INTERVISTA A MINDI MILLER

Mindi Miller era un'attrice quando ha incontrato Elvis Presley all'inizio del 1975. 
Si interessava di karate (lei non aveva controfigure nei suoi film), di spiritualità, di Bibbia ed i due avevano un sacco di cose in comune.
Nel giro di poco tempo dopo il loro incontro, Elvis le chiese di andare in tour con lui. 
Era Aprile 1975.
Dopo quel periodo, lei ed Elvis rimasero amici. Mindi Miller era presente al suo funerale.
Questa intervista è stata rilasciata in Aprile 2017.

Cosa pensavi di Elvis Presley prima di incontrarlo? Lo conoscevi per i film che aveva fatto negli anni '60, il "Comeback Special" o forse "Aloha"?
Lo conoscevo. Sapevo di lui, sicuramente, da quando l'ho visto per la prima volta all'Ed Sullivan Show. Avevo circa 6 anni, penso, 5 o 6 anni, e sicuramente non avevamo mai visto nulla del genere prima e nella mia famiglia eravamo semplicemente sbalorditi nel vedere questo uomo incredibile, ed anche molto infastiditi dal fatto di non poterlo vedere dalla cintura in giù.
Ho visto il suo "Aloha Special" ed  ho visto il "68 Comeback Special" e tutto quello che ha fatto, ma non posso dire di essere stata un tipo di fan che aveva dedicato la camera da letto a lui, attaccando fotografie sui muri o creando scrapbook su di lui.
Mi piaceva davvero, ma gli anni '60 per me furono più focalizzati sui Beatles e sul surfing perchè vivevo a Los Angeles, in California, ed erano più importanti i Beach Boys e Troy Donahue. 
Per quanto mi piacesse Elvis come artista, penso che a quel tempo ero troppo giovane per appassionarmi a lui o vederlo in un modo diverso da qualsiasi altro cantante.

Come hai incontrato Elvis?
Ad essere sincera, prima di incontrarlo, non ho mai avuto un pensiero di un incontro con lui, o un pensiero sul fatto che incontrare questo ragazzo sarebbe stato fantastico. Non pensavo in quel modo, e penso sia stato specialmente perchè sono cresciuta nel mondo dell'intrattenimento dalla giovanissima età di 12 anni, ed ho visto ed incontrato così tanti attori ed entertainers che non era per me una cosa così speciale. Pertanto non pensavo davvero ad incontrare questo tipo di persone.
La prima volta che ho visto Elvis di persona è stato mentre, alla guida della mia auto, ero con un'amica e stavamo attraversando Sunset Boulevard. 
Davanti a noi, nella direzione opposta verso di me, stava arrivando questa bella macchina Stutz Blackhawk nera ed era qualcosa che non si era mai vista prima. Era l'auto più incredibile che avessi mai visto. Guardo per vedere chi la sta guidando, mi giro verso la mia amica e le dico: "Oh mio Dio, quello è Elvis Presley" ed era davvero un'immagine da vedere, mentre guidava l'auto, con questa testa piena di capelli neri ed i suoi grandi occhiali da sole.
E lo sai, lui aveva sempre il collo coperto. Mentre la sua auto viene verso la mia, siamo passati uno vicino all'altra ed io ho girato il mio sguardo direttamente verso di lui. 
Lui non mi ha guardata, ha continuato a guardare dritto, ma è stato come un lampo di luce e non ti sto prendendo in giro, è stato come una luce che ti colpisce, e mi ha semplicemente sconcertata fino al punto da non riuscire a muovermi per far spostare
l'auto ed ho detto: "Carol! Ho appena avuto la più strana delle premonizioni". Qualcosa mi ha detto immediatamente, in quel preciso momento, che non solo avrei incontrato quest'uomo, ma che stavo per conoscerlo, e conoscerlo bene.
Non sapevo perchè e non sapevo come, ma non sono riuscita a togliermi dalla testa per un bel po' di tempo questo pensiero. Poi è passato... e 2 anni e mezzo o forse 3 anni dopo, l'ho incontrato attraverso un amico comune che conosceva i ragazzi della Memphis Mafia e che conosceva me e che mi ha invitata ad una festa a casa di Elvis.

Nella sua casa di LA (Los Angeles)?
Sì. Era la casa di Monovale a Bel Air.  Avevo detto al mio amico che stavo per tornare in Europa perchè vivevo a Roma, in Italia, ed ho detto che non avevo davvero voglia di andare ad una festa ad Hollywood.
Non ero interessata, ero qui solo per una settimana per chiudere il mio appartamento e per vendere la mia auto, prendere il resto dei miei vestiti e tornare in Italia dove vivevo. Così lui ha iniziato a chiamarmi ogni giorno...finchè alla fine mi ha detto: "Senti, la festa è a casa di Elvis Presley e tu dovresti veramente venire".
Non mi ha mai detto che stavo per incontrare Elvis Presley o che Elvis Presley ci sarebbe stato o che lui stava cercando una nuova fidanzata o qualcosa del genere, lui disse solo che c'era una festa a casa sua e che avrei dovuto andare. Così, immediatamente, ho ripensato a due anni e mezzo prima e quella premonizione che avevo avuto vedendolo nell'auto e subito ho pensato che qualcosa mi diceva che dovevo andare.
Pertanto dissi al mio amico che sarei andata e lui mi disse l'ora, il giorno, etc..  
Guidai fino a casa sua. Arrivai alla casa e non c'era nessuna festa. Come dissi alle persone, io ero la festa e non lo sapevo.

