Data Concerto: 12 luglio 1975 (ore 20:30)
Luogo: Civic Center - Charleston, West Virginia
di: James I. Carnes
Giornale: "Gazette Mail"
Pubblicato il: 13 luglio 1975
LO SPETTACOLO DI PRESLEY FORTEMENTE CARICO DI CLASSICI
Il terzo ed u ltimo concerto di Elvis Presley a Charleston, Sabato sera, è stato molto simile al primo: frenetico, emozionante, divertente e solo un po' deludente
"Non ha cantato "Kentucky Rain?" si è lamentato qualcuno.
"No, "In The Ghetto" ?" ha chiesto un altro.
Beh, non poteva fare tutto, anche se durante le sue tre ore e 15 minuti totali sul palco, ci ha provato.
I suoi spettacoli comprendevano circa 20 brani ciascuno, sebbene la maggior parte fossero gli stessi. Un "Big Boss Man" o "An American Trilogy" furono aggiunti per dare vivacità ad una scaletta che era pesantemente carica di classici come "Hound Dog", "All Shook Up", "Teddy Bear", "Don't Be Cruel" e "Love Me Tender".
Lo spettacolo teatrale di Presley è un affare dal ritmo serrato, con gags, grandi momenti topici, assoli e sospiri astutamente pianificati. I cantanti di supporto erano ben preparati. Si alzano per cantare, poi tornano ai loro sgabelli fino alla prossima volta.
La voce di Elvis è ancora potente, in modo sorprendente a volte. È in grado di raggiungere note alte, colpirle e mantenerle con tutta la forza, ma altre volte si spoglia di intere parole, rifiutandosi di cantarle, lasciando che le Sweet Inspirations facciano il lavoro. È sconcertante che possa non essere in grado di farle, ma a volte questa è l'impressione.
In canzoni come "How Great Thou Art", tuttavia, mostra una straordinaria capacità di raggiungere e mantenere con forza le note.
Presley si è preso una certa libertà con i testi delle canzoni, inserendo commenti sia in "Why Me Lord" che in "How Great Thou Art". Hanno sminuito la natura gospel dei brani e non hanno trovato gradimento tra alcuni membri del pubblico. La trasgressione, però, non è stata sufficiente a far arrabbiare la folla.
Il suono del Civic Center per questa serie di concerti è stato abbastanza buono. Con gli altoparlanti sospesi sopra il palco, la visuale del pubblico non era bloccata. Il suono dell'orchestra era brillante ed intenso, potente e fortemente amplificato, ma non confuso. La musica si è diffusa bene fino agli angoli più remoti dell'arena, gremitissimi.
Sabato il pubblico numeroso - ciascuno dei tre spettacoli ha registrato il tutto esaurito - ha ascoltato attentamente i tre spettacoli di riscaldamento, che sembravano creati appositamente per stimolare l'eccitazione per la star.
Quando Presley è arrivato, si è scatenato un pandemonio, e non molte persone sembravano preoccupate di cosa cantasse, come cantasse o anche se cantasse.
Ha cantato, comunque, e lo ha fatto bene. Il concerto di Elvis Presley è uno spettacolo piacevole ed, a giudicare da un'osservazione di Presley sul palco Sabato, potrebbe tornare per altri concerti.
"Se volete che torniamo", ha detto "fatecelo sapere e torneremo prima o poi".
Ma per ora Presley se n'è andato.