INTERVISTA A PRISCILLA PRESLEY - NOVEMBRE 2023



All'inizio di Novembre 2023 Priscilla Presley ha rilasciato in esclusiva a Piers Morgan, per la sua rubrica "Piers Morgan Uncensored", un'interessante e toccante intervista nella quale, per la prima volta, parla delle morte di sua figlia Lisa Marie Presley, del suo rapporto con Riley, del film di Sofia Coppola, ovviamente di Elvis e di molto altro.

Priscilla innanzitutto come stai?
Sto bene, grazie, sto bene.

Hai avuto davvero degli anni incredibili. Alcuni momenti grandiosi, altri terribili e ti ho intervistata in varie fasi negli ultimi 15 anni, più o meno, e prima di venire oggi mi stavo proprio chiedendo, in realtà, davvero, cosa ti farebbe stare bene?
In tutta onestà, sai, è stato difficile. Ho perso mia madre, poi ho perso mio nipote e poi ho perso mia figlia, quindi non so esattamente come rispondere, perché ho le mie giornate buone e le  mie giornate brutte, quindi semplicemente non si può mai sapere. E', come posso dire, è difficile svegliarsi la mattina e non ricevere una chiamata da mia figlia o chiedersi come sta mio nipote. E' come se una parte della tua... non una parte, ma gran parte della tua vita... ti fosse stata portata via.

La difficoltà particolare per qualcuno come te è che non puoi farlo in privato; tutto è amplificato su un palcoscenico globale, e c'è stata una citazione che mi ha davvero colpito, e credo che colpirà anche te, da parte di Baz Luhrmann, che ha diretto il film "ELVIS", ed ha detto: "Ci sono i Kennedy e ci sono i Presley. Sono le famiglie reali d'America ed in modi diversi erano entrambi, come dice Shakespeare, sposati con la Sventura. E' genetico? E' perché hanno standard così elevati? E' forse perché il mondo li guarda? Perché essere un re americano non significa solo avere il tuo Paese che ti guarda. Essere un re americano significa avere il mondo intero che ti guarda". Fa riflettere anche te?
Assolutamente, assolutamente! Sai, quando vivi una vita essendo sposata con Elvis Presley, non sai davvero in cosa ti stai cacciando, specialmente quando sei molto giovane e sai che devi adattarti a non avere realmente la tua privacy: escono cose che non avresti voluto uscissero. Inizi a pensare: "Mio Dio, devo stare attenta a cosa dico, altrimenti verrà interpretato male o aggiungeranno qualcosa in più", quindi è stato un cammino, non c'è dubbio.

Ora è uscito un film su di te, di cui sei protagonista, è la tua vita, si chiama "Priscilla" e quando lo hanno trasmesso per la prima volta al Festival del Cinema di Venezia, tu eri lì ed alla fine c'è un momento molto commovente, mentre ricevi una standing ovation di circa 7 minuti da una folla estasiata ed alla fine sei in lacrime. Cosa ti ha commossa in quel momento?
Il fatto che il film abbia ricevuto quel tipo di accoglienza. Non sai mai quando hai un film che parla di te, come la gente lo prenderà; non si sa mai se lo capiranno. Voglio dire, con tutte queste persone, Elvis è un nome importante ed sono stata felice che ci sia stata una standing ovation. Ero felice per Sophia. Lei era piuttosto nervosa per questo; ero in ansia anch'io, non sapendo cosa avrebbero pensato le persone. E' stata una sorpresa per entrambe quanto bene sia stato accolto.

Pensi che sia una rappresentazione accurata non solo di te, ma anche della tua relazione con Elvis?
Penso di sì. Penso che abbia fatto il suo lavoro. Io e lei ne abbiamo parlato e, vivendo con Elvis Presley, la gente pensa: "Oh, che meraviglia, è fantastico, è Elvis Presley", ma ho vissuto gli alti e bassi con lui nel momento cruciale della sua vita, i momenti belli e quelli brutti, le sue fatiche, le sue paure, quindi quando vivi con qualcuno così famoso e sei passato da quei momenti, sono quella parte della tua privacy a cui è difficile rinunciare, che è difficile condividere, che è difficile da... Sai, non voglio rivelare troppo, perché voglio tenerne un po' anch'io, che sia solo per me.

... Ed infatti uno dei motivi per cui si dice che Elvis ti amasse così tanto fu perché fin dai primi momenti in cui siete stati insieme, anche se tu eri molto giovane ed andavi a scuola... e parleremo anche di quello... tu non hai mai parlato di lui alla gente..
Esatto.

Hai assolutamente rispettato e protetto la sua privacy, anche se a quel tempo, era una delle più grandi star del mondo; ti ha davvero resa cara ai suoi occhi il fatto che tu abbia salvaguardato la privacy.
L'ho fatto quando ho iniziato ad uscire con lui o, diciamo, quando chiamava i miei genitori per chiedere se potevo andare da lui almeno nei fine settimana, forse Venerdì, forse Sabato.
Per tutto il resto parte della mia vita era focalizzata nell'imparare a conoscerlo. Ma la domanda era: "Perché io? Perché lui è attratto da me? Perché sta chiedendo a mia madre ed a mio padre se va bene se vado a trovarlo?" e quando ho messo insieme tutti i pezzi, ho capito che è stato perché effettivamente lo ascoltavo. Io ero la persona di cui si fidava più di chiunque altro, credo. Ho mantenuto la parola  e non sono mai venuta meno a questa cosa. Non ho mai detto ai compagni a scuola che lo vedevo; nessuno lo sapeva, perché apprezzavo quella fiducia. Mi chiedevo: "Perché io, perché si fida di me?". Gli davo ascolto.
Mi raccontava di quanto fosse arrabbiato con suo padre, del fatto che aveva perso sua madre un anno prima e che suo padre avesse incontrato questa donna, che aveva tre figli e non riusciva a credere che suo padre avesse iniziato così presto a frequentarla e ad innamorarsi. Poi mi ha aperto il suo cuore, commuovendosi perché era molto legato a sua madre, quindi credo che il fattore fiducia abbia significato molto per lui ed ancora ad oggi, sai, ci sono cose che tengo nel cuore e mai rivelerò.