Pertanto, quando l'hai incontrato, Elvis era vestito di tutto punto per impressionarti?
Quella è stata la cosa più strana. Sono entrata in una stanza molto grande e tutta la Memphis Mafia era seduta lì e stavano seduti in un lato della stanza con nessun altro. Ognuno di loro aveva la sua sedia ed iniziarono ad intervistarmi! Mi fecero sedere su un sofà. 
Elvis non si vedeva da nessuna parte, non  c'era nessuna festa. Non riuscivo ad immaginare per quale motivo fossi lì e perchè loro iniziarono a farmi tutte quelle domande riguardo da dove venissi, di cosa mi occupassi, che tipo di famiglia avessi, se ero religiosa.  Sostanzialmente si trasformò in una grande intervista.
Dopo circa un'ora di domande, alcuni dei ragazzi uscirono dalla stanza e gli altri continuarono a parlare con me e, quando ci ripenso adesso, presumo che i ragazzi che uscivano dalla stanza, andassero da Elvis a dirgli probabilmente: "Lei va bene, puoi incontrarla" - lei ha passato il test, per così dire.
Mentre stavo parlando con gli altri ragazzi, letteralmente senza voltare la testa o guardare verso la mia destra, ho percepito questa immensa, ingente presenza. Ed ancora ho sentito quello stesso tipo di sensazione che ho avuto quando l'abbiamo incrociato con l'auto, come un tuono di luce che ti colpisce e ti mette KO. E' completamente inspiegabile; ho sentito questa energia e mi sono voltata verso destra, ho guardato e sulla porta, in piedi, c'era Elvis.
E non era Elvis che tu immagini, non era vestito bene ed, ovviamente, non aveva addosso nemmeno uno dei suoi costumi di scena. 
Aveva una tuta da ginnastica blu con strisce ai lati delle braccia ed un berretto da tennis che assomiglia molto a quello che ha indossato durante i giorni delle vacanze alle Hawaii in Marzo 1977.
Questo è esattamente il modo in cui si è presentato quando l'ho incontrato. Non era vestito bene, era vestito in modo molto semplice.  Sembrava semplicemente un ragazzo che stava poltrendo a casa sua, rilassandosi con i suoi amici. 
E quello è l'Elvis che ho incontrato. Non vestito in un modo che poteva andare bene per uscire a cena o per andare al cinema o qualcosa del genere - niente jeans, niente t-shirt, niente maglione, niente camicie delle sue o qualcosa del genere - solo molto normale, molto comune.

Sei rimasta per la notte, di cosa avete parlato, ha detto che stava cercando altre ragazze?
Sono rimasta tutta la notte fino alle 7 del mattino. Ha fatto un'esibizione di karate per me con Sonny e Red West ed ha fatto chiamare "The Bodhi Tree" dai ragazzi, e loro mi hanno fatto avere tutti i libri spirituali e li hanno portati nel mezzo della notte dal negozio perchè lui si è reso conto che ero molto religiosa e che avevamo quello in comune.
Dopo aver parlato, ha cantato per me la nuova canzone che aveva appena inciso "T.R.O.U.B.L.E." - che è ancora oggi una delle mie preferite - ed abbiamo parlato di tutto e di qualsiasi cosa esistente ed abbiamo scoperto che avevamo molto, moltissimo in comune.
Ed ho pensato: "Bene, questo è stato un bell'incontro, Elvis Presley, e vado a casa". E quando gli ho detto: "Elvis devo andare" lui disse: "Bene, tornerai stasera, giusto?" ed io dissi: "Se tu vuoi". Lui disse: "Lo voglio. Dai ai ragazzi il tuo indirizzo e loro verranno a prenderti stasera".
La prima sera mi ha offerto una macchina nuova, poichè aveva visto che la mia non era in buone condizioni, e gioielli ed io gli dissi che non lo conoscevo, che non ci stavamo frequentando e che non eravamo fidanzato e fidanzata e che non potevo accettare quei regali. Penso gli sia piaciuto perchè si è reso conto che, se avevo intenzione di vederlo ancora, era per lui e non perchè quello che poteva fare per me o che poteva darmi. 
Tornai a casa con tutti i miei libri religiosi ed appena varcai la porta del mio appartamento, erano probabilmente le 7.30 del mattino o appena dopo le 7, ed il telefono stava suonando. Risposi ed era Elvis che mi diceva: "Ciao tesoro, volevo essere sicuro che fossi arrivata a casa", ed io dissi: "Oh, questo è molto dolce da parte tua. Sì, sono appena entrata dalla porta" e siamo andati avanti a parlare ancora per un paio d'ore.

