Il 21 Ottobre 2010, circa un anno e mezzo dopo la morte di Michael Jackson, Lisa Marie Presley ha rilasciato un'intervista a Oprah Winfrey. Un'intervista unica durante la quale ha voluto parlare del suo rapporto con lui, di come ha rielaborato i suoi sentimenti dopo la sua morte e dei parallelismi tra lui e suo padre Elvis Presley.
Puoi essere famosa come era famoso tuo padre, famosa come lo era il tuo ex marito Michael Jackson, famosa come il modo in cui sei stata cresciuta ed essere normale?
No. (ride). Parlo solamente per me stessa. Per dirti che non sono nomale. Ma...
Ma hai gestito le cose in modo di poter tutelare la tua riservatezza ed ecco perchè sono così felice che tu stia parlando con me oggi. Hai preso una decisione in coscienza di parlare oggi. Perchè?
Ogni volta che ho rilasciato un'intervista in passato, tendevo sempre a stare molto sulla difensiva perchè, solitamente, stavo promuovendo qualcosa e si finiva per coinvolgere anche la mia vita personale, ed io tendevo sempre a non volerne parlare. Non ho mai voluto che le due cose si incrociassero. So che è difficile, ma ora volevo sedermi ed avere una vera conversazione su argomenti che hanno maggiormente a che vedere con la sfera personale, prima di avere un album in fase di pubblicazione. Cosa che succederà l'anno prossimo perchè...
Lo capisco. Capisco perchè non volevi trovarti nella fase promozionale di un album ed avere persone che ti chiedono riguardo Michael Jackson.
Esattamente.
(Lisa Marie Presley e Michael Jackson hanno iniziato la loro relazione nel 1993. Quella che era iniziata come un'amicizia, è sbocciata nell'arco di poco tempo in qualcosa di più profondo e, nel 1994, Lisa Marie Presley ha scioccato il mondo sposandolo. E un anno e mezzo dopo il matrimonio era già finito. Loro non hanno parlato per molti anni, finchè Michael Jackson non è stato trovato senza vita il 25 Giugno 2009 nella casa che aveva affittato a Los Angeles).
Non hai parlato di Michael Jackson dal momento della sua morte, se non nel tuo blog.
Esattamente. Quando guardo le interviste che ho fatto in passato, mi vedo sulla difensiva e cerco sempre di trovare qualche scappatoia per non parlarne.
E' interessante, perchè la prima intervista in assoluto che abbiamo fatto insieme, quando ti ho chiesto se fosse un vero rapporto, ti sei chiusa a riccio e ti sei messa sulla difensiva perchè...
...Perchè non capivo la mia relazione con lui.
Beh, conoscendoti già da allora, comprendo il tuo stare sulla difensiva, guardando la situazione dal tuo punto di vista. Ma guardandola dal mio, e dal punto di vista degli spettatori e del mondo, non sapevamo più cosa pensare.
Lo so.
Ed ancora oggi non si sa cosa pensare, considerando anche il tuo blog dopo la sua morte, in cui hai scritto: "Vorrei mettere in chiaro una cosa: questa releazione non è stata una finzione, ma è stato un vero matrimonio".
Mmmmmm.
Credo che abbia colpito un sacco di persone. Ed anche quando hai dichiarato al mio programma che era un vero matrimonio, in cui c'erano rapporti intimi e tutto il resto. Ma il resto del mondo credo abbia pensato sia stata una grande trovata pubblicitaria. Non so. Lo capisci adesso?
Sì, lo capisco benissimo. Lo capisco perchè, da un certo punto di vista, lui era un maestro della manipolazione con i media. Pertanto capisco perché non ci sia stato nessuno che abbia davvero compreso chi fossi. Così hanno pensato che stessi seguendo la scia di qualcosa che lui stava facendo...
...Assolutamente...
...e molte di queste cose sono quelle che volevo chiarire in un'intervista, in questa intervista vorrei spiegare... Lui è stato cresciuto in quel modo. Sai, prima di rispondere a domande su di lui, o parlare di lui, è necessario capire appieno la sua vita, che è completamente diversa da quella di qualsiasi altra persona, tranne che... lo sai... da quella di mio padre.
Era condizionato in qualche modo dal fatto di essere se stesso nei luoghi in cui andava per la sua carriera e con il suo talento. Era diventato molto bravo nel fare e creare e...
...manipolare...
Un burattinaio. C'era una certa misura di manipolazione. E' vero, ma vedi...ho sempre confuso quella manipolazione, pensando che significasse che non mi amava. Ma ora la capisco meglio. La manipolazione era una tattica di sopravvivenza per lui.
