Data concerto: 30 Agosto 1957
Luogo: Memorial Stadium
Giornale: "The Spokesman Review"
Pubblicato il: 31 Agosto 1957
ELVIS PORTA 12.000 PERSONE SULL'ORLO DELL'ISTERIA
Elvis Presley, con i suoi lunghi capelli svolazzanti e la sua giacca dorata con paillettes che luccicava sotto le luci rosa della ribalta, ha cantato 18 canzoni nel mezzo di un'enorme, unanime bolla sonora.
Era un'atmosfera irreale. Da un lato interno del campo c'erano tanti agenti di polizia quanti appaiono alla parata del giorno di San Patrizio a New York. Dietro di loro, sugli spalti, c'era una folla quasi isterica di oltre 12.000 persone, per la maggior parte ragazze, una grande percentuale di quattordicenni e altri più giovani.
USCIERI IMPOTENTI:
Dall'altro lato, illuminato e vibrante, c'era un giovane che incarna un magnetismo animale più puro di quanto molti del pubblico "prigioniero" - polizia, giornalisti, fotografi, uscieri, mezzi di pronto soccorso - abbiano potuto credere l'esistenza.
La folla ha riempito le tribune ovest, seduta nelle zone di passaggio e sui corrimano con un completo disprezzo per l'ordine: molti di coloro che aspettavano hanno mostrato i talloncini per i posti da 3,50 dollari agli uscieri impotenti. I posti erano stati occupati da tempo e la folla era così stipata che era impossibile trovare una soluzione per i diritti di ognuno.
CAMBIO DI ATTEGGIAMENTO:
Ma il loro atteggiamento è cambiato radicalmente dopo l'arrivo di Presley, seguendo un gruppo di giornalisti e personale radiofonico storditi, che sono rimasti incommensurabilmente impressionati dal modo in cui si è comportato davanti alle loro domande infuocate.
Presley, che ha parlato con sicurezza nonostante abbia dato l'impressione di essere - nel linguaggio dei suoi seguaci - un Rube di Rubeville ("Se vuoi vedere qualcuno che si trasforma in un idiota, dovresti vedermi mentre cerco di stare fermo" ) ha preso la folla in pugno.
Dal momento in cui ha attraversato una doppia fila di polizia su una Cadillac, fino a quando se ne è andato dopo la sorprendente interpretazione di "Hound Dog", i flash sono sbocciati come girasoli in Kansas
SEMBRAVA DIVERTIRSI:
E per tutto il tempo, contorcendosi, rimbalzando, vibrando ed, a volte, scivolando avanti e indietro dietro ad una chitarra, è stato Presley. Spesso il suo viso ha mostrato il ghigno che i suoi critici trovano così ripugnante. Ma, soprattutto, sembrava un bambino di 10 anni con la spettacolarità di un P.T. Barnum.
L'ultima canzone di Presley, "Houn' Dog", ha aggiunto abbastanza suono alla bolla da costringere gli agenti di polizia sorridenti a mettersi le mani sulle orecchie.
Il cantante con le basette è sceso dal palco, trascinando il microfono che aveva coccolato per più di 40 minuti e si è avvicinato alla folla in ginocchio. Era impossibile ascoltarlo.
NIENTE FUORI DAL NORMALE:
L'ufficiale della libertà vigilata giovanile della città, Robert Brumblay, che era seduto nella parte interna del campo, era un po' preoccupato prima che Presley salisse sul palco. Non era sicuro di quale direzione avrebbe preso l'esuberanza. Quando tutto terminò, non era successo niente fuori dal normale. Ci fu una segnalazione relativa ad una fuga verso il palco che sarebbe potuta accadere mentre Elvis se ne stava andando, ma il maestro di cerimonie Hardwood Hardin l'ha abilmente gestita.
L'unica cosa di cui la città ha potuto lamentarsi è stata che alcuni giovani hanno rubato la terra dal campo dello stadio. I piedi di Presley l'avevano toccata.