Quando l'hai visto ancora dopo quella prima sera? Ha detto che voleva vederti ancora giusto?
La sera successiva è stato il nostro secondo appuntamento e lui è venuto a prendermi in una lunga e bellissima limousine. Stava in piedi nella parte finale della limousine attraverso il tettuccio, con addosso una delle sue belle giacche nere ed un fucile in mano! Il fucile era puntato verso l'alto, e lui girava per strada come se fosse stato in un film. Fu incredibile!
Stavo guardando fuori dalla finestra della mia camera da letto mentre lo aspettavo, e come lo vidi arrivare sulla strada, mi ritrovai completamente scioccata perchè non si vede Elvis Presley tutti i giorni arrivare nella strada di casa tua, sapendo che sta venendo a prendere proprio te per il vostro appuntamento, in piedi attraverso il tetto dell'auto con un fucile tra le braccia. E' qualcosa da vedere, sicuramente!

Ti sei resa conto immediatamente che Elvis voleva avere una relazione seria con te?
Non avevo idea che avrebbe voluto vedermi ancora. Non è mai stato nei miei pensieri perchè ero tornata a Los Angeles per andarmene dal mio appartamento, mettere in valigia il resto dei miei vestiti, vendere la mia auto e tornare in Italia il giorno dopo.
Vivevo a Roma a quel tempo, facendo film e la modella, pertanto non mi passava pe la mente di poter rimanere qui. 
Ho pensato: "OK, avremo un paio di appuntamenti e poi io andrò per la mia strada e lui per la sua". 
Verso la fine del secondo appuntamento, che è stato il giorno seguente, dissi ad Elvis: "E' stato davvero un piacere conoscerti, e mi sono veramente divertita negli ultimi due giorni insieme, ma è ora per me di tornare a casa".
Abbiamo trascorso ancora un po' di tempo insieme a Los Angeles quella notte e poi siamo tornati a casa sua, la stessa casa dove l'ho incontrato, ed abbiamo trascorso del tempo lì. 
Lui disse: "Senti, io voglio vederti ancora".
Ed io dissi: "Io devo andare a casa e fare le valigie perchè partirò per tornare a vivere in Europa nell'arco di un paio di giorni". Lui mi guardò incredulo e mi disse: "No, non puoi tornare là, devi stare qui", ed io lo guardai e gli dissi: "Sono un po' confusa. Cosa stai dicendo?" e lui disse: "Non voglio che tu te ne vada. Voglio che tu rimanga qui in America e che tu sia la mia ragazza".
Gli dissi: "Elvis, io ho una vita in Europa adesso ed ho vissuto là nell'ultimo anno e mezzo e non posso mollare tutto. Il mio lavoro ed i miei affari sono là. Non posso rimanere qui nella speranza che tu voglia vedermi". Lui continuò a dire: "Non sarà così. Partirò per un tour nell'arco di un paio di settimane e voglio che tu venga con me e verrai a Memphis. Verrai e starai a Graceland. Ci vedremo durante i tours ed a Memphis, e quando sono a LA, e non sarà una relazione del tipo di vederci una volta ogni tanto".
Gli risposi: "Lascia che ci pensi durante la notte e ti farò sapere" e lui disse: "Bene! Sappi solo che io non voglio che tu te ne vada, voglio che tu rimanga qui" e mi prese la mano e mi fece sedere. Mi guardò dritta negli occhi e mi disse: "Ti prego, ti sto chiedendo di rimanere per me". Lo guardai e gli dissi: "Elvis, se rimango qui, rimango solo per una ragione ed è stare con te. Non ho altre ragioni per rimanere qui, se non stare con te".
Mi rispose: "Cosa ti serve per rimanere qui?", io dissi: "Devo far arrivare i miei vestiti dall'Europa, chiudere il mio appartamento in Europa, disdire impegni con la mia agenzia di Roma, dire al responsabile del mio appartamento che ho intenzione di tenerlo, ecc...."

Stavi lavorando nella serie CBS "Switch" con Robert Wagner nel periodo in cui hai incontrato Elvis?
Sì, si girava agli Studios della Universal. E' andato in onda dal 1974 al 1977. Infatti mi hanno lasciata libera dallo show per una settimana per prendere parte al funerale di Elvis. Sicuramente era una cosa importante per Robert Wagner perchè era sposato con Natalie Wood e Natalie aveva frequentato Elvis, pertanto loro rimasero completamente scioccati quando dissi loro, privatamente, che avevo avuto una relazione con Elvis, dato che non l'avevo mai rivelato a nessuno prima d'allora.