Non parli mai male di Elvis. Ho notato questa cosa di te per tutta la vita. Non l'hai mai fatto, anche se hai divorziato e tutto il resto, sei stata per lui un supporto impeccabile anche decenni dopo la sua morte. Ovviamente è importante per te...
Molto. Era un essere umano molto speciale e si è ritrovato nella situazione che non si sarebbe mai aspettato: diventare così grande come è stato. Sai, amava semplicemente la sua musica, amava cantare, amava intrattenere la gente e questo è ciò che ha iniziato a fare molto tempo prima. Con sua sorpresa è stato accolto molto bene. Ricordo che andavo a Las Vegas ed era sempre pieno. Insomma, letteralmente, faceva il tutto esaurito ogni sera. Guardava verso il pubblico e vedeva tutto pieno ogni singola sera ed in seguito ha iniziato ad andare in tour ed ogni sera ha fatto il tutto esaurito. 
Lui mi diceva: "Sai, vedo tutte queste persone che vengono a vedermi e non capisco perché. Dovrei fare ed essere qualcos'altro? C'è un messaggio per me, che forse dovrei far sapere? Forse ho un messaggio da portare alla gente?".
A volte tirava fuori la Bibbia durante la notte e guardava e leggeva. Non che si paragonasse a Gesù in alcun modo, ma leggeva la Bibbia tutto il tempo. Era semplicemente lui che rifletteva, pensando: "Forse sono qui per un altro scopo, un messaggio da dare alle persone?" 
L'ho raccontato molto raramente, ma è qualcosa che gli pesava.

Uno dei punti controversi del film sulla tua relazione con Elvis, è il fatto che quando lo hai incontrato tu avevi 14 anni e lui 24. Come pensi che il film affronti tutto questo? Alcune persone che l'hanno recensito dicono: "Beh, si vede che lui la sta strigliando"; altri dicono che avrebbe dovuto essere cancellato per questo genere di cose, cosa ne pensi?
Perché erano tempi diversi, erano i primi anni '60. Sai, io paragono tutto questo a mia madre. Mio padre era nell'esercito, mia madre si vestiva bene per mio padre ogni giorno. Quando tornava a casa dal lavoro, lei era vestita bene. Insomma, funzionava così e le donne erano così, come eravamo noi. Non era solo per i nostri uomini, ma ci prendevamo proprio cura di noi stesse e volevamo essere... Quando dico "noi" includo anche me stessa. Rispettavamo mia madre, rispettavamo mio padre. Le donne indossavano abiti in passato, non indossavano pantaloni, jeans. Era semplicemente una cosa di quei tempi, intendo dire. Elvis era, come ho detto, era davvero unico, ma era... Non capisco perché dire che mi strigliasse; io non l'ho mai inteso in quel modo, non ho mai sentito quella parola.
Ora ovviamente è tutto diverso, ma sai, a lui piaceva portarmi in bellissimi negozi per comprarmi un vestito. Io non avevo soldi. Lui mi portava al cinema ogni sera, e quelle sono le occasioni in cui ti vesti bene. Lui voleva che avessi un bell'aspetto e non mi sentissi a disagio; che avessi i jeans o meno; ma sai, un vestitino non andava proprio bene, non era adatto al luogo in cui stavamo andando; quindi sì, ha comprato dei vestiti e gli è piaciuto farlo. E se guardi cosa indossava lui, come si vestiva bene, voleva che anche io fossi elegante .

Ma le persone con la mentalità di oggi, guarderanno indietro e diranno che era inappropriato che stesse con una ragazza di 14 anni. Cosa dici alle persone che lo pensano?
Capisco, lo capisco, ma avevo 14 anni, in Germania, c'erano sempre persone intorno e le nostre conversazioni erano sì private, ma lui non è mai stato aggressivo, né ha mai fatto l'amore con me. Ero, in qualche modo, come me ho detto prima, qualcuno di cui si fidava, con cui parlare e aprire il suo cuore.

E notoriamente hai consumato la vostra relazione solo la prima notte di nozze. 
E' vero.

Infatti è stato allora che Lisa Marie è stata concepita, proprio quella notte e avevi 21 anni, credo, quando ti sei sposata.
Nessuno ci credeva, ma è la sacrosanta verità.

Sì, ci credo. L'hai detto altre volte in passato.
Certo.

Nel film, stando al modo di ragionare che hai citato poc'anzi, credo si potrebbe dire, come hanno fatto alcune persone, che Elvis risulta essere in un certo modo distante, emotivamente violento ad un certo livello, dipendente da farmaci. Ovviamente la gente era a conoscenza di questo verso la fine della sua vita. Una caratterizzazione piuttosto negativa. Ma altre persone hanno detto, nella stessa prospettiva che hai sottolineato poco fa a riguardo, che era un momento diverso e che in realtà anche lui stava affrontando pressioni straordinarie...
Sì...

...per il fatto di essere la più grande superstar del mondo e questo porta con sé sfide uniche.
Aveva molto sulle spalle di cui occuparsi. Faceva film che in realtà odiava. Tutti tranne i primi.

Veramente?
Sì. Sai, sentiva come se stesse diventando una barzelletta. Fare questo tipo di film sulla spiaggia, con ragazze, ragazze e ragazze e questo è tutto ciò che Hal Wallis gli ha dato. Il Colonnello Parker ha firmato un contratto per cinque anni con Hal Wallis e non si è mai preoccupato di che tipo di film fossero. Elvis era frustrato dal fatto di non poter ottenere i ruoli che voleva. Il Colonnello semplicemente non ha mai capito per niente il suo cliente.

Com'era il Colonnello? Il Colonnello era come il personaggio di Tom Hanks nel film? 
Più o meno, ma il Colonnello... Io non ho mai avuto problemi con il Colonnello. Il Colonnello era diverso quando non era Colonnello. Andavamo a casa sua a Palm Springs a fargli visita. Elvis voleva vedere il Colonnello e parlavano un po' di affari ed io rimanevo bloccata con sua moglie e non sapevo cosa dire. C'erano momenti in cui lui ed Elvis parlavano ed andavano d'accordo. Era solamente quando il Colonnello Parker interferiva con la scelta delle canzoni di Elvis che, allora... E questa è una parte reale del film. Quando si è arrabbiato perché il Colonnello stava cercando di cambiare la musica, quando voleva che cantasse una canzone diversa o parlasse con un produttore e diceva cosa avrebbe dovuto fare, quando si metteva in mezzo ai piedi di Elvis... Era in quei momenti che Elvis dava di matto.

