INTERVISTA A RILEY KEOUGH - AN OPRAH SPECIAL: THE PRESLEYS - ELVIS, LISA MARIE AND RILEY


L'08 Ottobre 2024 è stato trasmesso sul canale CBS ed in streaming su Paramount+ lo special dal titolo "An Oprah Special: THE PRESLEYS - Elvis, Lisa Marie and Riley", registrato a Graceland, in cui Riley Keough ha parlato a cuore aperto della sua famiglia.
Durante lo special sono stati trattati vari argomenti, per lo più i motivi per cui la famiglia Presley ha vissuto nel dolore per tutti questi anni, ossia dalla morte di Elvis avvenuta in Agosto del 1977.
In questo resoconto vi forniamo la traduzione di ciò che è stato detto durante lo special.

  

All'inizio dell'intervista, Riley spiega come Lisa Marie abbia da sempre cercato di far percepire Graceland come la loro casa a Riley e Benjamin negli anni della loro infanzia. E' capitato spesso di cenare a Graceland dopo la chiusura dei tour per i fans.
Oprah Winfrey è stata ospite di Lisa Marie a Graceland nel 2006.
La cene, quando ancora erano vivi, venivano cucinate dagli stessi cuochi che si occupavano di Elvis. Il tentativo è sempre stato quello di continuare a rendere Graceland una casa viva e non soltanto un museo.
Guardando alla Music Room, Oprah fa presente che tutto è rimasto come Elvis l'ha lasciato.
Riley ora è l'erede e la proprietaria di Graceland.
Prima di morire, Lisa Marie aveva iniziato a scrivere le sue memorie e Riley ha portato a termine il libro per esaudire il desiderio di sua madre.
La prima domanda di Oprah Winfrey a Riley riguarda il titolo del libro.
Oprah: Hai deciso tu il titolo (del libro) con l'editore, giusto? Perché questo titolo?

Riley: È una cosa buffa perché questa è una canzone che ha cantato in duetto con suo padre. All'inizio non voleva farla, ma é stata convinta a cantare la canzone. Prima di tutto, penso che sia un bel duetto tra loro due. Ed in secondo luogo, mentre cercavo di capire di cosa parlasse il libro per me, credo che avendo due familiari che sono morti, molto di quel tempo e di quel dolore è stato speso a chiedermi dove fossero. E penso che la prospettiva che ho scelto di avere è che siano in una sorta di nuova avventura... 

Oprah:...Il grande ignoto... (N.d.R.: The Great Unknown)

Riley: Il grande ignoto, sì!

Nel libro si possono distinguere le parti scritte da Lisa Marie Presley e quelle aggiunte da Riley mediante l'uso di caratteri diversi.

Oprah: Pochi mesi prima di morire, ti ha chiesto di aiutarla a terminare il libro, perché stava diventando una fatica. Perché stava avendo difficoltà con il libro?

Riley": Beh, la conoscevi e credo che tu sappia quanto fosse insicura.

Oprah: L'ho capito dalla primissima volta in cui ha partecipato a "The Oprah Show". Le ho fatto sapere che dalla parte della famiglia di mia nonna, mia nonna materna si chiamava Presley. Quindi questo significa che dobbiamo essere cugine.

Riley: Esatto

Oprah: Così abbiamo iniziato a chiamarci "cugine" ed a sviluppare un rapporto vero.

Riley: E lei ti vedeva proprio in quel modo. Era insicura in un modo incredibile. Credo ci siano stati momenti in cui ha pensato: "Perché mai sto scrivendo questo libro riguardo me stessa?".
A lei non piaceva parlare di se stessa in modo particolare, così continuava a rimuginare sopra al fatto di voler raccontare la sua storia perché voleva connettersi con le persone e condividere quello che aveva passato in modo che potesse essere utile a qualcuno, specialmente dopo aver perso mio fratello. Così disse: "Beh, tu conosci meglio di tutti. Mi aiuti?".
Le dissi: "Certamente".
Non avrei mai pensato che un mese dopo sarebbe morta.

Oprah: Sì, perché tu hai pensato che lo faremo sicuramente insieme in futuro...

Riley: Esatto. Ad un certo punto lo faremo...

Oprah: Per il libro Lisa Marie realizzò ore di registrazioni inedite per raccontare la sua storia per la prima volta.

Lisa Marie: Graceland era un vortice. Non c'erano regole, non c'erano leggi. Ero per la maggior parte del tempo scalmanata. Ero davvero una bambina selvaggia.

Oprah: Il libro rivela che, da adulta, spesso Lisa Marie tornava a Graceland per trovare consolazione.

Lisa Marie: Cerco di piangere la morte di mio padre. E' ancora così quando vado là. Non è che ci sia bisogno di piangere ogni volta, ma sento ancora tutta l'energia che c'era. E' ancora lì.

Oprah: Per terminare la straordinaria storia della vita di sua madre, Riley ha dovuto aggiungere alcune cose. La maggior parte del libro sono parole tratte dalle registrazioni di Lisa Marie, che sono diventate alla fine, le sue ultime. 