Cosa ha fatto per convincerti? Quanto è durata la vostra relazione?
Il giorno seguente ho ricevuto una telefonata da Elvis ed i ragazzi e mi dissero di incontrare Joan Kardashian (la precedente moglie di Joe Esposito) in un posto specifico perchè aveva una busta per me. Andai ad incontarla per farmi dare questa busta; aprii la busta e c'erano circa 5.000 dollari in contanti e Joni mi disse che Elvis voleva che usassi quei soldi per tenere il mio appartamento, per avere i miei vestiti e qualsiasi altra cosa di cui avessi bisogno per stabilirmi a Los Angeles. E per far riparare la mia auto, perchè Elvis ha visto che la mia auto era incidentata ed è per questo che si era offerto di comprarmene una nuova, ma io avevo detto di no!
Lui poi è dovuto andare via quel giorno ed io ho pensato che fosse tornato a Memphis. Mi chiamò e mi disse: "Senti tesoro, devo andare adesso, ma tu rimani qui, mi farò sentire durante la prossima settimana. Preparati e mi raggiungerai nel mio prossimo tour, che inizierà in Florida. Ti manderò a prendere". Così iniziò la nostra relazione. 
I ragazzi mi dissero che lui aveva rotto con la ragazza che aveva in quel momento, di cui io non ero a conoscenza, e che stava cercando una nuova ragazza. Pertanto io non sapevo niente riguardo altre ragazze.
Avevo sentito parlare di Linda Thompson, ma a quel tempo ho pensato: "Beh, forse hanno rotto, così non gli ho mai chiesto niente di questa cosa, poichè non pensavo fosse compito mio farlo".
L'ho incontrato a Marzo 1975, ci siamo frequentati per il periodo tra il 1975 ed il 1976. Non ho visto solo lui in modo esclusivo. Ora tutti sappiamo che lui non ha mai frequentato nessuno in modo esclusivo e che c'erano sempre altre donne.

A quel tempo, nel 1975, Elvis sembrava cercasse di rimettere ordine dopo le montagne russe emotive del 1974. Pensi che Elvis fosse felice in quel periodo?
Non l'ho mai visto contrariato o arrabbiato o qualcosa del genere. L'ho visto come un uomo molto felice, molto controllato. Uno dei ragazzi mi disse che Elvis era stato molto felice di avermi incontrata e loro sentivano che gli stavo dando una nuova prospettiva di vita e che ne era molto entusiasta.  Questo mi fece piacere perchè ho pensato: "Bene, se posso essere questo per qualcuno, specialmente per qualcuno come Elvis, è una grande gioia per me". 
Ho pensato che con tutte le cose che avevamo in comune dalle armi da fuoco, al karate, i cavalli, le Hawaii, la spiritualità, la Bibbia, la religione, etc... Ho pensato che tutte queste cose potevano condurci in una relazione basata su interessi reciproci.

Quando stavi con Elvis, lui faceva ancora karate?
Beh, la prima sera ha fatto un'esibizione di karate per me con Sonny e Red West a casa sua. E' stata la prima sera in cui l'ho incontrato. Lui mi chiese quali fossero i miei interessi ed io gli dissi che avevo preso lezioni di karate ed a lui ha fatto molto piacere perchè disse che era il suo sport preferito oltre al football.
Non sapevo che fosse così preso dal karate, ma io ho preso lezioni di karate perchè ho fatto molte scene acrobatiche nei miei film ed ero abituata a ruzzolare, cadere, usare armi da fuoco, fare combattimenti corpo a corpo e molto altro.

Sei andata a qualche sua session di registrazione o l'hai visto suonare musica a casa?
Non sono mai andata ad una session di registrazione. O stavo lavorando e non riuscivo ad andare, oppure lui era fuori città ed io ero a Los Angeles. 
Lui si sedeva al piano, suonava e cantava, ed erano sempre canzoni gospel, che amava moltissimo.
Quello che molte persone non possono comprendere è che, sotto molti aspetti, Elvis suonava molto meglio il pianoforte  rispetto alla chitarra, e gli piaceva moltissimo suonare il piano. Ha provato tutti i tipi di strumenti, perchè aveva questa inclinazione musicale, ed ha provato la batteria ed anche molti altri strumenti. Era molto dotato in questo senso.
E ovunque fossimo, sia che fossimo a casa sua a Memphis o a Palm Springs o a Los Angeles, o quando eravamo a Las Vegas o a Denver o in qualsiasi altro posto in tour, lui cantava sempre, oppure batteva il piede oppure le mani, o mormorava qualcosa. Non è che non poteva stare fermo, ma ascoltava sempre musica nella sua mente.

