INTERVISTA LISA MARIE PRESLEY - MARZO 2012

A Marzo 2012 il magazine "Rolling Stone" ha intervistato Lisa Marie Presley per l'uscita, prevista per il 15 Maggio, del suo terzo album dal titolo "Storm & Grace".
Nell'introduzione all'intervista si legge:
"Storm & Grace" di Lisa Marie Presley è l'album per cui è nata: una raccolta country, folk e blues cruda e potente, che la vede abbracciare le sue radici meridionali ed il cognome della sua famiglia.
A rendere più forte il pedigree americano del disco è la produzione del vincitore del premio Grammy T-Bone Burnett, ma la direzione dell'album era stata decisa ben prima dell'arrivo di Burnett.
Presley si è recata in Inghilterra, dove ha collaborato con cantautori tra cui Richard Hawley, Ed Harcourt e Fran Healy per riscoprire le sue radici.
Presley ha parlato con Rolling Stone dell'album, del motivo per cui si sentiva più a suo agio nel realizzare un disco americano in Inghilterra, di come Burnett le abbia restituito la fiducia nella musica, smettendo di combattere contro se stessa.



È un disco così crudo. È stato difficile da realizzare?
È stato facile realizzarlo, ma ho dovuto andare lontano per riuscirci. Sono andata in Inghilterra. Ero un po' priva di ispirazione ed ero creativamente senza energie da alcune esperienze precedenti su altri dischi, quindi avevo davvero bisogno di allontanarmi e di entrare in un ambiente completamente diverso. Ho passato otto mesi cercando di abituarmi a stare lì a scrivere e tutto ha preso forma molto facilmente ed è successo in modo davvero naturale e sistematico.

Sapevi che T-Bone sarebbe arrivato al progetto mentre scrivevi?
Non ne avevo idea. Tutto è successo quando ho detto a Simon Fuller (manager di Lisa Marie e CEO di "XIX Entertainment"): "Non voglio più trovarmi in nessuna delle classiche situazioni. Voglio davvero sbloccarmi completamente, lasciandomi andare il più possibile".
E per fortuna che lui si è sistemato laggiù, così mi ha messa con persone diverse.
Abbiamo scritto 30 canzoni in otto mesi tra me e gli autori. Non avevo fretta. Ho detto subito a Simon che un sogno che diventa realtà per me sarebbe stato T-Bone; gli ho detto che adoravo "Raising Sand" e tutta quello che lo riguardava. Dopo essere tornata ed aver scritto le 30 canzoni, ho ricevuto una telefonata: "T-Bone le ha ascoltate e vuole che tu vada a casa sua alle 5 per incontrarlo".
Sono andata fuori di testa. Non ne avevo idea, non sapevo nemmeno che le avesse sentite.

La cosa più affascinante è che sei andata in Inghilterra per registrare la quintessenza di un disco americano.
Lo so, è completamente pazzesco, vero? Immaginavo di poter scrivere una sorta di compendio a riguardo oggi e continuavo a pensare che fosse davvero ironico: finalmente il disco profondo, preciso, radicale e blues che parte da me, in Inghilterra, con autori inglesi. Non so dirti quante volte le persone mi avevano detto: "Vai a Nashville e scrivi con questi autori e fai questo e fai quello", e cercavano di spingermi in quella direzione. Semplicemente non sembrava la cosa giusta per me. Non è stato artefatto, le canzoni erano già lì, avevano i loro toni, le loro trame.

È ironico, ma forse non così sorprendente, dato che esiste una lunga storia di musicisti inglesi che abbracciano e comprendono la musica americana.
È vero. Probabilmente conoscono la storia della musica americana più degli americani. Sono molto istruiti a riguardo. E questo disco è sempre stato in me. Io sono il luogo da dove provengo, non sarò mai una persona non del Sud, pertanto è nella mia natura. È solo che in passato ci sono stati momenti in cui qualcuno ha cercato deliberatamente di spingermi nell'ambiente di Nashville, oppure in ambiti che mi sembravano molto forzati ed innaturali.