Lisa Marie: Mi sento così onorata di aver trascorso del tempo con lui.
Elvis Presley: La mia piccola figlia Lisa. Ha 6 anni. Guardatela.
Lisa Marie: Era come una divinità per me. Lo era davvero per me. 

Oprah: Per tutti coloro che hanno perso una persona cara, coloro di voi che ci stanno ascoltando adesso, moltissime persone si aggrappano ad un messaggio vocale. Tu hai registrazioni su registrazioni su registrazioni che lei ha fatto per realizzare questo libro.
Com'è stato per te la prima volta in cui hai avuto modo di sentire la voce di tua madre in quelle registrazioni?.

Riley: E' una grande fortuna averle. Ma è anche molto deprimente sapere che ho ricevuto questi nastri, e che su queste ore di registrazioni non ho la possibilità di confrontarmi perché lei è morta. E' stata una cosa molto intensa. E' stata una cosa molto strana perché dopo 30 minuti la percezione è stata che lei fosse lì.

Oprah: Durante la tua crescita, cosa ti ha raccontato tua madre della sua infanzia qui (a Graceland)? Credo che nel libro lei riveli in modo assoluto una parte di se stessa: lei era una piccola selvaggia. Cosa sai della sua vita qui? Sei venuta a conoscenza di nuovi elementi riguardo il suo rapporto con suo padre lavorando a questo libro?

Riley: Sapevo che Graceland era un luogo in cui lei si sentiva libera e lei amava moltissimo suo padre. Si era autoproclamata ragazza di papà. Ho saputo anche che faceva da padrona qui. Ha comandato tutti.

Oprah: All'età di 4 anni...

Riley: Esattamente!

Oprah: Lei racconta la storia dei carrelli da golf che stanno fuori e con i quali andava in giro. E non solo questo. Lei comandava tutti. Se qualcuno tentava di dirle cosa fare, lei li licenziava e suo padre le dava man forte. E' un po' troppo potere per una bambina di 4 anni, devo dire.

Riley: Era semplicemente un luogo davvero speciale. Lei diceva sempre che era come un vortice di energia e che il luogo era speciale. Ho imparato questo crescendo: che lei aveva questo rapporto con questo luogo e quando venivamo qui, lei prendeva un carrello da golf e guidava come una pazza su tutto il prato, anche nei posti dove non si potrebbe. Ma sapevo anche che era un luogo di dolore per lei. Sono riuscita a percepirlo fin da bambina.

Oprah: Prima di sederci per la nostra conversazione, Riley mi ha portata sul patio nel retro di Graceland.

Riley: Questa è l'entrata sul retro e questo è l'ultimo luogo in cui mia madre e suo padre si sono parlati.

Oprah: Proprio qui?

Riley: Sì, credo che sia in realtà dentro questa porta.

Oprah: Quindi, che luogo è questo? Questo è un piccolo patio in cui sedersi.

Riley: Sì, è un piccolo patio ed il campo da racquetball è proprio là dietro.

Oprah: ...ed i cavalli stanno là.

Riley: ...e quindi lui stava per rientrare dal campo di racquetball e lei stava uscendo per salire sul suo carrello da golf.

Oprah: Sappiamo che adorava quei carrelli da golf. Come si chiama questa stanza?.

Riley: Questa è la jungle room.

Oprah: Lo sembra proprio. Lui trascorreva un sacco di tempo qui.

Riley: Sì, è questa è la stanza preferita per le persone che vengono in visita. Lui stava qui, fumava sigari e si intratteneva con gli amici. C'è un grande posacenere. L'orsacchiotto era l'orsacchiotto della mia mamma.

Oprah: Credo che sia fantastico...

Riley: Sì, lo è.

Oprah: La mattina della morte di Elvis, tua madre si è alzata ed ha capito istintivamente che qualcosa non andava. Vuoi dirci qualcosa a riguardo? Lei aveva 9 anni.

Riley: Sì.

Oprah: La maggior parte di noi ricorda quello che è successo quando aveva 9 anni.

Riley: Sì, certamente... Credo che sia la prima volta che parla nel dettaglio della sua morte (di Elvis) nel libro. Lei gli disse: "Buonanotte". 
Credo che nel dirgli buonanotte, abbia avuto una specie di sensazione. Ha percepito molte volte che lui non stava bene. Mi ha raccontato che alcune volte lo trovava nel bagno; sembrava un po' fuori di sé oppure si reggeva al corrimano per stare in piedi. Lei ha scritto anche delle lettere quando era piccola in cui dice: "Spero che il mio papà non muoia", quindi c'era qualcosa che dava quel tipo di sensazioni.

Oprah: Quindi lei ha percepito che qualcosa non andava. Sembrava una casa con un sacco di confusione a quel tempo.

Riley: Assolutamente. Ma al piano di sopra erano solo lei ed il suo papà, quindi credo che abbia trascorso del tempo in modo riservato lassù con lui. Nessun altro stava lassù.