Riguardo i tuoi film ed il tuo lavoro, raccontaci un po' del tuo film "Amazons" e perchè per un breve periodo di tempo hai cambiato il tuo nome in Ty Randolph?
Ho fatto "Amazons" non perchè fosse un grande film, era un film di serie B, molto ironico, fatto da Roger Corman, che ha scoperto un sacco di stelle, incluso Jack Nicholson. Era l'uomo che dava il via alle persone ed io ho voluto farlo perchè volevo vedere l'Argentina e fare il mio lavoro: avere l'opportunità di cavalcare e fare combattimenti di karate, i combattimenti con la spada, con il tirapugni ed essere gentile con quella che si definisce "ragazza con le palle quadrate", se mi perdoni l'espressione... 
L'abbiamo girato nelle giungle dell'Argentina e ci ho passato circa 3 mesi.
Visto che Roger Corman aveva lanciato la carriera di molti attori, ho pensato che potesse essere una buona opportunità anche per me, ma il mio manager di quel tempo disse: "Mindi Miller è un nome troppo semplicistico per una come te. Hai bisogo di qualcos'altro". Così abbiamo scelto Ty Randolph, ma non l'ho tenuto per molto tempo, perchè avevo fatto moltissimi lavori con il mio vero nome, così decidemmo di tornare a quello.

Elvis è conosciuto per essere un nottambulo. Hai finito per stare in piedi tutta la notte anche tu? L'hai mai visto prendere pillole?
Anch'io ero una nottambula e non andavo mai a dormire presto. Dormivo anch'io fino a tardi in quel periodo. Ero giovanissima, così avevamo anche quello in comune, che era una grande cosa perchè potevamo stare insieme negli stessi orari, ed era meraviglioso perchè  nelle prime luci del mattino, quando tutti gli altri stavano dormendo, stavamo svegli in camera a leggere, parlare, guardare la TV e parlare di spiritualità e la vita, e la vita dopo la morte ed il pianeta e come siamo arrivati qui e quale era il nostro scopo su questo pianeta, perchè eravamo nati, cosa voleva Dio per l'umanità, etc...etc... 
Elvis era un pensatore incredibilmente profondo, e anch'io lo ero, così ci trovavamo molto bene su questi argomenti perchè erano queste le materie che avevo sempre studiato prima di incontrarlo, pertanto avevamo tutto questo in comune.
Le uniche pillole che gli ho visto prendere in mia presenza erano sonniferi. Ha offerto anche a me un sonnifero e mi ha detto: "Se hai bisogno di dormire e non ci riesci, questo può aiutarti", ma io dissi: "No grazie Elvis, non ne ho bisogno".
Una volta fu un po' insistente perchè disse che avevamo veramente bisogno di dormire. Eravamo rimasti in piedi tutta la notte. Presi una pillola, la misi sotto la lingua e poi, quando siamo andati a letto, l'ho tirata fuori e messa sotto il cuscino. Volevo guardarlo ed essere sicura che stesse bene mentre stava dormendo, e mi venne detto dai ragazzi che, se si alzava nel mezzo della notte per andare in bagno o qualcos'altro, dovevo assicurarmi di sorvegliarlo per assicurarmi che non scivolasse o cadesse, dato che era intontito dal sonnifero.  Pertanto non prendevo sonniferi perchè volevo esserci per lui ed assicurarmi che stesse bene.

La prima volta che sei andata in tour con Elvis è stato in Florida nel 1975? Cosa ti ricordi, pensando a quando l'hai visto esibirsi per la prima volta sul palco? Quanti spettacoli hai visto?
Non so quanti spettacoli ho visto, non li ho mai contati. Ero così concentrata sul fatto di essere con lui e di godermi la sua compagnia, che tutto il resto era surreale per me. Ero veramente presa da Elvis Presley come uomo, come essere umano e come fidanzato che stavo frequentando. Non lo consideravo qualcuno con cui stavo perchè era un incredibile entertainer. Questo perchè sono cresciuta ad Hollywood ed ero già abituata a questo quando l'ho incontrato. Pertanto per me vedere persone scendere da un palco, finire un film od un concerto - per me era semplicemente il loro lavoro, solo un lavoro, quindi l'essere umano significava molto di più per me dell'artista.
Ma quando l'ho visto sul palco ho pensato: "Questo è forse il più incredibile artista che abbia mai visto". L'avevo visto in concerto prima di incontrarlo, ma vederlo ed anche conoscerlo erano due cose differenti. Ora vedevo tutto da una prospettiva molto più ampia - la prospettiva dal backstage di quello che realmente succedeva in un suo spettacolo. 
Lui aveva un talento enorme. Era veramente, veramente pieno di talento ed io avevo un rispetto enorme per lui una volta che ho iniziato a conoscerlo, perchè mi sono resa conto di quanto difficili fossero i concerti per lui.

Elvis ha cantato "T.R.O.U.B.L.E." sul palco durante il suo tour di primavera del 1975 fino alla stagione di Agosto 1975 a Las Vegas. L'ha mai dedicata a te?
No, che io ricordi, ma non sapeva che era la mia canzone preferita. Sono sicura che, se gliel'avessi detto - essendo il tipo di uomo che era - avrebbe potuto dedicarmi quella canzone. Ma non gli ho mai detto che era una delle mie canzoni preferite, l'ho sempre tenuto per me.