Hai avuto la sensazione che Elvis avesse un'influenza dominante su di te?
Controllo? Non penso che fosse controllo. Non ho mai pensato che fosse controllo. No, non credo. L'unica cosa che mi viene in mente riguarda quando si esibiva a Las Vegas. Era quando diceva che potevo andare nei fine settimana. Avevo mia figlia, Lisa, quindi non mi piaceva lasciarla. Avevo una tata, è vero, ma lui diceva: "Beh, allora perché non vieni nei fine settimana o scegli un altro momento?". Il motivo è perché ero preoccupato di lasciare mia figlia. Non è che lui non amasse i bambini, lui amava i bambini, ma pensava che Las Vegas non fosse il posto dove portare i bambini, il che è vero. lo lo penso ancora adesso. Intendo dire che quando fai grandi concerti, come faceva lui, ed i bambini iniziano a piangere o qualsiasi altra cosa del genere, semplicemente...

Sì, non desideri le urla di un bambino durante lo spettacolo...
Esattamente.

Avevi 16 anni quando sei andato a Graceland per la prima volta...
Diciassette.

Diciassette. Insomma, ancora una volta un'esperienza pazzesca per una giovane adolescente essere improvvisamente catapultata da una vita molto normale a tutto questo. Ricordi vividamente le prime esperienze lì?
Beh, quando sono andata a Graceland per la prima volta a trovarlo è stato in Giugno del '62, mi sembra e... No, era il '63. Nel '62 sono stata a Las Vegas. Elvis si trovava lì e voleva che chiudessi gli occhi mentre ci si avvicinava al cancello, perché avevo sentito parlare di Graceland, mi aveva raccontato tutto di Graceland. Io adoro Graceland. E' bellissima. Lui amava Graceland, quella era la sua casa e la prima casa che avesse mai comprato. Così ho chiuso gli occhi e lui ha chiesto all'autista di tenere i cancelli aperti, in modo da poter vedere i bellissimi cancelli. Hanno iniziato ad aprirsi e le luci erano accese, era tutto bellissimo, più di quanto mi aspettassi. Lui ne era molto orgoglioso e non solo di mostrarla a me, ma di mostrarla alle persone, portarle in giro per la casa e nella proprietà. E' stato bello; è stato un bel momento.

Era un posto magico in molti sensi, eppure ciò che emerge dal film è che lui se ne andava, girava i suoi film e, mentre era lontano, spesso venivi lasciata sola per lunghi periodi di tempo in questo posto straordinario. Ma, effettivamente, la vita lì potrebbe diventare piuttosto noiosa, banale, ripetitiva, solitaria. Sophia Coppola lascia trasparire un po' quell'atmosfera, che fa pensare: "Perfetto, okay, eri con Elvis Presley, ma la vita, per la maggior parte del tempo, non era affatto eccitante".
C'erano tante telefonate, è vero. Lui mi chiamava sempre alle 5:00 di sera ed io aspettavo la telefonata tutte le sere.  

E tu eri lì pronta? 
Io stavo lì, vicino al telefono.

Ti sentivi sola o no?
Mi sentivo un po' sola. Non avevo amici. Ho fatto amicizia con la sua doppia cugina di primo grado, Patsy. Siamo ancora amiche, lei è ancora con noi, grazie al Cielo. Lei lavorava in ufficio, quindi andavo in ufficio e chiacchieravo con lei ed, ovviamente, con l'altra segretaria che era lì e chiacchieravamo finché non arrivava Vernon a dirmi che stavo facendo loro perdere tempo e le distoglievo da quello che stavano facendo, dal loro lavoro; così ha messo un cartello, che si trova ancora lì: solo le persone autorizzata devono stare nell'ufficio. Non è esattamente quello che c'è scritto, ma il senso è quello. Pertanto sì, ero sola. Andavo a giocare a bowling con Patsy, andavo al cinema, mi prendevo cura della nonna, parlavo con lei per ore e guardavamo la televisione.

Non sembra particolarmente "Showbiz".
No, non è il mondo dello spettacolo, ma aspettavo semplicemente che tornasse a casa. La vita poi iniziava quando tornava a casa.

E c'è questa sorta di sensazione che si percepisce nel film e la si sente ogni volta che si legge di Elvis. Tu lo capisci meglio di chiunque altro, ovviamente: quando entrava in una stanza i livelli di energia andavano alle stelle. Voglio dire, era Elvis Presley e il carisma era semplicemente pazzesco, anche se non era di ottimo umore, era comunque pazzesco questo carisma. Te lo ricordi?
Oh mio Dio, sì! Lui entrava nella stanza ed era come "Wow!". Lui non si rendeva conto di cosa fosse per quanto riguarda il suo aspetto o cosa facesse provare, oppure il suo carisma, ma c'erano alcune volte in cui si guardava intorno e diceva scherzosamente: "Diamine, sono proprio bello!" quando era nel suo bagno e si stava preparando per andare da qualche parte.
Lui aveva un grande senso dell'umorismo, davvero un grande senso dell'umorismo. Ed io faccio tesoro di quei giorni seduti al tavolo della sala da pranzo. Io ero l'unica donna e c'erano i ragazzi seduti intorno. Eravamo in sei e ridevamo, parlavamo e lui mangiava fino a tardi, anche fino alle 21:30 o giù di lì e guardavamo Johnny Carson; e non appena il monologo finiva, era ora di andare al cinema. Lui affittava un cinema in centro. Pertanto la vita era divertente quando c'era lui.

C'è una storia adorabile che Kaylee Spany (N.d.R.: l'attrice che interpreta Priscilla nel film di Sofia Coppola) racconta: chi ti interpreta nel film è rimasta molto colpita nell'apprendere che praticavi karate ad un livello piuttosto alto e, per Elvis ed i suoi amici, eseguivi le tue mosse indossando i tacchi.
Beh, me l'ha fatto fare un paio di volte. Ricordo che Raquel Welch entrò nel camerino mentre lui si esibiva a Las Vegas ed era così orgoglioso di me per il fatto che avessi potuto imparare il karate, perché lui era cintura nera e diceva: "Mostra una delle tue mosse a Raquel". Io ero vestita bene ed ho detto: "Lo devo fare adesso, che sto indossando il mio vestito?". 
Lui dice: "No no no, puoi fare quel calcio all'indietro. Mostra come fai il calcio". Oh mio Dio...

Lo fai ancora?
Riesco davvero ancora a farlo, sì! Posso ancora farlo, ma non farmelo fare.

Cosa ci vorrebbe per innescare qualche colpo di karate? Una domanda sbagliata? 
Un'uniforme da karate. 