Oprah: Dopo la morte Elvis Presley nel 1977, più di 100.000 persone si sono riversate sulle strade di Memphis per rendergli omaggio.
Per essere mostrato pubblicamente, il corpo di Elvis venne posizionato nella stanza della musica, la stessa stanza in cui abbiamo avuto questa conversazione con Riley.
Lisa Marie scrive nel suo libro che all'età di 9 anni, lei, cito testualmente: "stavo seduta sui gradini che portano al piano superiore e guardavo un mare infinito di persone mettersi in fila svenire, urlare e piangere" - fine citazione.
La notte, mentre il corpo di suo padre giaceva a Graceland, Lisa Marie era da sola al piano superiore, che aveva condiviso per anni con suo padre. Dopo che tutti se ne furono andati e le strade erano state sgomberate, lei scrive: "Ero stata così impegnata a guardare il dolore di qualcun altro, da non essere stata ancora in grado di guardare il mio. Sono scesa dove lui giaceva nella bara, solamente per stare con lui. Per toccare il suo viso e tenere la sua mano, per parlare con lui. Gli ho chiesto: "Perché sta succedendo questo, perché stai facendo questo?"
Lei l'ha descritto un momento molto evocativo, in cui lei arriva in questa stanza dove si trovava la bara e si è seduta da sola, all'età di 9 anni, vicino al corpo di suo padre, che stava nella bara.

Riley: Lei parlava di quel momento come qualcosa che, davvero, l'aveva aiutata ad elaborare il dolore. Credo che sia tipico... non molto nel mondo occidentale... essere così vicini nella morte.
Credo che tutto venga allontanato e rimosso ed in realtà non si elabora il processo. Non si vede il corpo e tutto viene lasciato andare. Credo che in altre culture ci sia più inclinazione ad una vicinanza verso chi è morto, verso la morte e tutto quello che comporta, pertanto credo che ci fosse qualcosa di questo tipo che risuonava in lei e penso che questo abbia dato la direzione a come lei sia andata avanti nel dolore per mio fratello.

NEL MEDITATION GARDEN:

Oprah: Queste sono tutte cose lasciate dai fans?

Riley: Sì, abitualmente. Alla Festa della Mamma mettiamo fiori, ai compleanni ed in quel genere di ricorrenze. Vuoi andare da Elvis?.

Oprah: Non l'ho mai visto.

Riley: Davvero?

Oprah: Elvis Aaron... E' incredibile per me. Sono 47, 48 anni...

Riley: E' incredibile, eh?

Oprah: Sì!. Perché credi che le persone...?

Riley: C'era qualcosa in lui...

Oprah: Loro sentono ancora que legame.

Riley: Loro sentono ancora quell'impatto o quel legame.

Oprah: E' davvero notevole. Come ti senti quando ti rechi in quello spazio?

Riley: E' molto difficile. Solitamente non voglio venire qui. Devo fare uno sforzo su me stessa per venirci ed una volta che sono qui, ho veramente una sensazione di vicinanza quando vado a sedermi nel Meditation Garden. 

Oprah: Ho letto che anche tua nonna Priscilla vuole essere sepolta nel Meditation Garden con Elvis, con tua madre e con Ben. Credi che sarà così?

Riley: Se lei vorrà così, allora sarà così. E' difficile fare questo tipo di conversazioni, ma alla fine lei verrà sepolta dove vuole essere sepolta.

Oprah: Credo che per tutti noi, l'ultima volta che abbiamo visto tua madre sia stata la notte dei Golden Globes, quando ha camminato sul "carpet". Notevolmente scioccante, quella sera è stata l'ultima volta in cui Priscilla ha visto sua figlia. Lisa Marie Presley è morta solamente due giorni dopo.
Eri preoccupata per la sua salute in quel periodo?

Riley: Sì. Nelle ultime tre settimane della sua vita, ci sono state alcune occasioni in cui ero con lei ed in cui mi sono preoccupata. Penso che ci sia sempre stato una specie di sottofondo per me a causa di questa sensazione che mi fosse concesso del tempo in prestito con lei.

Oprah: Dopo la morte di Ben...?

Riley: Sì... Ma ci sono state un paio di interazioni con lei in cui la si sentiva semplicemente come se fosse distaccata. Una specie di senso di rassegnazione. Non so come descriverlo. Eravamo a Disneyland con le mie sorelle ed ho avuto questa sensazione. La volta successiva in cui l'ho vista è stato a cena, ed è stata l'ultima volta che l'ho vista. C'era qualcosa di decisamente strano, non so come descriverlo. Sembrava semplicemente distaccata, stanca.

Oprah: Sembrava colpa di droghe? Credi fosse ricaduta nell'uso di droghe?

Riley: Non mi dava l'impressione che fosse uso di droga. Ho un sacco di esperienza con il periodo dell'uso di droghe. Sembrava una persona stanca.

Oprah: L'aveva detto questo tua madre oppure è stata una sensazione tutta tua?

Riley: Mi sembra che l'abbia detto quella sera, ma l'ho percepito. L'ho sentito. Poi l'abbiamo accompagnata alla sua auto e quello è stato l'ultimo momento in cui l'ho vista.