Hai trascorso molto tempo a Graceland? Hai mai incontrato Lisa?
La prima volta che sono andata a Graceland è stato dopo un tour e non ho incontrato Lisa finchè non siamo andati a Graceland. La prima cosa che ha fatto dopo che siamo arrivati a casa, è stato andare nella Jungle Room e rilassarsi per un po', mangiare qualcosa e poi mi ha portata al piano di sopra, nella stanza di Lisa, che era di fronte alla sua camera da letto. Ricordo che mi ha portata là perchè voleva che la vedessi e la incontrassi, ma lei stava dormendo, così lui l'ha presa tra le braccia e l'ha portata da me da quel grande letto bianco rotondo. Le diedi un bacio sulla guancia e dissi: "Elvis, è una bella bambina e devi essere molto orgoglioso di lei", e lui si voltò verso di me e mi sussurrò all'orecchio mentre Lisa stava ancora dormendo: "Lei è il mio cuore".

Graceland è stata arredata interamente di colore rosso nel 1975. Quale arredamento pensi fosse migliore?
Onestamente, visto che non sono più stata nella casa dal funerale, non so se la casa è migliore adesso, perchè non l'ho vista internamente. 
Sinceramente, non ho avuto il desiderio di tornare nella casa per vederla, perchè dalle foto che ho visto, tutto è stato cambiato. Le uniche stanze che sono rimaste uguali sono la Jungle Room, la cucina e forse un po' la Music Room. Sicuramente ricordo bene il piano superiore, ma non sono più stata là, pertanto non so cosa è stato modificato lassù.
La casa è stata rimodernata da quello che ho visto e non è la stessa casa che ricordo. 
Mi piaceva il rosso. Era molto strano per me, provenendo dal Sud California, ma era uno stile tipico del sud a quel tempo. Visto che non ho visto il modo in cui è stata ridecorata, non posso onestamente dire quale preferisco, ma dirò questo molto sinceramente: spero che alla casa venga permesso di restare nel modo in cui era quando Elvis era vivo.
Dopo aver parlato con molti fans di Elvis, penso che sarebbe molto bello per loro avere la possibilità di vederla nel modo in cui era quando ci abitava lui nel momento in cui è morto. La casa che stanno vedendo adesso non è la casa che aveva quando è morto. Vorrei che la vedessero come era a quel tempo.

Ok, ora la domanda dolorosa. Quando e come è finita? Tu ed Elvis siete rimasti in contatto dopo che la relazione è finita?
L'ultima volta che ho visto Elvis è stato in Novembre, alla fine di Novembre del 1976 ed ho parlato con lui nel 1977, brevemente, dopo il suo compleanno. Mi ha chiamata lui personalmente al telefono - in quel momento nessuno dei ragazzi mi ha chiamata e mi ha detto: "Elvis vuole parlare con te". 
Mi ha chiamata da solo, cosa che lui faceva di tanto in tanto con alcune persone. Gli ho fatto gli auguri di buon compleanno in ritardo e gli chiesi come stava e se era felice della sua vita. L'ho ringraziato di tutte le cose meravigliose che ha fatto per me e per la qualità del tempo che ho avuto la possibilità di trascorrere con lui.
Gli ho detto che ho imparato un sacco di cose da lui e che l'avrei sempre tenuto nel mio cuore. Non ci siamo più parlati in seguito, e poi sono andata al suo funerale in Agosto 1977 per quei tre giorni.

C'è stata una reale rottura? O vi siete semplicemente visti sempre meno, finchè non vi siete più visti?
Elvis non era un fidanzato classico in nessuna delle sue relazioni con qualsiasi delle sue fidanzate. Non gli piaceva confrontarsi e non ha mai voluto ferire i sentimenti di nessuno, ma c'era qualcosa di personale tra di noi e so perchè è finita. In ogni caso non sono libera di parlare. Lui tendeva a vedere le ragazze sempre meno e poi a non vederle più, e qualche volta tutto svaniva per conto proprio. Lui non voleva ferire i sentimenti di nessuno. Di questo sono sicura.

Hai ancora qualche gioiello che Elvis ti ha regalato?
Sì e li conservo con cura. Non ne ho molti, quelli non facevano per me. Non ero al corrente di molti dei gioielli  che altre persone hanno, ma quello non è importante per me e non lo è mai stato. Quello che era importante per me era la sua spiritualità e, più di qualsiasi altra cosa, amo i libri che mi ha regalato e le cose che mi ha insegnato, quando sottolineava cose e scriveva nei libri.
Per me non è mai stata una questione di regali, sia che fossero auto, vestiti o gioielli o soldi o viaggi. Lo è sempre stato allora e lo è ancora oggi: era questione di essere umano, dell'uomo, dell'anima, dello spirito. Lui stesso era il dono per me personalmente. Non era questione di quello che mi ha dato e anche di quello che ha fatto per me, era questione di quello che lui era e quanto eccezionale era come uomo. Non mi importa se ho il TCB oppure no, non mi importa se ho tonnellate di gioielli oppure  no, non mi importa se mi ha comprato un'auto oppure no. Tutto quello di cui mi importava era lui ed è tutto quello che è sempre stato importante allora ed adesso.