E' stato dopo la sua morte che sei arrivata a questo grado di chiarezza riguardo il vostro rapporto?
Sì. E non so il perchè. Davvero non capisco perchè. Ma sì, questo ultimo anno e mezzo l'ho trascorso tentando di raggiungere una certa chiarezza perchè, ad un certo punto, ho dovuto rimuovere tutto ed andare avanti con la mia vita, ma poi quello che è successo è stato come un maremoto che ha riportato tutto indietro.
Dov'eri quando hai saputo la notizia, dov'eri?
Ero in Inghilterra e non so perchè, ma è stata la giornata più strana della mia vita. Era tutto il giorno che piangevo.
Per quale motivo?
Non lo so, e solitamente non lo faccio. Stavo cercando di lavorare e sono venuta a casa, e stavo letteralmente tagliando il cibo della cena piangendo e volevo andare al piano di sopra, andare al piano superiore per guardare qualcosa senza importanza alla TV e smettere di piangere.
Ho guardato mio marito e gli ho detto: "Non so cos'ho che non va, non riesco a smettere!" e poi un'ora dopo è arrivata la telefonata ed ho saputo.
L'hai saputo, chi te l'ha detto?
E' stata una persona che semplicemente... In realtà ho ricevuto messaggi del tipo: "Stai bene? Stai bene? Cosa sta succedendo"... John Travolta è stato una delle prime persone a mandarmi un messaggio: "Stai bene?" ed io ho detto: "Che sta succedendo? Sta succedendo davvero?". Non era ancora chiaro, sai...
E la tua reazione, la tua prima reazione?
Ad essere sincera, letteralmente sotto shock. Non mi scendevano nemmeno le lacrime, ero semplicemente devastata, onestamente devastata.
(Il 25 Giugno 2009 Michael Jackson ha avuto un arresto cardiaco nel pomeriggio. E' stato portato di corsa all'UCLA Medical Center. Persone in tutto il mondo sono rimaste incollate davanti alla TV mentre tutto accadeva a Los Angeles. Nel tardo pomeriggio tutto è diventato chiaro. Il notiziario ha riportato: "Michael Jackson, la leggendaria pop star, conosciuta da milioni di fans in tutto il mondo, è morto").
Il giorno dopo la morte di Michael, hai postato un messaggio molto commovente sul tuo blog. Cosa ti ha fatto fare quel gesto?
Credo stessi cullando una delle bambine per farla dormire ed ero in un mare di lacrime. Ho creduto, non so, di aver avuto un momento di lucidità e mi sono resa conto che tutto il rancore e l'indifferenza che pensavo di provare, non c'erano più. E' arrivato tutto in un colpo. Non so nemmeno...è stato tutto pazzesco. Non so nemmeno come spiegare come è successo, che poi è il motivo per cui ho aspettato più di un anno per parlarne. Perchè ci sono state molte fasi relative a questa cosa...
Lascia che aiuti a capire meglio; lascia che ti legga un estratto di ciò che hai scritto il giorno successivo alla morte di Michael.
Hai scritto: "La persona che non sono stata capace di aiutare è stata trasferita all'Ufficio del Coroner della Contea di LA per l'autopsia. Tutta l'indifferenza ed il distacco, su cui ho lavorato per molto tempo nel corso degli anni, se ne sono andati nelle viscere dell'Inferno ed io mi sento devastata".
Devastata. Ho pensato ci sia stata un'interessante scelta delle parole, che siginifica sventrata, svuotata, sfinita. Sentivi di aver fallito nell'aiutarlo?
Sì.
Okay, così in Maggio del 1994, mentre eri sposata con lui o durante il periodo in cui sei stata sposata con lui, hai sospettato problemi con farmaci?
Onestamente, non ho avuto dei veri sospetti e non ho capito qualcosa fino al momento subito prima del divorzio. C'è stata un'occasione, un incidente, in cui lui è collassato ed è stato portato in ospedale.
E' stato per HBO?
Esatto. C'era un'esibizione che lui avrebbe dovuto fare.
(In Dicembre 1995, Michael Jackson è collassato sul palcoscenico mentre faceva le prove per un concerto speciale per HBO a New York. I suoi medici dissero che Michael Jackson soffriva di un'infezione virale. Lisa Marie arrivò in aereo per stargli vicino in ospedale, dove rimase ricoverato per sei giorni).