Parliamo del fatto che ti sei separata da Elvis ed hai divorziato, ma avevate questa bambina, Lisa Marie. Lei è la figlia che hai con Elvis, la sua unica figlia. Com'è stato il rapporto tra voi tre dopo il divorzio?
Beh, quando me ne sono andata... Lui l'adorava e non ho mai voluto portargliela via, quindi ci siamo organizzati in modo che a Natale o durante le vacanze oppure a Pasqua lui fosse in una condizione in cui l'avrei mandata a Graceland. Ovviamente anche la tata era lì con lei. La portavamo là in modo che avesse del tempo da solo con lei; quindi anche a Las Vegas la stessa cosa. Volevo che fossero vicini; cosa che erano e che sono.

Era un buon padre nonostante tutti i problemi che stava avendo?
Era un buon padre al meglio di quanto poteva essere. Sai, non aveva mai avuto bambini. Sinceramente quando lei era più piccola, non sapeva bene cosa fare con lei, ma quando è diventata un po' più grande, allora ha potuto viaggiare per fargli visita e stare con lui per almeno 2 settimane quando era Natale o Pasqua o qualcosa del genere. A quel punto allora si è avvicinato a lei.

La sua morte è stata qualcosa che ha scosso il mondo intero, ma per te e tua figlia deve essere stato un momento particolarmente sconvolgente.
Devastante. Ricevere quella chiamata è stato assolutamente devastante. Gli avevo appena parlato la sera prima in realtà... No, due sere prima, e ricevere quella chiamata... Joe Esposito mi chiamò e mi disse "Elvis è morto". Lui era già commosso ed io ho proprio urlato, sai. Ho pensato stesse scherzando. E' qualcosa che non avresti mai immaginato. Scherzavamo tutto il tempo. Poi, quando ho capito che era vero, sono andata in camera mia e sono semplicemente rimasta lì.  Joe disse che mi avrebbe mandato l'aereo privato ed io sono rimasta nella mia stanza. Non potevo crederci e piangevo.

È suggestivo il fatto che, anche se sono passati quasi 50 anni, abbia ancora un effetto profondo.
Riesco ancora a sentire le parole di Jo Esposito. "Elvis è morto" ed era come se non potessi... Semplicemente non riuscivo ad immaginarlo, specialmente alla sua età, essendo ancora così giovane e con la voglia di fare così tanto; aveva progettato tante cose. Non averlo vicino, non parlargli, averlo come padre di nostra figlia e, sai, la mia grande paura era per Lisa. Come faccio a dirglielo e lei aveva solo nove anni a quel tempo.

Ho una figlia di 11 anni; non riesco a immaginare una conversazione più difficile da fare. Come glielo hai detto?
Beh, le ho semplicemente detto che saremmo andate a Graceland a trovare papà, ma papà non ci sarebbe stato. "Sai, papà starà riposando" e lei mi ha solamente chiesto: "Riposando per cosa?".
Non ho mai raccontato questo prima, perché è difficile, ma ho detto: "Beh, lui dormirà per un po' " e lei mi ha risposto: "Potrò vederlo?".
Le ho detto: "Sì, potrai vederlo, potrai vederlo" e così lei lo ha visto. 
(N.d.R.: In questa risposta sembra che Priscilla non ricordi che Lisa Marie era già a Graceland  quando Elvis è morto, ma sicuramente si riferisce a quando il corpo senza vita di Elvis è stato portato a Graceland dall'ospedale, dopo che ne è stata decretata la morte ed è stato mostrato per l'ultimo saluto da parte dei fans, degli amici e della famiglia).
Non credo abbia compreso del tutto, perché usciva con il carrello da golf. Aveva una piccola amica e guidava il carrello da golf tutto intorno al cortile di Graceland, quindi questo fatto non l'ha colpita davvero, se non più tardi.
L'ho portata in Europa dopo il ritorno a Los Angeles, perché i paparazzi erano intorno a casa mia, facevano telefonate e cercavano di contattarmi. Quello è ciò che non volevo che lei vedesse, pertanto l'ho presa ed, insieme a mia sorella, siamo andate in Europa per due settimane. Non l'ho lasciata entrare in contatto con alcuni giornali dell'aeroporto. C'era ancora gente che vendeva lo shock provocato dalla sua morte. Vendevano i giornali, così ho preso tutto e sono andata da tutt'altra parte. Non volevo che lei vedesse tutto questo. L'ho portata a scuola ed ho chiesto agli insegnanti: "Per favore, non fatene parola. Non voglio che lei, non voglio che i bambini..."

Difficile, senza dubbio. Non riesco nemmeno a immaginarlo, perché è stata una storia talmente enorme per il resto del mondo, ma per voi questo è proprio... Questa è la vita reale, questo è il tuo uomo, che amavi ancora ed ami ancora oggi.
Assolutamente. Lui, come ho detto, era unico. La sua personalità era incredibile. Lui si preoccupava, si preoccupava per le persone; si chiedeva perché proprio lui e quando... Insomma, ci sono storie su di lui... Non so se ne hai mai sentito parlare della storia di una donna di colore che stava guardando un'auto in Beale Street. Una concessionaria di automobili e lui stava guardando; stava semplicemente girando e la vide guardare dalle vetrine le auto nuove che c'erano lì ed ha detto a Charlie di fermare la macchina. Si è fermato e si è avvicinato alla donna ed ha detto: "Sono belle quelle macchine!" e lei ha detto: "Oh sì signore, sono bellissime".
Lui dice: "Guarda un po', quale ti piace?" 
Lei fa: "Oh, mi piace quella nera proprio là, quella blue lì...". 
Lui dice: "Davvero?". 
"Sì, un po' mi piace anche quella". 
Così entrano e vanno a vedere la macchina e lui dice: "Cosa ne pensi?"
"Oh è una bellissima macchina! Staresti bene su quell'auto!" 
Lui dice: "Va bene, aspetta solo un minuto". 
Lui va a chiamare il venditore e dice: "Mi dai le chiavi di quella macchina.; ho intenzione di prenderla". 
Lui consegna le chiavi alla signora. E quella era una bellissima Cadillac blue nuova di zecca.
Questo era lui. E' quello che faceva a chiunque fosse nei guai; dava soldi a chiunque avesse problemi con qualsiasi cosa e non potesse permettersela. Anche con alcuni dei ragazzi che avevano bisogno di cure mediche, le pagava lui.