Oprah: Mi chiedo a che punto sei ora del tuo processo di elaborazione del lutto? Dato che non sono ancora trascorsi due anni.

Riley: Ero immersa nel lutto quando ho perso mia madre.

Oprah: Ancora nel lutto per Ben...

Riley: Per mio fratello. Pertanto credo che all'inizio fossi restia ad accettarlo. Non potevo gestire tutto di nuovo. Credo che continui a cambiare: ci sono mesi che passano ed in cui sento di essere in uno stato in cui si sta alleggerendo; e poi ho momenti in cui tutto diventa incredibilmente difficoltoso.

Oprah: Nelle sue memorie postume, Lisa Marie Presley scrive che quando aveva 25 anni lei e Michael Jackson entrarono in contatto come amici e poi velocemente divennero amanti. Dopo aver divorziato da suo marito e padre dei suoi due figli, Danny Keough, nel 1994 l'unica figlia di Elvis Presley ed il re del pop si sono sposati, sorprendendo il mondo.
A quel tempo Riley aveva 5 anni e suo fratello Ben quasi due. Entrambi chiamavano il loro nuovo patrigno "Mimi". Dopo due anni, il matrimonio finì in un divorzio.
Riley scrive: "Mia mamma disperatamente voleva tornare insieme al mio papà. Lei credeva di aver frantumato la sua famiglia e si sentiva terribilmente in colpa, ma mio padre non se l'è sentita di essere nuovamente così vulnerabile".
Lisa Marie andò avanti sposando l'attore Nicolas Cage, il suo terzo marito, che durò tre mesi.
Ha sposato il suo quarto marito, Michael Lockwood, nel 2006. Hanno divorziato nel 2021. Insieme hanno avuto due figlie gemelle, Harper e Finley, che ora hanno 16 anni.

Oprah: Tua madre ha avuto una vita incredibile: ha vissuto a Graceland ed ha vissuto a Neverland nell'arco di una sola vita. Ricordi il periodo in cui ha sposato Michael Jackson?

Riley: Sì, lo ricordo. Ricordo quanto lo amasse. Era davvero ossessionata da lui. Ricordo quando lui veniva a casa e lei correva nel bagno, si truccava ed andava nel panico e voleva essere vestita di tutto punto per lui. Lei lo adorava davvero.

Oprah: Abbiamo le registrazioni di tua madre, quindi ascoltiamo quello che tua mamma ha da dire riguardo Michael.

Lisa Marie: "Lui aveva veramente interesse per le persone e veramente dava loro sollievo. Dato che voi pensate che lui è Michael Jackson e che non possa farlo o qualcosa di simile, ma lui poteva farlo. Ho visto persone innamorarsi... Di tutti coloro che entravano nella sua orbita, lui se ne interessava veramente ed era affascinato da tutto quello che tu avevi da dire riguardo quello che faceva.
Lui voleva dare sollievo. L'ho guardato farlo tutto il tempo. Era incredibile. L'ha fatto con me.

Oprah: Solo sentire la sua voce ora colpisce, vero? E' molto, pertanto ti ringrazio di essere qui a parlarne.

Riley: Posso solo parlare della mia esperienza con Michael e la mia esperienza dice che lui era semplicemente gentile ed amorevole nei miei confronti e della mia famiglia. Li ho visti in una relazione evidentemente felice e piena di amore. Credo che, probabilmente, la nostra versione di normale era un po' differente, ma penso che per me, nella mia vita, sia stato molto normale. Molte volte loro rimanevano a casa nostra anziché a Neverland. Ci svegliavamo ed andavamo nella sua camera (di Lisa Marie) e loro mi portavano a scuola. C'era un senso di normalità in questo. Ci sono stati anche momenti straordinari.

Oprah: Loro ti portavano a scuola?

Riley: Sì!

Oprah: Loro due ti portavano a scuola?

Riley: Avevano l'autista che guidava, ma loro erano nell'auto.

Oprah: Ok, questo intendevo dire!

RILEY KEOUGH ED OPRAH WINFREY SONO SU UN CARRELLO DA GOLF.

Riley: Dobbiamo fare attenzione perché sto portando Oprah.

Oprah: So che lei amava i cavalli, quindi quando tu e Ben eravate piccoli uscivate a giocare qui?

Riley: Certo. Prendevamo i carrelli da golf e ci scatenavamo qui.

Oprah: E' fantastico che lui abbia comprato tutta questa proprietà e che sia così vicina a Main Street.

Riley: Lo so. E' divertente, perché credo che le persone rimangano scioccate da quanto sia piccola questa casa.

Oprah: Se si paragona a quelle di oggi... Alle ville di oggi. Quanti cavalli ha avuto in una volta sola, lo sai?

Riley: Credo che sia stato ogni volta diverso. C'è un cavallo qui, che si chiama Tucker, che era il cavallo preferito di mia madre e credo che abbia circa 30 anni. Quello deve essere Tucker. Quello biondo laggiù. Quello era il preferito di mia mamma.

