Per il produttore discografico, veterano e cantautore Andy Childs, un progetto nato durante la Elvis Week 2017 ha raggiunto il suo apice nel momento stesso in cui è iniziato.
Andy Childs, insieme a Lisa Marie Presley ed a Joel Weinshanker, ha presenziato l'11 Agosto, durante questa Elvis Week, davanti ad un pubblico di fans entusiasti al Graceland Soundstage per parlare del nuovo album "Where No One Stands Alone", ascoltarlo insieme e vedere il video del duetto in cui Lisa Marie e suo padre Elvis Presley si esibiscono ancora una volta insieme sulle note della canzone che dà il titolo all'album stesso, "Where No One Stands Alone".Childs è co-produttore del disco, nel quale sono contenute 14 tracce ed al quale hanno partecipato musicisti e coristi di spessore che avevano lavorato con Elvis Presley.
In questi giorni ha fornito al blog di Graceland, dedicato alla Elvis Week 2018, alcune interessanti e preziose informazioni, nelle quali racconta il "dietro le quinte" della creazione di questo magnifico nuovo album.
COME E' RIMASTO COINVOLTO:
"Inizialmente, riguardo il lavoro, sono stato avvicinato da Joel Weinshanker e John Jackson della Sony l'anno scorso, durante la Elvis Week 2017.
Il motivo per cui mi hanno contattato è stato perchè ho prodotto molti progetti a Nashville e sono in amicizia con tutti i cantanti gospel che hanno viaggiato e cantato con Elvis e cantato nei suoi dischi. Ho fatto un sacco di programmi con quelle persone e li conosco tutti da un sacco di anni.
I miei due figli sono nipoti di Cecil Blackwood del "Blackwood Brothers Quartet". I Blackwood sono stati tra coloro che hanno avuto maggiore influenza su Elvis, perciò avevo un legame con il mondo del rock'n'roll, il mondo discografico, il mondo gospel e tutto quell'ambiente.
Tutti questi elementi sembravano indicare che potevo essere una buona scelta".
AVERE FIDUCIA NEL PROGETTO:
"La prima cosa che chiedi a te stesso quando ti viene chiesto di partecipare ad un progetto simile è "Perchè? Cosa vogliamo realizzare?"
Elvis ha creato un sacco di musica nel corso degli anni ed i suoi dischi sono tutti fantastici. Non c'era l'intenzione di renderli migliori. Ho detto a John Jackson della Sony che la prima cosa che dovevo fare, prima di potergli dire se potevo partecipare al progetto oppure no, era ascoltare le multi-tracce originali con la voce di Elvis, per assicurarmi che la sua voce fosse abbastanza isolata, per essere in grado di lavorarci e crearci attorno il nuovo ambiente sonoro.
Mi vennero inviati un paio di pezzi da ascoltare e mi sono incontrato con alcuni bravissimi ingegneri del suono di Nashville, grandi conoscitori della tecnica di riduzione del rumore e dell'isolamento delle tracce.
Abbiamo lavorato su una delle canzoni per essere sicuri di poter ottenere la voce di Elvis perfetta, pulita e separata da tutto il rumore, così come serviva per scriverci attorno il nuovo arrangiamento. Abbiamo avuto prova che si poteva fare, e fu quello il momento in cui ho pensato: "Sarà fantastico!".
Il mio scopo, pertanto, era voler mettere in pratica un progetto su Elvis Presley e sulla voce di Elvis, riuscire a farla uscire e farla risuonare più pulita e grandiosa che mai, in modo che tutti potessero veramente avere la sensazione di ciò che Elvis stava facendo a quella canzone. Volevo che fossimo sicuri di poter sentire Elvis sopra a qualsiasi altra cosa. Questo è stato il mio primo impegno".
ELVIS COME COMPONENTE PRINCIPALE DEL DISCO:
"Il co-produttore Joel Weinshanker ed io abbiamo scelto le canzoni ed è stato un processo abbastanza coinvolgente.
Stavamo soprattutto scegliendo le performances di Elvis più appassionanti e ce n'erano tantissime tra cui scegliere. Alla fine dovevamo solamente tenere quelle che servivano per creare un album, perchè avevamo intenzione di fare un vinile da aggiungere al CD.
Nonostante ci siano nuove strumentazioni ed arrangiamenti e siano cambiati i cori, questo è comunque un disco di Elvis Presley.
Era un cantante talmente straordinario, che ogni take di ogni canzone è incredibile. Non ci sono cattive takes.