Elvis ti fa visita nei tuoi sogni?
Sì, mi ha fatto visita molte, molte volte e abbiamo parlato molto riguardo come fa visita alle persone a cui ha voluto bene da quando se n'è andato. Ho postato molte cose riguardo le sue visite - una molto recente riguardo un carillon. Un carillon pasquale che si è acceso da solo in un negozio, e nessuno era lì vicino, ed ha suonato "Love Me Tender". In qualsiasi altro posto sono andata nel resto della giornata, entravo in un negozio e c'era la sua musica che suonava. Ho storie incredibili che mi sono successe e che ho condiviso con i fans.
Anche ai ragazzi sono successe cose di cui hanno parlato, alcuni di loro erano con me quando mi sono successe alcune cose. Sognare è una proiezione astrale, una delle altre cose che abbiamo studiato e di cui eravamo molto curiosi e di cui parlavamo. Lui credeva anche al motivo per cui ci sono sette fasi dell'anima che ascende dopo che abbiamo lasciato questo pianeta, e quello che facciamo qui e come trattiamo gli altri avrà molto a che fare con il modo in cui la nostra anima ascenderà dopo che il corpo sarà morto.
Pertanto, sì, lui mi fa visita in molti modi diversi nei miei sogni e mi mostra alcune cose per dimostrarmi che mi sta facendo visita e che è ancora qui.

Sei in contatto con qualcuno degli amici di Elvis? E' stato scioccante sapere della morte di Joe Esposito e di Marty Lacker recentemente. Hai parlato con loro nel corso degli anni?
Sono diventata molto amica di Al Strada. Era colui che si occupava del guardaroba di Elvis ed aveva anche diversi ruoli quando e dove e come Elvis aveva bisogno di lui. Era uno dei gentiluomini più adorabili ed affascinanti che abbia mai incontrato. Dico sempre che Al era il mio eroe non solo perchè aveva tanto rispetto per Elvis, ma perchè è l'unico che mi ha accompagnata nel giorno del funerale a Forest Hills. E' sempre stato gentile e rispettoso e, dopo la morte di Elvis, mi ha inviato cose riguardanti Elvis che pensava mi sarebbero piaciute - piccole poesie e aneddoti e cose del genere. Le ho sempre tenute come un tesoro. Ho rispetto per lui perchè non ha mai parlato di Elvis, non ha mai scritto un libro in cui racconta tutto di Elvis ed ha scelto di rimanere estremamente quieto. Rispetto molto questa cosa.
Sono diventata amica di Charlie Hodge dopo la morte di Elvis. Charlie voleva trasferirsi a Los Angeles e stava cercando un appartamento, così gli ho trovato un appartamento nel mio palazzo a West Hollywood e si è trasferito proprio sotto di me. Siamo diventati grandi amici, parlavamo ed era veramente confortante per me sapere che lui c'era, e sentivo come se una parte di Elvis fosse con me per il periodo in cui ha vissuto nel mio palazzo.
Ero anche molto, molto amica di Joe Esposito. Dopo aver incontrato Joe, mi sono affezionata molto a lui e lui mi invitava nel suo appartamento a Beverly Hills e preparava i più meravigliosi piatti italiani. Andavamo al cinema e facevamo tante cose divertenti insieme e sono così dispiaciuta per la sua morte di pochi mesi fa. Era uno dei più autentici, genuini, amorevoli e divertenti uomini che abbia mai incontrato. Aveva il più fantastico senso dell'umorismo e, quando lui ed Elvis ridevano insieme e ridacchiavano, era un piacere e non potevi fare altro che ridere anche tu. Mi manca Joe, molto, moltissimo.
Dopo il suo matrimonio, si trasferì fuori da Los Angeles con la sua nuova moglie e non l'ho più visto per un po' di tempo. Non siamo rimasti in contatto durante quegli anni. Dopo che si è trasferito a Las Vegas, l'ho visto là ed ho i migliori ricordi di lui.
Vorrei anche ricordare Larry Geller, perchè io ho molto rispetto ed affetto per lui. Era così buono con Elvis nei momenti in cui Elvis aveva veramente bisogno di una guida spirituale, quando la vita gli dava addosso e lui era così stanco. Rispetto veramente Larry moltissimo, e amo il fatto che abbia scritto alcuni fantastici libri spirituali.