Tutti arrivarono in aereo per andare in ospedale. E c'era molta confusione riguardo ciò che non andava, perchè ogni giorno veniva fatta una diagnosi diversa. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Disidratazione, bassa pressione sanguigna, esaurimento fisico, un virus, pertanto non riuscivo ad avere una risposta precisa riguardo cosa gli stesse accadendo. Penso stessimo brancolando tutti nel buio. A quel punto credo di aver avuto, da varie indicazioni, un'idea di cosa stesse accadendo.
Hai pensato ci fosse un uso di droga/farmaci?
Certo, sì. C'erano momenti in cui andavo a prenderlo negli studi di alcuni medici e lui non era coerente. Ci sono stati alcuni comportamenti, se ora ci ripenso. Avevo capito che era quello, a causa delle iniezioni che erano dolorose e perchè aveva bisogno di certe cose...perchè ne aveva bisogno...
Aveva bisogno di certe cose per cosa?
Iniezioni di vario tipo per questioni dermatologiche...
Era per la sua malattia della pelle?
La pelle, varie altre cose di cui aveva bisogno.
Era un tipo di matrimonio in cui c'erano un sacco di cose che rimanevano non dette o di cui non si parlava, o sentivi con lui un legame intimo, nel quale potevi chiedergli qualsiasi cosa?
Sinceramente posso dirti che era, in tutto e per tutto, un matrimonio normale e si parlava di tutto. Nel bel mezzo della notte, se aveva bisogno di svegliarsi e parlarmi, mi svegliava e voleva parlare... Se c'erano problemi...
Aveva problemi di insonnia a quel tempo?
Era come un piccolo gnomo. Gli dicevo sempre che era uno gnomo che correva intorno alla stanza, perchè era difficoltoso per lui dormire. Un sacco di volte non riuscivo a dormire nemmeno io se lui non dormiva. Lo sentivo giocare. Era un po' tenero, a quel tempo non mi importava. Comunque aveva difficoltà a dormire, sì.
Ti sentivi come se tu fossi, sotto molti punti di vista, come una specie di educatrice, qualcuno che si prendeva cura di lui?
Moltissimo! Ed amavo quel ruolo e mi piaceva prendermi cura di lui. E' stato l'apice della mia vita, uno dei punti più alti della mia vita è stato quando le cose andavano veramente bene, ed io e lui eravamo uniti, ed io e lui eravamo d'accordo riguardo alcune persone ed alcune cose che lo riguardavano, e lui aveva la mia stessa opinione su quelle cose, ed eravamo uniti ed io potevo prendermi cura di lui. Le chiacchiere delle persone mentre stavo con lui, in cui si diceva che volevo una carriera o che stavo cercando di fare qualcosa, erano delle assolute cretinate.
Non mi sono mai sentita a mio agio nello stare in prima linea ed al centro; onestamente non mi piace stare in prima linea ed al centro dell'attenzione. Mi piaceva stare vicino a lui, prendermi cura di lui. Mi sentivo benissimo nel farlo. E' stato un periodo molto profondo della mia vita.
Pertanto non era qualcosa...era vero, finchè è durato.
Ti ho sentita dire ai produttori che stare insieme a lui è stato uno dei momenti più euforici per te, come hai appena descritto, ed anche alcuni dei momenti peggiori.
Sì.
Quale è stato il peggiore?
Il peggiore è stato... Sai, ancora, quando parlo di lui, ora, in retrospettiva, voglio fare chiarezza sul fatto che ora lo capisco più di quanto abbia mai fatto. Pertanto, quando parlo di lui, posso parlare di lui con comprensione e va tutto bene adesso. Per qualche ragione, non so cosa succede quando qualcuno muore e questa è la conclusione a cui sono arrivata, ma sono tornata ad avere tutto questo amore e comprensione per lui. Non so perchè ci è voluto tutto questo perchè accadesse. Questo mi fa un po' arrabbiare. Ma il momento peggiore...
Ma eri arrabbiata con lui prima? Eri arrabbiata con lui quando hai deciso di troncare il matrimonio?
Ero arrabbiata, ero molto arrabbiata! Ero molto arrabbiata, perchè sapevo che avevamo una tale...eravamo così uniti. Poi ad un certo punto mi ha mandata via.
Perchè il matrimonio è finito?
C'è stato un momento molto difficile nel matrimonio, in cui lui ha dovuto prendere una decisione, doveva scegliere tra i farmaci ed i vampiri o me? E mi ha cacciata via.
Vampiri?
Intendo persone che sono come ragni, come vampiri...
Leccapiedi?
Leccapiedi, esatto.
Quindi tu hai visto tutto questo intorno a lui?
Oddio sì. Ed era...
Molte persone ne parlano e ci sono storie scritte su di lui. Sembrava attratto da persone che avrebbero approfittato di lui.