Se incidevano una canzone 6 o 7 volte, ogni esecuzione da parte di Elvis era fantastica.
Ho lasciato che la presenza e la voce di Elvis Presley dettassero gli arrangiamenti.
Insieme, Joel, Lisa ed io abbiamo tentato di creare un disco che Elvis stesso avrebbe fatto, se l'avesse inciso quest'anno.
LAVORARE CON LISA MARIE PRESLEY:
"Lisa ha una voce davvero interessante. E' una cantante davvero brava ed ha un sacco di carattere e forza nella sua voce.
Ma la canzone che abbiamo scelto per lei da cantare fu più di una canzone vulnerabile.
Mentre scorrevamo le canzoni, questa è quella che Lisa ha voluto cantare, perchè sembrava raccontasse una storia. Lei ascoltò il testo e riusciva a sentire il modo in cui suo papà l'aveva cantata e la convinzione con cui l'aveva fatto. Questa è la canzone nella quale si identifica.
E' quasi come se, dopo essere stati separati per tutti questi anni, la canzone mettesse Lisa e suo padre in un punto in cui, se cantano insieme la canzone, nessuno dei due è davvero da solo.
E penso che la canzone abbia colpito Lisa a metà strada, mentre la cantava. Abbiamo dovuto fermarci per un po', affinchè lei potesse riprendersi.
Lei stava lì, in piedi, dove era stato suo padre quando ha inciso in quello studio nel 1968. Quello è stato un momento molto potente.
Onestamente, abbiamo ottenuto un'esibizione talmente bella da parte di Lisa Marie, che quello è diventato uno dei miei momenti preferiti in 35 anni di carriera. E' stato fantastico, ed è una gioia avere lei vicino".
LAVORARE CON CORISTE LEGENDARIE COME DARLENE LOVE, DR. CISSY HOUSTON, TERRY BLACKWOOD, ARMOND MORALES, JIM MURRAY, DONNIE SUMNER, BILL BAIZE, ED HILL E LARRY STRICKLAND:
"Ho scelto personalmente coloro che ho chiamato. Ed ho previsto i giorni in cui li avremmo fatti tornare in studio. Abbiamo lavorato con loro alle incisioni in due studi diversi, parzialmente nella Tracking Room di Nashville ed allo Studio B della RCA, dove tutti loro hanno inciso con Elvis Presley.
Sapevo che quei giorni sarebbero stati veramente interessanti.
Appena ho avuto le nuove tracce e gli arrangiamenti, li ho portati in studio, in modo che potessero ascoltare cosa stavamo ottenendo e creare le parti che dovevano cantare.
E vederli seduti attorno a quel tavolo a cantare le loro parti, immaginando quello che stavano per fare, è stato il flashback più importante.
Ho pensato: "Questo è, probabilmente, quello che hanno fatto la prima volta". Ed infatti è stato proprio così.
Sono tutti grandi interpreti, si sono riuniti ed hanno capito cosa avrebbero fatto. Sono stati momenti magici, in cui potevo semplicemente sedermi e lasciare che facessero quello che sentivano".
IL SUO ARRANGIAMENTO PREFERITO:
"I miei momenti preferiti nell'arrangiamento sono stati quando ho scelto di concentrare tutto su Elvis. Alcuni dei miei preferiti hanno una piccola quantità di produzione.
In canzoni come "Stand By Me" e "In The Garden" siamo stati in grado di ottenere un'estrema pulizia della voce di Elvis e di farla uscire così bene, che è quasi magico ascoltarlo, perchè è unicamente Elvis.
La stessa cosa con la canzone "Crying In The Chapel".
Il bello di tutto questo è che, per la maggior parte delle canzoni, si stanno ascoltando versioni alternative, alcune delle quali inedite.
Ma quello che preferisco è quando le tracce si spogliano e si riesce ad ascoltare unicamente Elvis".
LA PRESSIONE NELLA PRODUZIONE DEL PROGETTO:
"E' un onore incredibile essere seduto su quella sedia, ma è anche un'immensa responsabilità.
Ho sentito il peso di quella responsabilità per tutto il tempo in cui c'è stata la realizzazione del progetto. Ma è stato in quei momenti che ho sentito che avere Lisa vicino era una benedizione. Perchè, sicuramente, su questo pianeta, non c'è nessuno che possa conoscere e sentire dentro di sè la voce di Elvis Presley meglio di sua figlia. Ecco perchè è stato bellissimo averla vicino ed avere la sua approvazione".