Oprah: Beh, Tucker è soddisfatto e prosegue la sua vita. 

TORNATE ALL'INTERNO DI GRACELAND:

Oprah: Più tardi nella tua vita, e sicuramente in quella di tua madre, lei ha sofferto di tossicodipendenza. Tu scrivi che suo padre è stato tossicodipendente e che negli anni '70 c'era una scarsa consapevolezza di tutto questo. Quando hai capito che le droghe erano un problema per tua madre?

Riley: Non lo so, perché quando guardo indietro è tutto veramente confuso. Non credo che lei fosse una tossicodipendente perché per la maggior parte della mia vita quella condizione non è stato quello che ho vissuto. Lei non si drogava. Le ha provate da adolescente, ma non ha mai avuto un reale problema di droga. Era un'adolescente ribelle e non era successo nulla fino ai suoi 40 anni.

Oprah: Quando sono nate le ragazze, con il taglio cesareo, ha provato per la prima volta gli oppioidi usandoli come antidolorifici. Leggendo il libro, a me sembra che tutto sia partito da lì.

Riley: Esattamente.

Oprah: E ad un certo punto, era arrivata a prendere fino ad 80 pillole al giorno.

Riley: Esattamente. Mi ha presa da parte e mi ha detto: "Sto prendendo oppioidi. All'inizio li prendevo per il dolore; poi ho iniziato a prenderli per dormire, ma ora li sto prendendo per divertimento".
Allora è entrata in riabilitazione, ma poi ha ricominciato a prendere le pillole.
Ho iniziato a notare il suo stato d'animo alterato. Inizialmente sembrava solamente più assonnata, poi è andata progressivamente sempre peggio. C'è stato un giorno in cui è andata a sbattere contro un muro ed ho notato che le cose stavano diventando bizzarre e che le nostre conversazioni erano strane.

Oprah: C'è stato un momento in cui - credo tu lo abbia scritto nel libro - lei era talmente drogata da non riuscire ad accendere la televisione e accendersi una sigaretta.

Riley: Siamo arrivate ad un punto in cui eravamo a Nashville, lei era molto alterata e beveva parecchio ed è stato molto problematico. Davvero difficile. E questo l'ha portata ad un'insufficienza cardiaca.

Oprah: Ad un certo punto tua mamma e le tue sorelle hanno dovuto trasferirsi da te perché tua madre doveva essere monitorata, avere una persona presente che fosse responsabile del fatto che lei si occupasse delle gemelle. Ed allora anche tuo padre si è trasferito?

Riley: Sì, mia mamma si è trasferita e le mie sorelle si sono trasferite. Poi non so perché si sia trasferito anche mio papà. Credo che mia mamma e mio papà fossero molto legati l'uno all'altro. E' comunque finita che si è trasferito anche lui, così eravamo tutti in casa.

Oprah: Tu hai scritto: "Sembrava che potesse essere una buona cosa per tutti stare insieme, sembrava il compimento di tutto. Avevamo avuto questa sorprendente, colorata, bella, ricca, divertente, gioiosa vita, ma in quella casa tutto si è capovolto ed è diventato insopportabilmente buio per tutti noi".

Riley: Credo che sia stato perché era lei che dava moltissimo tono alla nostra famiglia; quando lei ha iniziato a precipitare, credo sia stato veramente destabilizzante per tutti noi. Credo ci sia stato un momento in cui mi sono resa conto che la riabilitazione non poteva funzionare. Poteva essere molto più profondo di un accidentale problema di droga. 

Oprah: Alcune volte la trovavi seduta, ad ascoltare la musica di suo padre ed a leggere e piangere.

Riley: Il suo dolore è stato molto... Non credo che abbia mai capito come elaborarlo. E' stata una cosa molto privata per lei. Ascoltava la sua musica da sola, se era ubriaca, e piangeva.

Oprah: Ti sei ritrovata a vederla molte volte o diverse volte in quello stato?

Riley: Sì. Entravo nella sua stanza ed aveva quegli altoparlanti, perché si usava così a quel tempo... E lei stava seduta sul pavimento, piangeva, ed ascoltava la musica di suo padre.

Oprah: C'è stato un momento, di cui scrivi nel libro, in cui tu eri arrabbiata con tuo nonno Elvis in quanto lui aveva causato tutto questo dolore a tua madre. Tu potevi vedere che lei stava ancora soffrendo.

Riley: Sì, beh, ho avuto una madre che sembrava dire: "Come hai potuto lasciarmi?" 

Oprah: ...E ci hai dovuto convivere per tutta la vita.

Riley: Ho vissuto così. Avevo capito che lui era l'unico - ero giovane, ma ho colpevolizzato lui per aver causato a mia madre questa sofferenza. Mi ricordo quando ero piccola e mi sentivo arrabbiata del fatto che l'avesse fatto.