Quando hai guardato il film "ELVIS" ed ora "Priscilla" e ti hanno fatto rivivere tutti i momenti passati con lui, c'è una parte di te che pensa che se solo avesse fatto questo o quest'altro le cose sarebbero potute andare diversamente? 
Sai, non saprei, non credo, perché, davvero, gli ho dato tutto. Non sarei riuscita a fargli cambiare idea perché aveva un carattere forte. Quando voleva o pensava qualcosa o voleva condividere cose con le persone, era molto felice all'idea di fare regali alla gente. Non gli piaceva riceverli, ma donare. Era una persona che donava, ma quando mi guardo indietro, vedo che avevamo ancora una relazione, che è la cosa che conta veramente.

Ma penso che lui ti abbia amato e tu lo abbia amato fino al giorno della sua morte, questo è chiaro.
Sì.

È stata una storia d'amore straordinaria.
Mi chiamava continuamente ed era così divertente perché, con chiunque fosse, solitamente andava nel suo bagno per fare le telefonate...

In modo che non potessero sentire...
Esatto. Non ho mai condiviso veramente questa cosa, ma era così; oppure andava in ufficio e chiamava. Era piuttosto divertente.

Ricordi la tua ultima conversazione con lui?
La mia ultima conversazione, sì. E' stata quando Lisa doveva tornare a casa; si è parlato che aveva bisogno di tornare a casa perché la scuola stava per iniziare e Lisa era là (a Memphis) in quel periodo. Sì, è stata quella.

È molto, vorrei dire, è molto toccante per me parlare con te, che alla fine dei conti, sei una donna che vive questa vita straordinaria ed ha avuto questa relazione straordinaria con quest'uomo. Ma eccoci qui, calcolando che è morto nel 1977 ed eccoci nel 2023, si può vedere l'effetto che ha ancora su di te, a livello umano e personale. Non c'è niente di sensazionalistico o qualcosa del genere. Questa è stata una vera storia d'amore viscerale tra di voi.
Mi manca, mi manca moltissimo, davvero. Mi mancano le sue parole, mi manca il suo amore, mi manca la sua risata, mi manca la sua energia, mi mancano i momenti divertenti. Credo che non ci si renda conto dei momenti divertenti che si stanno vivendo finché non si guarda indietro e si guardano i propri album e le foto e si dice: "Oh mio Dio, ci siamo divertiti così tanto, abbiamo fatto così tante cose" e mi rendo conto che è tutto ancora lì.

C'è una canzone che ogni volta che la ascolti pensi che, per una ragione qualsiasi... C'è una sua canzone che...
"Memories"

Veramente?
Sì, "pressed between the pages of my mind"... Sicuramente. Non ascolto quelle canzoni molto spesso perché, sai, mi portano in un altro luogo... Ma a volte mi ritrovo sorpresa di me stessa del fatto di emozionarmi ancora e mi rendo conto che l'amore è ancora lì.

E' davvero sorprendente che alcune persone, molte persone, possano trascorrere tutta la vita senza mai provare quella sensazione.
Beh, lo credo anch'io. Lo penso anch'io perché è talmente presente, è ancora così presente e influenza così tanto le persone. E' come quando a volte vado a Las Vegas, sai. Penso: "Mio Dio, all'Hilton Hotel, si vedono questi grandi showroom. Las Vegas non è più stata la stessa".

C'era un solo Elvis. Voglio dire, ci sono molti pretendenti alla corona, ma non c'è mai stato nessuno come lui da quando è morto.
È vero, sai. Nel film Sophia lo ha mostrato quando era arrabbiato, ad esempio con il Colonnello Parker. Sì, si arrabbiava; sì, ha lanciato la sedia o qualsiasi altra cosa, ma lo faceva quando si arrabbiava. Ed arrivava a quel punto soprattutto con il Colonnello Parker; arrivava a quel limite perché percepiva semplicemente che il Colonnello lo stava davvero ingannando in molti modi; non gli stava dando quello che voleva ed, inoltre, parlava dietro alle spalle con le persone con cui stava realizzando gli album. Anche alle persone con cui aveva rapporti personali, pertanto penso che i miei racconti riguardino momenti specifici.
Sophia non ha mai avuto intenzione di fare quel film per mostrare il lato cattivo di noi. Quello è stato un momento reale accaduto con il Colonnello Parker e mostrava che lui aveva certamente un carattere forte; mostrava quello che sentiva in quel momento, ma questo non significa che fosse sempre così. Sapeva quello che voleva e non voleva che qualcuno gli andasse contro. E lui lo veniva a sapere; il suo istinto aveva assolutamente ragione, sì assolutamente ragione. Quindi quando le persone se ne escono dicendo: "Oh mio Dio, ha un brutto carattere, oh mio Dio, lui era...". 
No, lui era un essere umano e aveva dei sentimenti e sì, aveva un carattere irascibile. Non lo mostrava molto spesso, ma quando lo faceva, aveva tutte le ragioni per farlo.

Quando sei in giro, quando sali su un aereo od ovunque tu vada, come reagiscono le persone a te?
Sono amichevoli, molto amichevoli e, sai, mi chiedono l'autografo, il che a volte sai che mi sorprende, ma mi riconoscono anche a dire il vero, ma...

Sì, qualcuno mi ha detto che spesso applaudono.
Sì, alcune persone lo fanno.

È stupefacente.
Lo so, lo so.

Applaudono semplicemente perché sei ancora una reale americana.
Beh, sai, mi è capitato di essere sposato con qualcuno molto, molto famoso, ma non la vedo in questo modo, ma lo posso capire per lui. Le persone sono state fantastiche, davvero non posso lamentarmi. Sono stata molto fortunata da questo punto di vista.

C'è un'orribile ironia della sorte nel fatto che, letteralmente nel momento in cui il film su Elvis era destinato ai Golden Globes e tu hai assistito all'evento con Lisa Marie, dopo 48 ore lei è incredibilmente e tristemente morta a poco più di 50 anni. Ho letto un resoconto secondo cui siete andate entrambe allo Chateau Marmont e ridevate insieme come madre e figlia e tutto sembrava a posto. Poi, all'improvviso, lei ti ha detto che aveva questi dolori di stomaco paralizzanti.
Sì... 