Chi erano?
Una cosa che collega Michael con mio padre, riguardo a questo, è che loro avevano la capacità di creare qualsiasi tipo di realtà volessero avere intorno a loro. Potevano avere vicino persone che facevano quello che loro volevano o che non lo facevano, e se non lo facevano, venivano eliminate.
E' la realtà di essere come un Dio nel tuo mondo.
Esatto. E questo è qualcosa che ho sperimentato, di cui ho fatto fin troppa esperienza. Da entrambi i lati ho visto a cosa può portare ed è...
O come dico io, o niente.
Esattamente. Michael non era una cattiva persona, ma è così che funzionava. Non aveva scelta. Io l'ho presa molto sul personale, però. Mi sono sentita come se fossi usa e getta.
E' stata la stessa cosa per mio padre. Ogni tanto mi siedo e penso che c'erano momenti in cui ero arrabbiata con le persone intorno a lui. Perchè non l'avete fermato? Perchè non avete detto qualcosa? Beh, perchè se lo facevi, venivi cacciato via. E' molto semplice.
Pertanto...
E non se ne rendeva nemmeno conto...
Pertanto non era il tipo di persona, e non lo era nemmeno tuo padre, che voleva intorno persone che gli dicesse la verità. (Michael ed Elvis) Erano persone che volevano sentire quello che volevano loro.
Quando vivi in una realtà insolita, in una torre d'avorio e in una vita come un Dio, mescolata con una dipendenza, è quando finisci nei guai. In un mare di guai.
(Il 16 Agosto 1977, Lisa Marie, che aveva 9 anni, si trovava a casa, a Graceland, quando suo padre Elvis collassò nel bagno e morì).
Ti senti presa tra il parallelismo tra la vita di tuo padre e quella di Michael Jackson? Tuo padre ed il tuo ex marito?
Sì. E mi fa impazzire, se proprio devo dirti la verità. Cerco ancora di capire perchè, perchè ho dovuto passarci due volte? Una situazione in cui queste due incredibili persone ed io parliamo con il massimo rispetto per amore per entrambi.
Tuo padre e Michael.
Sì, hanno avuto lo stesso destino. Cosa ha a che fare con me? Ci sono passata una volta ed è stato doloroso, e ci sono dovuta passare di nuovo. Non lo capisco, sai...
Mentre eravamo in vacanza quest'estate, Lisa ha condiviso qualcosa con me che troverete tutti molto interessante. Questa è la casa a Los Angeles in cui Michael Jackson è morto. Dall'altra parte della strada, a pochissima distanza, c'era la casa di Elvis Presley qui in California, dove Lisa Marie ha trascorso molto tempo della sua infanzia.
Cosa mi dici dell'ironia di tutto questo? Proprio nella strada di fronte!
Mia madre - quando sono tornata a casa, dopo essere stata in Inghilterra per così tanto tempo, ho voluto passarci davanti per vedere dove fosse successo ed io ho vissuto lì fin dopo la sua morte - l'ha venduta. Ho trascorso molti compleanni lì.
Lei ha detto: "E' proprio dall'altra parte della strada" ed io ho detto: "Oh ti prego, non è dall'altra parte della strada. Stai diventando...". Le ho detto di piantarla. Così ci sono andata e mi sono ritrovata completamente... Non so nemmeno come fare a descrivere come mi sono sentita perchè... Non penso nemmeno che lui lo sapesse; credo sia stata un'altra situazione in cui queste cose continuano ad accadere e l'universo... ed io mi chiedo che lezione devo imparare qui? Cosa ho bisogno di capire?
Ho pensato fosse interessante quando hai scritto nel blog, il giorno dopo la morte di Michael Jackson, il titolo del post: "Lui sapeva". Cosa sapeva?
Mentre stavo guardando il filmato dell'ambulanza che usciva in retromarcia dal suo vialetto, sono tornata col pensiero ad una conversazione che ho avuto con lui nella biblioteca di Neverland. Eravamo seduti vicino al fuoco e lui mi stava parlando del fatto di aver paura di fare la fine di mio padre. Mi chiedeva sempre quando è morto, come è successo e dove...
Michael ti chiedeva sempre di tuo padre?
Sì. E diceva che sentiva che per lui sarebbe finita allo stesso modo.
Gli hai chiesto perché?
Certo. Gli dicevo: "Di cosa stai parlando? Non capisco" ed a forza di incidenti, alla fine è stata la stessa cosa.
Prima di tutto, tu eri molto più giovane allora. Ma se guardi indietro al tuo matrimonio con lui e chi eri tu in quel matrimonio, credi che ci fosse una grande parte di te che voleva vedere la verità?