Ti senti più a tuo agio con le tue radici man mano che invecchi, oppure si trattava solamente di trovare le persone giuste?
È un'ottima domanda e la risposta è entrambe le cose. Mi sento sempre un po' come se avessi bisogno di combattere e scalciare, non so perché. Ma tutto quello che ho finito per fare in passato, cercando di fare qualsiasi altra cosa, è stato camminare e inciampare sui miei stessi piedi. Non si dimostra niente a nessuno facendo qualcosa di completamente diverso che non c'entra nulla. Era sempre contro me stessa e mi faceva stare male, anche se pensavo di essere in lotta con altre persone. Ho dovuto passare quelle fasi, davvero; pertanto non ho più intenzione di passarci.
Ma riguardava anche il fatto di stare con persone che sapevo non avevano intenzione di fare questo con me. Gli autori con cui stavo non cercavano di spingermi in una direzione; non avevano un traguardo da raggiungere. Alcuni di loro non avevano mai scritto con nessuno prima.
Come Richard Hawley, che non si è mai seduto e scritto una canzone con qualcuno che non fosse Jarvis (Cocker) in passato. Ed era un po' nervoso, perché diceva: "Ho scritto solo con Jarvis". E poi abbiamo scritto "Weary".

Questo disco mi sembra estremamente personale. Quanto è stato importante T-Bone nel creare per te la distanza dal disco e fungere da cassa di risonanza?
Il solo fatto che lui volesse farlo mi ha ridato vita. La mia luce si stava spegnendo. Per come andava l’industria musicale, ero disillusa. Arrivati al secondo o terzo giorno in studio, l'ho preso da parte e gli ho detto: "Voglio davvero ringraziarti: facendo questo e credendo in me, facendo questo disco con me, mi hai davvero dato di nuovo un po' di luce".

Sei un grande fan del Britpop?
È qualcosa verso cui mio marito si è spinto da sempre, e in realtà è lui che ha avuto l'idea di scrivere con Richard, così abbiamo iniziato ad andare in quella direzione ed andava benissimo. Poi è arrivato Ed. Per esempio, nelle canzoni che ho scritto con Ed, lui canta in coro con me. Non ho mai chiesto a nessun altro di cantare; ho sempre fatto da sola. Il mio management mi ha messo in contatto con molte persone diverse ed ho finito per gravitare e raggiungere grandi traguardi con Richard, Ed e Sacha Skarbek.

Cosa senti quando ascolti questo album?
In passato, quando uscivano i dischi e tutti li ascoltavano, tutti dicevano: "Oh, è carino, è fantastico, oh, adoro il disco, bla bla bla". Non sono mai riuscita a capirlo in prospettiva, e questa volta nessuno l'ha sentito. Nemmeno mia madre l'ha ancora sentito. È così personale che non l'ho mai fatto ascoltare a nessuno.

T-Bone si impegna davvero in un progetto. Sarà coinvolto in qualche altro ruolo, come ad esempio negli spettacoli dal vivo?
L'ho adottato come presenza paterna nella mia vita, quindi in ogni occasione in cui posso averlo vicino, può farmi solo piacere.
Lo adoro; l'ho definitivamente adottato e glielo ho fatto sapere. Se potessi averlo sul palco, ne sarei davvero felice. Un'altra cosa che volevo dire era proprio il fatto che non sapevo che l'avremmo registrato dal vivo. In passato si faceva in ​​un certo modo, quindi è stato un po' fuori dalla mia zona di comfort, ma è stato fantastico.
Mi ha detto, tipo, tre giorni prima: "Oh, comunque, lo faremo dal vivo", così ho pensato: "Oh mio Dio". Ma è stato davvero fantastico farlo in quel modo. Mi ha dato un sacco di carica.

Il disco è stato pubblicato il 15 Maggio 2012 Lisa Marie Presley alle ore 19.00 ha incontrato circa 500 fans presso gli studi Sun Records di Memphis per presentare il suo album "Storm & Grace" e firmare autografi.



Source: Rolling Stone