Hai avuto paura in quel momento? E' successo qualcosa di molto brutto?
Beh, non aveva un bell'aspetto quella sera ed ero preoccupata. Aveva chiesto a Jerry Schilling, che è un mio buon amico, davvero uno dei miei migliori amici, se non il migliore amico, se potesse reggerla. Aveva i tacchi alti. Li aveva già indossati in passato e mi chiedevo se stesse bene. Non sembrava proprio così, sembrava molto debole. Poi abbiamo guardato lo spettacolo, ci siamo fatte qualche risata ed eravamo tutti entusiasti di Austin Butler e di Baz. Sai, il film è andato talmente bene che eravamo orgogliosi di loro.
Poi abbiamo iniziato ad andare e lei ha detto: "Mamma vuoi andare allo Chateau Marmont a bere qualcosa?" ed io ho detto: "Certo". 
Ero andata con la mia auto e lei era venuta con la sua perché abitava a Calabasas. Così siamo andate. Entrambe avevamo i tacchi alti ed entrambe siamo inciampate su una scala. Abbiamo iniziato a ridere e scherzare; poi ci siamo sedute e lei ha detto: "Mamma devo andare perché mi fa davvero male lo stomaco" ed io le ho detto: "Ma certo". 
Siamo andate verso le auto a piedi, l'ho abbracciata e lei andata per la sua strada ed io per la mia e quell'abbraccio è stato l'ultimo; è stato l'ultimo abbraccio che le ho dato.
Ed è ancora scioccante. Ho ricevuto quella chiamata dal suo ex marito Danny, che mi diceva che dovevo andare in ospedale per vedere Lisa. Ho pensato: "Oh mio Dio". Sai, non era la prima volta, ma non avrei mai pensato che fosse l'ultima.

Ed è stato troppo tardi. Non sei riuscita a vederla...
E' stato troppo tardi...

Oh, sei ancora viva...
Sì...

Voglio dire, si dice che perdere un figlio sia la peggior cosa possibile. Considerato il vostro rapporto, quanto eravate legate, tutto quello che avete passato come famiglia, deve essere stato particolarmente doloroso, insopportabile.
Beh, è stato insopportabile. Sai, ho perso mia madre, ho perso mio nipote ed ho perso mia figlia. Perdere Ben è stata la cosa più difficile per lei; perdere Ben...

Si è tolto la vita.
Si è tolto la vita ed era, insomma, era l'amore della sua vita. Quel figlio... Lei lo adorava, lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, qualsiasi cosa. Eravamo a Memphis, eravamo sedute nella suite e lei disse: "Mamma, sai, non lo so, non lo so... Non so se voglio stare qui". 
Ed io le dico: "Di cosa stai parlando?" 
"Sai, il mio Ben..."
e lei ha iniziato a parlare di Ben e di come stesse ancora soffrendo. Questo è successo un paio di mesi prima.

Anche lei sentiva quasi l'istinto di togliersi la vita?
Penso di sì. Veramente, era quasi come se volesse andarsene prima, ma le gemelle erano ancora piccole, mettiamola in questo modo. Le gemelle avevano circa 13 anni.

È tristissimo...
Lo so, non parliamone più. Potete fermare la telecamera, per favore?... Chiedo scusa... 



No no, ci mancherebbe, è de tutto comprensibile.
Lisa ad un certo punto è stata sposata per un breve periodo con Michael Jackson. Probabilmente dopo Elvis, è l'altra grande icona pop di sempre. Eri preoccupata di questo?
Molto! Molto e sono stata onesta con lei. Lei mi disse che lo frequentava da un po' in realtà e poi ricordo che eravamo alle Hawaii e stavamo camminando insieme sulla spiaggia.
Lei disse: "Mamma, sono davvero preoccupata". Questo mentre erano sposati e disse: "Sai, non lo vedo mai!". 
Ed io le dico: "Cosa intendi con "non lo vedi mai"?". 
"E' sempre via" 
Ed io le dico: "E dove va?". 
E lei mi dice: "Non lo so, non so dove vada. Mi chiama forse dopo 3 o 4 giorni". 
Le ho risposto: "Ma tu non gli chiedi dove sta andando?". 
"Dice soltanto che va in giro, che ha delle cose da fare".
Capisci che Michael Jackson - Lisa Presley... A lui piaceva Elvis e aveva rispetto per Elvis. Ho sempre pensato che avere il suo nome associato al nome di sua figlia... Sì, ero preoccupata e glielo dissi.

Pensavi che, forse, fosse quella la sua motivazione principale?
Sì, lo pensavo.

Davvero?
Assolutamente. Voglio dire, so che aveva un po' paura di me e lei mi aveva detto: "Sai che ha paura di te?" 
Ed io: "Cosa? Ha paura di me? Perché ha paura, perché dovrebbe avere paura di me?" 
E lei: "Non lo so. Pensa che non ti piacerà". 
Ho risposto che difficilmente sono riuscita a parlare con lui, dato che si nasconde sempre. Eravamo al Peabody Hotel a Memphis e sono andata a trovarla nella sua suite. Stavamo parlando e poi, all'improvviso, ho detto: "Beh, dov'è Michael?" e lei mi ha detto che si sta vestendo.
Ho detto: "Bene" 
Improvvisamente è saltato fuori molto velocemente per prendere il suo cappello, che era rimasto sul tavolino, e poi è tornato indietro di corsa e ha chiuso la porta.
Ho detto: "Oddio, ma lo spavento così tanto?".

Credi fosse così perché sapeva che percepivi le sue intenzioni?
Sì, penso di sì. Credo che fosse abbastanza intelligente e penso che lo avesse capito. Poi lei mi disse che stavano arrivando al punto in cui lei ha voluto il divorzio e poi il resto è storia. Non fraintendermi: pensavo che fosse molto talentuoso, davvero pieno di talento, ma non sono mai riuscita a conoscerlo veramente...

E avresti preferito che non sposasse tua figlia?
Assolutamente, proprio perché capivo che era molto incuriosito da Elvis e poi c'è Lisa e capisci che...

È con lei perché è Lisa o perché è una Presley?
Penso di più perché era una Presley.

Dopo la morte di Lisa, è stato ampiamente riportato che c'è stata una disputa tra te e Riley, sua figlia, ed è stato tutto risolto. 
Sì.