La verità in che senso?
La verità riguardo i farmaci.
Ero molto ingenua allora, capisco che non è facile da credere adesso.
Non è facile da credere, ma tutti possiamo capire lo stato psicologico in cui ti trovavi. Pertanto, prima di tutto, tu sei cresciuta come la figlia di Elvis Presley ed, essendo nel tuo pieno diritto essere chi sei, non doveva essere eccitante essere la moglie di Michael Jackson. Non eri come una fan che sposa Michael Jackson, perchè tu sei abituata ad una vita nella fama. Pertanto tu ti sei innamorata di lui per....?
Per lui. Perchè era un persona incredibile, incredibilmente dinamica. Se tu eri vicino a lui e lui voleva donarsi - e lui ti dimostrava chi era e si impegnava per farlo in tutti i modi, questo intendo... non mi sono mai sentita così euforica in vita mia. Non mi sono mai sentita in quel modo prima. Non sto mentendo quando dico questo. Aveva qualcosa di molto inebriante in lui e quando stava bene, quando era pronto a condividerlo con te o donarsi a te, ed essere se stesso, ti permetteva di accedere a tutto questo. Non so nemmeno se mi è mai capitato di inebriarmi così tanto di qualcosa.
Posso capire cosa intendi, perché quando l'ho intervistato per la prima volta, era come se la sua luce brillasse su di te. Quando lui si apriva e lasciava uscire quella luce, si voleva assolutamente farne parte.
Esatto!
Tu vuoi assolutamente farne parte, tu vuoi stare vicino a tutto questo e sai, noi tutti eravamo a Neverland a mangiare caramelle ed a divertirci, ed io mi sono ritrovata a pensare: "Wow, vorrei poter essere sua amica".
Esatto. Era come una droga. Lui era come una droga per me. Mi sentivo come se volessi sempre stargli vicino, volessi sempre far parte di...mi sentivo così euforica. Non mi sono mai sentita in quel modo vicino a nessun altro essere umano, eccetto uno, ossia mio padre.
E' molto interessante, perchè hai raccontato che avevi solamente nove anni quando morì tuo padre; non ti sei mai sentita in quello stato d'animo prima, pertanto, sotto molti punti di vista, stare insieme a Michael Jackson ti ha riportata alla sensazione di percepire quella luce splendere su di te.
Sì.
Tutta quella energia che ti viene incontro.
Esatto!
Ti sei sentita amata da Michael all'inizio?
Moltissimo. Non credo di essermi resa conto in quel momento quanto questo significasse, perchè so che era molto inusuale per lui. So che ha avuto qualche frequentazione nella sua vita, ma non c'è mai stato niente di importante per lui. Si è innamorato di me ed io mi sono innamorata di lui. E' stato molto reale.
Come ti ha chiesto di sposarlo?
Eravamo nella biblioteca davanti al fuoco ed ha tirato fuori dalla tasca un anello gigante con un diamante da 10 carati e me l'ha messo al dito. Credo si sia messo in ginocchio anche e mi abbia fatto la proposta.
E nel momento in cui ti ha fatto la proposta, hai pensato che sarebbe durato per sempre?
Certo. E siccome ero più giovane, posso onestamente dire che si può pensarla così e crederci.
Sai, visto da fuori sembrava proprio così: due persone straordinariamente famose che stanno insieme. Ovunque andaste sembrava un circo.
E' vero, ma non è successo così spesso. Stavamo molto insieme e non c'erano telecamere. Credo che molto di tutto questo sia stato dovuto alla promozione di "HIStory", in quanto dovevamo andare in alcuni luoghi, fare alcune cose, tutto molto manipolato, e comprendo che è stato inteso come un periodo molto strumentalizzato.
Ti sei mai sentita strumentalizzata durante la relazione?
Qualche volta. Ma lui sapeva che a me non piacevano certe cose e per lui andava bene. L'ha capito. Lui aveva bisogno di fare le sue cose, io sarei stata a disagio, come in quell'occasione ad MTV... La sua mano era blu dopo che siamo scesi dal palco. Me l'ha mostrata ed era completamente blu per quanto forte l'avevo stretta! (ride).
Non volevo fare quelle cose. Non è nella mia natura fare quel genere di cose, ma lo capisco mettendomi nei suoi panni; lui ne aveva bisogno.
(Lisa Marie e Michael Jackson erano sposati da un anno quando lui ha pubblicato il video intimo per la canzone "You Are Not Alone").
C'è stata molta pressione su di te per avere un figlio?
Sì, abbastanza. Lui era...