Oprah: Nel 1992 Lisa Marie Presley dà alla luce il suo unico figlio maschio, Benjamin Storm Presley Keough. Lui era l'unico nipote di Elvis Presley.
Durante la sua vita, Ben ha ricevuto attenzione per la sua sorprendente somiglianza con il Re del Rock 'n' Roll. Ben espresse anche il desiderio di diventare musicista.
Nel loro nuovo libro "From Here To The Great Unknown", Lisa Marie e Riley raccontano la battaglia di Ben con droga e alcool.
Nel 2020 Ben si è suicidato usando una pistola. Aveva 27 anni. Ben Keough è sepolto nel Meditation Garden a Graceland, vicino a sua madre Lisa Marie.

Oprah: Ho parlato con lei dopo la morte di Ben e lei mi ha detto: "Non so se ce la farò" ed io le ho detto: "Certo che ce la farai". 
Lei ha detto: "No, non lo so. Non ho motivi per andare avanti". 
"Certo che hai una ragione per andare avanti". 
Lei ha detto: "Solo per le ragazze... Solo per le ragazze. Ma non vivrò per me stessa. Vivrò unicamente per le bambine".
Pertanto sono sicura... dato che l'ho percepito io, che sono nel ruolo di qualcuno che non era presente nella sua vita quotidiana, sono sicura che l'abbiate percepito anche tutti voi.

Riley: L'abbiamo percepito. Nel momento in cui mio fratello è morto, ho pensato: "Questa è la fine per lei" 

Oprah: ...perché loro erano legatissimi. Loro erano legati come Elvis lo era con sua madre.

Riley: Ed io non potevo immaginare un mondo in cui lei potesse farcela senza di lui. Pertanto mi sentivo riconoscente perché stavo avendo del tempo in prestito con lei.

Oprah: Potevi sentire che la spirale stava iniziando ad arrivare.

Riley: Sì, lei diceva: "Morirò di crepacuore" ed io e le mie sorelle sapevamo che sarebbe successo.

Oprah: Puoi leggere a pagina 160 cosa scrive riguardo Ben?

Riley legge le parole di Lisa Marie: "Ben era molto simile a suo nonno, molto, molto, molto e sotto ogni punto di vista. Gli assomigliava persino. Ben era talmente simile a lui da farmi paura. Non volevo dirglielo perché pensavo che fosse troppo da sopportare per un bambino. Eravamo molto legati. Lui mi diceva tutto. Ben ed io avevamo lo stesso rapporto che mio padre aveva avuto con sua madre. Era un ciclo generazionale. Gladys amava così tanto mio padre da ubriacarsi fino a morire per la preoccupazione per lui. Ben non ha avuto scampo.

Oprah: Così tu e tua madre avete controllato il telefono di Ben dopo la sua morte ed in quel telefono lui aveva scritto - non so se questo era per lei o per qualcuno:"Credo di avere un disturbo mentale".
Avevate percepito tutti che qualcosa non stava andando per il verso giusto?

Riley: Questa è la cosa strana di tutta la questione, e la risposta è no. Credo che tutto abbia veramente cambiato la mia interpretazione del suicidio.
Lui aveva momenti in cui gli piaceva bere. Lui beveva troppo e frequentava feste e andava avanti a prendersi sbronze, ma non era qualcuno che avrei etichettato in modo particolare come "malato mentale" oppure come "questa per una persona depressa", capisci?

Oprah: E tua madre ha mai trovato pace in questo?

Riley: No.

Oprah: Credo che sia - e credo che tu l'abbia fatto  notare in "From Here To The Great Unknown" - che è una specie di miracolo che lei non abbia avuto una ricaduta in quel periodo, dato che qualcos'altro stava succedendo. Credo che abbia capito che doveva essere forte per te e per le tue sorelle e so che, anche durante quel periodo di dolore, lei portasse dentro casa delle persone e con la presenza stabile di Ben.
Parliamo proprio di questo per un minuto. Quella è stata una delle cose più scioccanti del libro, ossia uno dei modi in cui lei ha vissuto il suo dolore per tuo fratello è stato portare a casa la bara.
Per quanto tempo è rimasto in casa?

Riley: E' rimasto per circa due mesi.

Oprah: "E tutti in casa erano nell'elaborazione del lutto.

Riley: Quello che è successo è stato...

Oprah: Non sapevo nemmeno che si potesse fare... Puoi spiegare come è successo?

Riley: Credo, sì, che lei abbia fatto alcune cose pazzesche, ma credo che il programma fosse di seppellirlo qui insieme a suo padre (N.d.R.: si riferisce a seppellire Ben a Graceland insieme ad Elvis), ma non avevamo in programma di venire qui per almeno tre settimane. Aveva saputo che l'impresa di pompe funebri avrebbe tenuto mio fratello...

Oprah: Presso le pompe funebri...

Riley: Credo che, semplicemente, a lei non piacesse l'idea che lui fosse così lontano e non sapeva cosa sarebbe stato fatto. Voleva avere la situazione sotto controllo, considerata la nostra famiglia e tutto il resto ed anche per il fatto di essere una madre con il proprio figlio.
Credo non sapesse nemmeno lei che poteva essere un'opzione, ma sostanzialmente ha trovato una proprietaria di pompe funebri con molta compassione, che era lei stessa una madre e le disse: "Guardi, se fa tutte queste cose, può tenerlo in una stanza. Deve solamente avere qualcuno che se ne occupi e ci sono modalità..."