E Riley ha rilasciato un'interessante intervista a "Vanity Fair" ed ho pensato che ci fossero alcune frasi meravigliose. L'ho pensato perché mi avrebbe colpito davvero per qualsiasi famiglia, in particolare una famiglia come la vostra, che ha tutte le pressioni esterne ed, ovviamente, enormi quantità di denaro con la proprietà e tutto il resto.
Lei ha detto: "Quando mia madre è morta, c'è stato il caos sotto ogni aspetto della nostra vita. In ogni cosa sembrava che il tappeto fosse stato strappato via e che il pavimento si fosse sciolto sotto i nostri piedi. Tutti eravamo in una sorta di panico nel capire come andare avanti e ci è voluto tempo per capire i dettagli della situazione, perché è complicato. Siamo una famiglia, ma c'è un enorme lato imprenditoriale nella nostra famiglia, quindi penso che ci fosse bisogno di fare chiarezza, e chiarezza è stata fatta".
Poi le hanno chiesto: "Le cose con la nonna vanno bene?" e la sua risposta è stata davvero interessante: "Con la nonna le cose andranno benissimo; non sono mai andate male. Sto cercando di pensare ad un modo per rispondere evitando una conversazione di 20 minuti. C'è stato un po' di trambusto".
Poi ha detto questo di te: "E' una donna bellissima ed a lei va una grande parte del merito dell'eredità di mio nonno a Graceland.  Era molto importante per lei; lui era l'amore della sua vita e tutto ciò che è stato ipotizzato diversamente dalla stampa mi rende triste perché, alla fine dei conti, tutto ciò che vuole è amare e proteggere Graceland, la famiglia Presley ed il lascito. Questa è stata tutta la sua vita. E' stata una grande responsabilità che ha cercato di assumersi. Nessuna di queste cose ha mai fatto veramente parte del nostro rapporto prima d'ora. Lei è sempre stata semplicemente mia nonna". Ho pensato che fosse davvero un modo carino per descriverlo.
Sì. Io non l'avevo ancora letto. Wow! Wow! Mi viene da piangere di nuovo.

Come ti fa sentire?
Oh mio Dio, la adoro. Davvero, siamo sempre andate d'accordo. Sai, penso che sia stata la stampa, in realtà, a dare inizio a tutto questo. E' come qualsiasi altra cosa. A loro non importa nulla di te; quando esce qualcosa... Abbiamo dovuto un po' cercare di capire il testamento; cercare di capire come fa chiunque normalmente; ma Riley ed io siamo sempre rimaste vicine.

Effettivamente, tutto sommato, sembrava abbastanza ovvio che Lisa Marie avesse cambiato il suo testamento, ma in realtà non te lo aveva detto e, cambiandolo, aveva fatto in modo che gli esecutori fiduciari del testamento fossero i suoi figli. Questo è perfettamente comprensibile.
Assolutamente! 

Semplicemente non lo sapevi, così quando improvvisamente lei è venuta a mancare tragicamente, così giovane, e tutto questo è venuto fuori, sei stata colta di sorpresa. Questo è quello che mi è sembrato.
Ed è andata così, è andata così. E penso che Riley sarà fantastica. Lei mi ha chiesto alcune cose su cosa fare e dove... Ne parleremo... Voglio aiutarla con Graceland; lei ha anche la sua carriera e sta andando molto bene.

Ha molto talento...
Ha davvero tanto talento!

Insomma, sei una fan incredibilmente talentuosa, o no? Nel senso che, mettendo da parte tutto il dramma, l'angoscia e tutte le altre cose, alla base ci sono molte persone di grande talento...
Grazie...

...nella tua famiglia...
Grazie. Penso di sì, anche Ben era piuttosto talentuoso e aveva dei progetti. A Riley ho detto tutto ciò che aveva bisogno di sapere su Graceland, su Elvis... Soprattutto su Elvis perché, sai, non ha mai avuto un ruolo nella gestione di Graceland. Solamente in momenti speciali, ad esempio per Natale, quando ci andavamo tutti o in qualche occasione, ma non molte volte. Desidero che lei impari molto riguardo ad Elvis ed io, probabilmente, le darò il mio aiuto in ogni modo.

Nell'intervista le è stato chiesto riguardo ad alcune cose su cui si è spettegolato, mettiamola così, ossia il fatto che un giorno verrai sepolta con Elvis a Graceland. Ben è ovviamente lì, Lisa Marie ora è lì... Lei ha detto che per quanto la riguarda, assolutamente sì. Vuoi chiarire la cosa, voglio dire, come ti senti a riguardo?
Beh, dato che i miei pensieri sono importanti, come sai, è quello che voglio e ho voluto.

Ti piacerebbe essere sepolto lì accanto?
Sì, sì.

E questo accadrà.
Sì, sì...

Sì, penso che alle persone farebbe piacere...
...Spero almeno non adesso...

Ovviamente no... Non volevo dire... (Priscilla sta ridendo ed il giornalista prosegue...) Speriamo passi ancora molto tempo da ora... Ma comunque è già organizzato.
Credo che Riley abbia un buona testa sulle spalle, abbiamo parlato molto e mi fido di lei. Credo abbia le capacità per farsi carico di ciò che riguarda Graceland, sia quando dobbiamo essere presenti di persona insieme oppure quando va soltanto lei...

Dopotutto tu hai trasformato Graceland. Insomma, stava perdendo denaro; stava sostanzialmente andando in fallimento e tu l'hai trasformata quasi da sola. Hai avuto dell'aiuto, ma è stata tua la forza trainante che l'ha portata ad essere un'azienda con un giro d'affari di 100 milioni di dollari all'anno. E' stato un traguardo fantastico quello che hai conseguito.
Qualche volta mi guardo indietro e mi chiedo: "Come diamine hai fatto? Come hai fatto?".

Devi esserne orgogliosa; Elvis sarebbe orgoglioso di te.
Sì, mi sono semplicemente rimboccata le maniche ed ho detto che doveva essere fatto perché... C'era il commercialista di Elvis ed il suo avvocato. Noi tre ne avevamo la direzione.
Loro non sapevano nulla di Elvis; non sapevano cosa volesse, cosa non volesse; loro si occupavano solo della parte burocratica e sono venuti da me. Questo è successo dopo tre anni che avevamo in gestione Graceland. Uno di loro è venuto da me dicendomi: "Priscilla, abbiamo un disperato bisogno di soldi; non ne abbiamo. Dobbiamo vendere Graceland". 
Io l'ho guardato e gli ho detto: "Non succederà mai!". 
Lui dice: "Abbiamo finito i soldi!" ed io gli ho risposto: "Non succederà mai!!" e me ne sono andata. Allora mi sono semplicemente rimboccata le maniche e sono andata a chiedere alle persone che conoscevo, dicendo che stavo cercando qualcuno che mi aiutasse. "Come faccio ad aprire la casa? Dove vado? Da chi vado? Come faccio?".
Poi ho incontrato alcune persone importanti, tra cui Peter Ueberroth. Non so se sai chi è...