Dal momento in cui vi siete sposati?
Sì, c'è stata. Io non volevo. Volevo essere sicura; guardavo al futuro e pensavo che non volevo ritrovarmi in una situazione in cui dovevo combattere per la custodia con lui. Non volevo scontrarmi con lui. Pertanto avevo bisogno di essere sicura che tutto sarebbe andato bene intorno a noi. Avevo dei figli, sapevo che per far vivere i figli in certe situazioni bisogna essere sicuri che tutto sia protetto e nel modo giusto, ed io volevo assicurarmi che io e lui fossimo davvero, davvero uniti, perchè avevamo molte cose da affrontare.
Non riesco a ricordare il mese esatto del vostro divorzio, ma tu hai divorziato e molti mesi dopo, mi sembra in Ottobre, è stato annunciato che Debbie Rowe era incinta. Come ti sei sentita?
Beh, sapevo che era, in un certo senso, un atto di ritorsione da parte sua, perchè io non avevo avuto un figlio e so che lei era presente tutto il tempo, dicendogli che lei lo avrebbe fatto.
Tu lo sapevi?
Me l'aveva detto lui, era venuto lui a dirmelo. "Se tu non hai intenzione di farlo, Debbie ha detto che lo farà lei". Ed io gli ho risposto: "Cosa? Non riuscirai a fregarmi".
Così abbiamo iniziato a discutere di questo, perchè non era il modo giusto per gestire la cosa, ma quello era il modo che conosceva lui di gestirla. Non voglio dire... lui era un tipo: "Bene, se tu non hai intenzione di fare questo, lo farà qualcun altro. Vuoi farlo o no?".
E' questo che intendi per usa e getta?
Esatto! E' esattamente questo che intendo.
Oh, ho capito. Beh, non ci sono molti uomini che direbbero "O tu mi dai un figlio oppure mi rivolgerò a qualcun altro che lo farà".
Mi sembra giusto... Col senno di poi ora lo capisco bene. Ma in quel momento non l'ho capito.
Ferita?
Ferita. Ferita, ero ferita. Ed ho fatto cose che hanno ferito lui. Ho fatto anche cose stupide.
Ad esempio?
Ad esempio, ero molto dispiaciuta perchè avevo distrutto la mia famiglia. Ho lasciato mio marito per Michael. Ho passato un brutto periodo nel cercare di razionalizzare.
(Lisa Marie aveva 20 anni quando si è sposata per la prima volta con Danny Keough. Insieme hanno avuto due figli, Riley e Benjamin. Dopo oltre cinque anni insieme, Lisa Marie ha divorziato da Danny. Venti giorni dopo, si è sposata nuovamente con Michael Jackson).
Mentre stavo con Michael, stavo ancora elaborando quello che avevo fatto. Non potevo sentirmi bene a riguardo. Pensavo: "Come ho potuto fare questo a qualcuno ed ho questi due bambini?". Danny era ancora una parte molto importante della mia vita. Michael non sapeva cosa farci a volte... Questo lo metteva a disagio ed io lo capivo.
Michael chiedeva: "Perchè sei alle Hawaii con Danny?".
Mi sono presa una vacanza e Danny mi ha raggiunta. Michael si è arrabbiato e mi ha chiesto: "Dove sei?" ed è sparito per un paio di settimane ed io non riuscivo a trovarlo.
Le cose lo mettevano a disagio e, quando facevo cose che lo mettevano a disagio o lo facevano sentire vulnerabile, si congelava.
Ti allontanava e si congelava. Alcune volte era come uno squalo. Se gli avevi fatto qualcosa di sbagliato, eri tagliato fuori. Abbiamo avuti qualche momento del genere. Ma, guardando le cose in retrospettiva, devo dire che lui, onestamente, ci ha davvero provato e ne ha passate tante con me, ed ora capisco, quando mi guardo indietro, che non aveva mai vissuto nulla del genere con nessun'altra donna o con qualcun altro, come l'abbiamo vissuto noi.
Litigavamo, discutevamo, a volte discutevamo anche per tre giorni interi, prendendo pause solo per mangiare e dormire. Devo dire che ammiro davvero il fatto che lui ci abbia provato veramente. Non l'ho apprezzato a quel tempo e vorrei averlo fatto.
Ha dovuto morire perchè tu capissi che ti ha amata?
Credo di sì, tristemente.
E' la prima volta che ammetti o credi che lui ti abbia amata, dopo la sua morte?