Cosa hai pensato quando hai saputo che Elvis era morto? Come l'hai scoperto? Chi te l'ha detto?
Beh, quando mi è arrivata la telefonata, la sola parola che fu detta dall'altra parte fu: "Mindi..." ed io avevo capito dal tono della voce della persona che Elvis era morto. 
Ho detto: "E' morto, vero?". Ero stordita e sono caduta sul pavimento con il telefono in mano. Non riuscivo a muovermi.
Joe Esposito mi chiamò circa 30 minuti dopo e mi disse di fare in fretta le valigie e andare all'aeroporto a LAX, perchè il "Lisa Marie" stava aspettando per portare persone a Graceland. Poco dopo, mentre stavo ancora facendo le valigie, Joe mi chiamò nuovamente e mi informò che Priscilla  non permetteva a nessuno di salire sull'aereo, se non ai parenti più stretti.
Così una volta arrivati a LAX, l'American Airlines stava facendo scendere le persone dagli aerei per far salire le persone che andavano al funerale a Memphis. Ero talmente sotto shock che non ricordavo nemmeno cosa avevo messo in valigia o qualsiasi altra cosa. Tutto divenne nebuloso per me e non ricordo nemmeno il viaggio in aereo.

Cosa ha fatto Mindi Miller dal 1977? Aver avuto Elvis Presley come ex fidanzato deve essere una  bella sfida per qualsiasi altra relazione futura...
E' stato estremamente impegnativo e nessuno delle persone che ho conosciuto prima, durante o dopo, è stata in grado di avvicinarsi a quell'iconico uomo. Gli erano stati dati così tanti doni da Dio e li ha usati tuti benissimo.
So che non è giusto per me o per chiunque di noi paragonarlo ad altri uomini. Non è giusto per gli altri uomini. 
Se loro vengono a sapere che ho frequentato Elvis, diventano insicuri e dicono: "Beh, non posso batterlo" oppure "Non posso arrivare così in alto" o "Come possono competere con quello?" e la mia risposta è : "Tu non competi, devi solo essere te stesso".
Negli anni conseguenti al 1977, ho scelto di non sposarmi mai per diverse ragioni.
Ho continuato con il mio lavoro di attrice e di modella ed ora ho un'azienda che si chiama "Your Best Skin Aesthetics". 
Faccio spettacoli su Youtube e faccio consulenze, e rimetto in piedi donne di una certa età che magari sono passate attraverso un divorzio o divorzi o perdite nella loro vita. Cerco di aiutarle e mostro ed insegno loro che possono essere al meglio di loro stesse in qualsiasi situazione vogliano stare. Insegno loro come truccarsi e pettinarsi, fare ginnastica e vivere bene, amando loro stesse.
Mostro loro che non devono dipendere da nessuno, ma solo da loro stesse e mi piace molto fare questo con le donne, poichè vedo troppa gelosia, meschinità e competizione nelle donne e non ce n'è bisogno. 
Spiego loro come sentirsi giovani, come mangiare e come stare in salute attraverso la cura del corpo e dello spirito.
Pertanto la mia azienda non si occupa di cura della pelle. Ho la licenza come se fossi una estetista paramedica ed ho lavorato con chirurghi plastici, medici e dermatologi ed è un lavoro che mi piace molto perchè mi piace aiutare le persone a diventare il meglio che possono essere.
Inoltre sto ancora recitando e presentando i miei spettacoli su Youtube. 
Continuo a presenziare nella speranza di tenere vivo il ricordo di quello che Elvis ci ha lasciato nel modo più corretto possibile. Voglio avere la capacità di mostrare alle persone che non abbiamo bisogno di ricordarlo nel modo in cui è se n'è andato, ma per ciò che è stato e che ha fatto. Ha vissuto una vita brillante ed ha avuto una splendida carriera. 
Non che lui abbia bisogno di me, o qualcun altro ne abbia, per fare questo, ma semplicemente voglio che i fans sappiano chi era il vero Elvis Presley - come lui vorrebbe che loro lo conoscessero.

Mindi, grazie infinite per esserti presa il tempo di chiacchierare con me al telefono. Lo apprezziamo molto e non vedo l'ora di incontrarti di persona per la tua prima "Elvis Week" a Memphis in Agosto. Sono sicura che sarà un momento incredibilmente emozionante per te, in modo particolare visto che non sei più stata lì negli ultimi 40 anni.
I fans potranno incontrarti a qualche evento durante la "Elvis Week"? (ci si riferisce alla "Elvis Week" 2017, per il 40° anniversario della morte di Elvis Presley)
Sì, sarò presente al "Rolling On The River VIP Cruise" il 14 Agosto alle 2 del pomeriggio. Alcune delle altre ragazze frequentate da Elvis degli anni '70 si uniranno a me: Diana Goodman, Ann Pennington e JoCathy Brownlee. 
Sarà divertente navigare per 3 ore sul fiume Mississippi, con un sacco di musica di Elvis, bibite e stuzzichini. Anch'io non vedo l'ora di incontrare i fans!

Source: elvisinfonet