Oprah: Letteralmente lei si è procurata il ghiaccio secco per averlo quotidianamente. E cosa è successo? Stava semplicemente seduta vicino al corpo?

Riley: Sì.

Oprah: Cosa ha provocato la rimozione del corpo dalla casa? E' stato per il fatto, come hai scritto nel libro - non è stato divertente, ma è stato interessante - che tua madre ha portato a casa un tatuatore. Puoi raccontarci questa storia?

Riley: Sì. E penso che questa storia... Su carta posso immaginare quanto possa sembrare completamente folle ed assurda...ma mia madre era molto se stessa. Non era una signora pazza, era semplicemente...

Oprah: ...se stessa...

Riley: Questo è stato semplicemente un momento in cui lei voleva un tatuaggio uguale al suo (N.d.R.: uguale a quello di Benjamin) sulla mano. Il tatuatore era là...

Oprah: ...era nella tua casa?

Riley: Era dentro casa mia e lei voleva che la posizione fosse quella esatta e lui ha detto: "Ok, avete qualche fotografia?" e lei ha detto: "No, ma posso farti vedere".
Io ero seduta lì... Sono rimasta tranquilla perché era mia mamma e lei fa quello che vuole, ma è stato sostanzialmente uno dei momenti più assurdi.

Oprah: L'ho percepito leggendolo nel libro. Ho dovuto leggerlo due volte. Ho letto veramente quello che ho letto?

Riley: Lei ha detto: "Mio figlio è qui nella stanza sul retro. Posso mostrartelo"

Oprah: Così ha portato il tatuatore nella stanza dove tuo fratello giaceva nella bara.

Riley: Sì.

Oprah: E tu li hai seguiti? Quale è stata l'espressione del tatuatore?

Riley: "Le sono andata dietro perché cercavo sempre di sistemare tutto lo scompiglio che lei creava, ma è stato tutto molto fattuale. Lei lo ha portato dentro.

Oprah: E lui si è comportato come se questo fosse normale?

Riley: Lui, che Dio lo benedica, si è comportato normalmente davanti a tutto quanto ed io non ero sicura di come mi dovessi sentire in quel momento. Lei l'ha aperta, lui ha guardato, ha studiato la posizione, è uscito e l'ha creato.

Oprah: Quindi l'ha fatto per lei esattamente nello stesso posto.

Riley: E quando se n'è andato, le ho detto: "Lo sai quanto è stato pazzesco? Sai quello che hai appena fatto?" 

Oprah: Riesci ad immaginare cosa aveva da raccontare alla sua famiglia quel tatuatore quando è andato a casa la sera? Non crederete a quello che è successo. 

Riley: Sono sicura che ci scriverà un libro un giorno o l'altro.

Oprah: Così l'avete portato qui. (N.d.R.: si fa riferimento a Benjamin, sepolto a Graceland). Ora lui è qui. Lei ora è qui. Tuo nonno è qui.
Come hai detto, tua madre ha davvero lottato. Ha lottato davvero molto per rimettersi in piedi dalla morte di tuo fratello ed ho letto che è andata alle Hawaii nel primo anniversario. Ascoltiamo cosa ha detto di lui in quell'occasione.

Lisa Marie: Onestamente, letteralmente, e non sto scherzando, volevo morire. Ho voluto solamente morire finché non sono andata alle Hawaii in Luglio. Ho avuto la sensazione che mio figlio mi ci abbia fatta andare perché è stato molto curativo.
Ma fino a quel momento, letteralmente desideravo, volevo, sognavo e speravo. Era tutto ciò a cui pensavo. Volevo stare con mio figlio. Pensavo: "Non voglio più stare qui".
Ora non la vedo più così. Non c'erano più scopi. Non c'era niente. Ma sono ancora viva e sento che posso aiutare e fare qualcosa per un sacco di persone.

Oprah: Prima parlavamo del fatto che tu sei rimasta stupita che tua madre non abbia avuto una ricaduta in quel periodo, dopo la morte di tuo fratello.
Al contrario, lei ha aperto la sua casa ad altri genitori - credo che non molte persone lo sappiano - e gruppi di supporto al lutto. Come la faceva sentire tutto questo?

Riley: Penso che la sua idea di come procedere sarebbe stata quella di elaborare il lutto e aiutare altri genitori a superare il lutto. Faceva questi incontri a casa sua, dove offriva degli spuntini per le famiglie e c'era un consulente per il lutto che andava e gestiva questi gruppi.
Voleva fare dei podcast. Penso fosse una cosa che riguardava mia madre, la quale voleva trovare una nuova strada per se stessa ed era quella la sua intenzione per il futuro. Ma poi è morta.