Credo di sì. La risposta d'istinto è sì. Quando stavamo insieme eravamo veramente innamorati, poi abbiamo avuto momenti difficili e poi ho dovuto prendere la decisione di andarmene quando ho visto i farmaci ed i medici arrivare. Mi hanno impaurita e mi hanno riportata indietro a quello che avevo vissuto con mio padre. A quel punto è finita. Poi abbiamo provato a tornare insieme, abbiamo trascorso i successivi quattro anni, dopo il nostro divorzio, a stare insieme, a separarci, a parlare di tornare insieme e separarci. Ad un certo punto, ho dovuto darci un taglio perchè non funzionava. Non stavo facendo progressi con me stessa.
Pertanto lo amavi ancora quando lo hai lasciato?
Moltissimo. L'ho lasciato pestando i piedi, in qualche modo. Stavo cercando di prendere una posizione e dire: "Vieni con me, non lasciarmi". E' stata una mossa stupida, perchè lui non l'ha fatto. E lui, lo sai, era un testardo. Io sono testarda, lui è testardo. Entrambi siamo quello che sai...
Non fare una minaccia se non sai che puoi portarla avanti.
Ed infatti, dopotutto, io e lui eravamo ancora... Stavo ancora volando in tutto il mondo per seguire lui.
Quando è stata l'ultima volta in cui gli hai parlato?
Coerentemente una buona conversazione? Nel 2005. E' stata una conversazione molto lunga.
Ero molto distaccata da lui e lui riusciva a percepirlo ed a sentirlo. E credo che una delle cose che mi ha uccisa alla fine sia stata che ero molto distaccata e lui stava cercando di capire, stava cercando di lanciare un amo per vedere se abboccavo emotivamente, ma non ho abboccato.
Ero abbastanza sulle mie in quel momento. Non so quanto tempo mi ci è voluto per diventare così, ma ci ero diventata.
Mi chiedeva, voleva dirmi che avevo ragione riguardo un sacco di persone intorno a lui; che aveva concluso che era esattamente come lui ed io avevamo parlato anni prima. Mi ha chiesto se lo amassi ancora ed abbiamo iniziato a parlarne. Gli ho detto che mi era indifferente ed a lui non è piaciuta quella parola ed ha iniziato a piangere.
Stava cercando di scoprire come avevo potuto diventare così distaccata. Poi, nella parte finale della conversazione, mi ha detto che aveva la sensazione che qualcuno avesse intenzione di ucciderlo per impossessarsi del suo catalogo e dei suoi averi.
Ti ha fatto dei nomi?
Sì, li ha fatti. E non li dirò. Ma mi ha detto di avere questa preoccupazione per la sua vita.
Lo sai, te l'ho chiesto e devo chiedertelo di nuovo, anche se è un argomento che mette a disagio, ma hai mai visto qualche comportamento inappropriato tra Michael e dei bambini?
Me lo stai chiedendo nuovamente?
Te lo sto chiedendo nuovamente.
La risposta è assolutamente no, in nessun modo. Non ho mai visto niente del genere.
Nel 2005 è stato processato per la seconda accusa. Quali erano i tuoi sentimenti in quel momento?
Mi ha chiamata per quella cosa e gli ho detto: "Ti prego, mantieni la mente lucida, per favore. Se questo arriva a processo, per favore mantieniti lucido".
Lui ha detto: "Di cosa stai parlando, cosa intendi? Intendi farmaci?".
Ed io ho detto: "Sì".
Perchè tutto quello che vedevo erano notizie continue, che fosse Martin Bashir o tutte quelle interviste. Ed in quelle interviste l'ho visto euforico. Non ho visto il Michael che conoscevo in quell'intervista con Martin Bashir. Volava alto come un aquilone, da quello che ho visto e da quello che sapevo.
Davvero?
Era o troppo spedito o troppo addormentato. Non era il Michael che conoscevo.
Le cose scioccanti, ha detto alcune cose piuttosto scioccanti in quell'intervista con Martin Bashir, in particolare riguardo come si sentiva bene nel dormire con i bambini.
Penso che abbia detto quelle cose a volte per essere provocatorio, perché essere stato accusato era una cosa che l'aveva fatto veramente arrabbiare. A volte era un tale piccolo testardo ribelle ed era come un bambino. Diceva semplicemente quello pensava tutti volessero sentirsi dire. Non credo avesse la testa lucida in quelle occasioni e penso che siano state modificate e manipolate in un modo osceno.
Quindi non hai mai visto nulla e, ad oggi, non credi che nessuna di quelle accuse fosse vera?
No. Onestamente non posso dirlo. Le uniche persone che saranno in grado di dire la verità sono lui e chiunque fosse in quella stanza nel momento in cui, presumibilmente, è succeso il fatto. Non sono mai stata nella stanza, non sarebbe corretto da parte mia... Posso dirti che non ho mai visto niente del genere.