Sì.
Ok. Peter stava dando sostegno alle Olimpiadi a quei tempi ed ho pensato che avrei dovuto incontrarlo e parlargli. Mi disse che non era proprio il genere di cose di cui si occupava, ma mi ha raccomandato delle persone. Sono andata da queste persone, ma nemmeno loro erano quelle giuste. Così sono andata da un amico che mi disse che c'era qualcuno che viveva a Kansas City e  che pensava potesse essere un ottimo socio. Questa persona era Morgan Maxfield. Sono andata ad incontrarlo a Nashville e gli ho detto che volevo aprire Graceland, che avevo bisogno di aiuto e poi, per farla breve, siamo andati a Disneyland quando Disney World stava aprendo. Ho incontrato alcune persone lì, ma non volevo Disneyland. Non c'entrava nulla, però abbiamo comunque parlato e lui ha detto: "Ascolta, possiamo... Ho un aereo privato, il mio aereo" ed avremmo dovuto andare non ricordo dove... Avrei dovuto prendere quell'aereo, ma gli dissi che non potevo. Per farla corta, Jack Soden, che ho assunto, era una persona che lavorava per Morgan... Poi l'aereo di Morgan precipitò e morirono tutti. Comunque, a parte questo che non c'entra nulla, io parlai con Jack Soden, che venne con noi a Disneyland in quell'occasione ed andammo a Nashville ed io gli dissi: "Jack, sono venuta da te perché tu eri con noi, sai di cosa ho bisogno e sai di cosa abbiamo parlato. Voglio che tu sia il CEO (amministratore delegato) di Graceland". Lui mi disse: "Tu sai Priscilla che non è veramente quello di cui mi occupo" ed io risposi: "Sì, ma so che puoi farlo" e, come volevasi dimostrare, è ancora lì.

Fantastico.
È ancora lì!

Questa è un'azienda enorme, ma è anche sostanzialmente nello spirito di Elvis, perché è guidata da qualcuno che sapeva quale fosse la sua natura.
Esatto!

Vai mai a Graceland?
Oh si, certamente!

Cosa provi quando vai?
Mi sento come se non fossi mai andata via.

Veramente?
Mi sento come se non fossi mai andata via. Entro in casa e mi siedo in salotto, mi guardo intorno e penso: "Mio Dio, quanti ricordi... Riesco ad ascoltare, riesco a sentire la risata di Elvis, posso vederlo suonare il piano quando tornavamo a casa dal teatro o dal cinema. Andavamo nella stanza del pianoforte e lui andava direttamente al pianoforte; io mi sedevo sul divano e lui iniziava a cantare musica gospel. E' ancora tutto lì.

Nell'intervista a "Vanity Fair" che Riley ha rilasciato, ha detto questo di Lisa Marie, sua madre: "La vita che ha avuto non è stata facile. Il tradimento che ha vissuto, come la mancanza di un vero amore e di veri amici. Ha sicuramente avuto degli amici e delle relazioni fantastiche, ma io non credo siano mai state realmente...". Poi dice che le persone le giravano intorno da quando è nata volendo qualcosa da lei, senza essere del tutto autentiche. Ha dovuto costruirsi addosso una corazza. Era una presenza molto forte, estremamente amorevole, estremamente leale. Era una specie di leonessa, una donna fiera ed una madre davvero meravigliosa. Penso che questo sia il mio riassunto perché sono sua figlia ed è stata la mamma migliore".
Quando leggo questo, credo si potrebbe dire la stessa cosa di te.
Wow, interessante! Beh, questo è un bellissimo complimento.

Sì.
Grazie.

Penso solo che sia per cercare di esistere nella boccia del pesce rosso che si deve fare così. Lisa ha dovuto farlo, tutta la famiglia ha dovuto farlo.  
Esatto... 

Devi avere la pelle dura, devi essere un po' una leonessa ...
...e nessuno di noi ha la pelle dura quanto dovrebbe essere.

Certo.
È vero, è vero. Voglio dire, ho scelto di essere molto riservata. Davvero, davvero, non esco molto. Mi piacciono i miei amici, la mia famiglia, quella che mi è rimasta e vivo una vita normale.

Come ti senti ora che stiamo arrivando alla fine di questa intervista che è stata straordinariamente rivelatrice molto più di quanto mi aspettassi?
Anche per me...

Come ti senti?
Non lo so. Forse ho parlato troppo... Non lo so... Sono un po' nervosa. Ho parlato di cose di cui non ho mai parlato prima. Sono arrivata ad un punto della mia vita in cui sono disposta a condividere le cose e mi fido di te. Mi sono sempre piaciute le interviste che hai fatto con persone diverse e spero che ne esca una cosa buona.

Sono sicuro che sarà così. Penso che le persone penseranno quello che penso io, ossia che sei una persona straordinaria, che ha avuto una vita straordinaria e sono felice che ora tu abbia un film che parla di te e della tua vita, perché penso che in molti modi sia estremamente significativo. Non solo per Elvis quando era vivo, ma anche per preservare la sua eredità da quando è mancato. Penso che tu abbia avuto un ruolo estremamente importante in questo. E questo è uno dei motivi per cui ancora oggi viene amato così tanto. Penso sia per il lavoro e la determinazione che hai avuto nel mantenere alta la bandiera di Elvis.
E spero che questo film... Voglio dire, non voglio che nessuno... So che ci sono commenti riguardo il fatto che lo si vede arrabbiato, ma buon Dio, era un essere umano, era un essere umano!

E un artista!
E un artista, assolutamente! Ma Elvis... Non ho mai incontrato nessuno come lui e non credo che lo incontrerò mai più. Lui aveva un cuore immenso, aveva un grande senso dell'umorismo, aveva tanto amore. Sapeva essere un bambino, sai, quando voleva; amava essere coccolato e semplicemente non c'era nessuno come lui. E per quanto riguarda il fatto che abbia ancora dei fans, non ci avrebbe mai creduto, non ci avrebbe mai creduto di avere ancora dei fans.

E sono ovunque...
...e sono ovunque. Ma non ci sarà mai nessuno come lui, mai.

Priscilla, che privilegio è stato sedermi con te in questa ultima ora! Grazie mille per essere stata così disponibile con me. Lo apprezzo.
Grazie, grazie.

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