Oprah: Al suo funerale hai chiesto a tuo marito di leggere l'elogio perché era troppo difficile per te in quel momento. E' intitolato "Una lettera a Mamma".
Benjamin Petersen: Grazie di essere stata mia madre in questa vita.
Oprah: Te la sentiresti di leggere alcune righe adesso?

Riley: "Grazie di avermi dimostrato che l'amore è l'unica cosa che conti in questa vita.
Spero di saper amare mia figlia nel modo in cui tu hai amato me, hai amato mio fratello e le mie sorelle. Grazie di avermi dato forza, cuore, empatia, coraggio, senso dell'umorismo, educazione, il mio temperamento, la mia impetuosità, la mia tenacia. Sono un prodotto del tuo cuore, le mie sorelle sono un prodotto del tuo cuore, mio fratello è un prodotto del tuo cuore. Noi siamo te. Tu sei noi, mio eterno amore. Spero che finalmente ora tu sappia quanto eri amata qui. Grazie per tutto quello che hai fatto per noi. Se non te l'ho detto ogni giorno, grazie".

Oprah: Credo che lo sappia.

Riley: Certo. Oddio...

Oprah: Credo che lo sappia...

RILEY E OPRAH GUARDANO ALCUNI EFFETTI PERSONALI DI ELVIS PRESLEY:
  
Oprah: Ok, allora mettiamo i guanti?"

Riley: Mettiamo i guanti.

Oprah: Questi sono oggetti speciali che provengono... Dove vengono tenute tutte queste cose?

Riley: Fuori sul retro. Questa Bibbia...

Oprah: Questa era la sua Bibbia? Oh, è preziosa...

Riley: Lo so. C'è scritto 1957.

Oprah: 1957.

Riley: Sì. E queste sono le chiavi del carrello da golf di mia madre.

Oprah: Con il suo nome. Quando faceva paura a tutti qui intorno.

Riley: Ha distrutto un po' di carrelli da golf. E questa è la scatola nera di Elvis, che sostanzialmente era la sua borsa.

Oprah: Davvero? Cosa c'è dentro?

Riley: La portava con sé ovunque. Possiamo guardare dentro. Sono per la maggior parte suoi effetti personali e niente è stato toccato.

Oprah: Questa è pazzesca. La sua AMEX (Amerian Express) card. La sua AMEX card, scaduta in Maggio del 1972. C'è scritto Elvis Presley. Wow, questa è fantastica.

Riley: Un suo pettine.

Oprah: Un pettine? Vedi qualche capello? Credo di aver visto un capello. Probabilmente si possono vendere per un sacco di soldi. Tesori dalla scatola nera di Elvis. Così ora tu sei responsabile di tutto il patrimonio di Elvis?.

Riley: Praticamente...

Oprah: Praticamente sì. E cosa vuoi vedere che venga perpetuato? Cosa succederà?

Riley: Il mio istinto è fare sempre quello che mia madre avrebbe voluto, ossia preservarla come casa. E' la casa della nostra famiglia.

Oprah: Tu e tuo marito Ben avete una bellissima bambina di due anni, il cui nome è Tupelo. Lo adoro  perché è proprio dietro l'angolo da dove sono nata. Tupelo, Mississippi. Qual è il ricordo più felice che hai di tua madre e di tua figlia insieme?

Riley: Oh mio Dio. Ne ho moltissimi, piccoli momenti. La guardavo con Tupelo. Lei è stata una madre fantastica, era particolarmente meravigliosa con i bambini. Sapeva semplicemente come...non so... Il suo istinto con i bambini era incredibile. Credo che uno dei miei ricordi preferiti sia di quando è venuta a casa mia nelle prime settimane di vita di Tupelo ed ha trascorso alcune ore la sera con mio padre. Lei e mio padre venivano e la prendevano, così io e mio marito potevamo dormire. Loro erano sostanzialmente nonni e svolgevano il loro ruolo, che penso fosse davvero dolce.

Oprah: Quale è stata la più grande lezione che hai imparato da tua madre e che vuoi passare a Tupelo?

Riley: Credo che sia riuscire a farla sentire amata nel modo in cui mia mamma ci ha fatti sentire amati. Era incondizionato, sinceramente.

Oprah: Ed anche quando è passata attraverso i momenti difficili, le droghe e tutto il resto?

Riley: Certo. Lei ha fatto delle cose, abbiamo litigato. Ha fatto delle cose che non ho approvato. Abbiamo avuto discussioni dure, come si fa con qualcuno che ha problemi di droga, ma l'amore c'è sempre stato.

Oprah: L'amore c'è sempre stato. Grazie per avermi permesso di venire qui, per aver aperto il tuo cuore nel parlare di lei e per averci dimostrato che l'amore è l'unica cosa che abbia importanza. Grazie di avercelo permesso.

Riley: Grazie di essere stati qui.

Oprah: Grazie di averci fatto fare esperienza di Graceland. Sono sicura che lei approva il fatto che tu ed io siamo state insieme.

Riley: Sicuramente l'avrebbe fatto.

Oprah: Lo so. Hai fatto molto lavoro coraggioso in questo libro.

Source: CBS