Hai ora fatto pace con la sua morte? So che hai guardato il funerale che tutti abbiamo visto in televisione e sei andata ad una cerimonia privata. Com'è stato stare nella stanza con la sua bara?
Quella è stata una cosa per la quale, davvero, mi ci sono voluti altri sei mesi per riprendermi. Penso di essere stata l'ultima persona a rimanere con lu. E' stato...
Cosa intendi per l'ultima rimasta con lui?
Beh, la maggior parte delle persone se n'era andata ed io sono stata l'ultima persona a stare lì con lui. Non volevo lasciarlo.
Mentre stavi davanti alla sua bara... So che probabilmente non c'è niente di più personale o privato di quei momenti in cui ti sei trovata davanti a quella bara... Sei riuscita a fare pace?
No. Non ero in grado di fare la pace allora. Volevo più che altro scusarmi. Sentivo che volevo chiedere scusa.
Per cosa?
Non essere stata presente.
Pensi che avresti potuto salvarlo?
Oddio, questa è una domanda così difficile. Ingenuamente voglio dire... So che è ingenuo pensare che avrei potuto, ma volevo farlo.
Avrei potuto? Avrei potuto fare una telefonata, avrei potuto smettere di essere così chiusa nei suoi confronti, avrei potuto dire: "Come stai?". Se avessi provato a fare una telefonata... Sai, mi dispiace davvero di non averlo fatto.
Pensi che la famiglia e gli amici lo abbiano abbandonato? Pensi che qualcuno avrebbe potuto fare qualcosa?
Penso che ci abbiano provato. Tristemente, come ho detto, se non ti voleva intorno, se volevi fargli affrontare qualcosa che non voleva affrontare, poteva cacciarti via, compresa la sua stessa famiglia. Sono finiti dall'altra parte della barricata.
Penso fosse un treno diretto in una certa direzione che nessuno poteva fermare. Penso di aver davvero dovuto capirlo per smettere di soffrire.
Per te?
Mmmm..
E com'è questo per il tuo attuale marito, che sembra un uomo generoso, che ti aiuta ed amorevole? Come reagisce a tutte queste cose su Michael che arrivano?
È felicissimo che non dovrò più affrontare questa intervista. Dice: "Voglio solo che tu esorcizzi tutto questo e te ne liberi", perché sono stata... ha dovuto sentirne parlare per tantissimo tempo.
Non è mai un bene per l'attuale marito dover sentire parlare molto dell'ex marito.
No, non lo è. Non lo è, no. E lo capisco. Ma è comprensivo anche lui. E' la persona più comprensiva che abbia mai incontrato in vita mia. Non ho mai... Grazie a Dio, perché mi ha davvero permesso di vivere tutto ciò di cui avevo bisogno per elaborare questo momento. Ma so che è decisamente insolito e so che gli sto chiedendo davvero molto. Non mi sento bene in questa situazione, ma è qualcosa che mi è arrivato addosso e che ho dovuto affrontare e ho dovuto...
Perché tutti questi sentimenti per Michael sono stati repressi e sepolti quando hai iniziato a frequentare Michael Lockwood...
Esatto.
Hai detto prima che l'universo, Dio, non capisci... sta cercando di insegnarti qualcosa, ovviamente tramite il parallelismo tra la vita di tuo padre Elvis Presley e la vita di Michael Jackson. Ora, ad oltre un anno dalla morte di Michael e trentatré anni dalla morte di tuo padre, quale pensi sia la lezione?
Mi sento davvero sola in ciò che ho affrontato ed in cose incredibili come questa. Allo stesso tempo mi sento davvero onorata.
Con la morte di Michael, per te è nuovamente come per molte persone, il suo compleanno, l'anniversario della sua morte, sono ancora difficili quelle giornate?
Lo sono, ma è sempre stato così per tutta la mia vita. Il 16 Agosto l'ho temuto per una vita intera, che è come sai...
La morte di tuo padre.
Sì, e ora è il 25 giugno.
Abbiamo detto, hai detto quando abbiamo parlato di questa intervista, hai detto che l'avresti fatta solo una volta, quindi questo è quanto e non hai intenzione di parlarne mai più?
No, non lo farò, non ho intenzione di parlarne. Se qualcuno vuole saperne di più in futuro, può fare riferimento al "Oprah Winfrey Show".
Grazie. Grazie per averci dedicato il tuo tempo e per esserti aperta al riguardo. Non è una cosa facile da fare.
Grazie.