L'intervista, di cui pubblichiamo la traduzione di seguito, è stata condotta da Ken Sharp all'inizio del 2015. Ken Sharp è autore dei libri "Elvis: Vegas '69" e "Writing For The King".
Anche dopo 37 anni dalla sua morte, Elvis Presley rimane una delle icone musicali maggiormente commemorate ed amate ed il suo fascino si estende di generazione in generazione e tra i continenti.
Ma anche se Elvis è conosciuto dal Tibet a Tulsa ed in tutti i luoghi che stanno in mezzo, pochissime persone conoscono Elvis a livello privato, dietro le porte chiuse e dentro a Graceland.
I suoi confidenti erano un gruppo di amici fieramente leali, conosciuti come "The Memphis Mafia", che l'hanno protetto dal mondo; mentre l'ex moglie Priscilla Presley e la fidanzata di lungo tempo Linda Thompson hanno testimoniato l'uomo dietro al mito.
Aggiungete Ginger Alden a questa lista esclusiva.
Lei ha trascorso gli ultimi 9 mesi della vita di Elvis al suo fianco, prima della sua morte avvenuta il 16 Agosto 1977 all'età di 42 anni.
Il suo nuovo libro "Elvis & Ginger", un best seller per il New York Times, non è uno squallido racconto, ma piuttosto offre una cronaca lucida del loro corteggiamento - lei aveva 22 anni meno di lui - rivelando dettagli inediti riguardo l'ultimo anno della vita del Re, mentre si snodano i fatti relativi la loro relazione.
Perchè hai atteso così a lungo prima di scrivere un libro riguardo il periodo trascorso con Elvis, cosa ha reso adesso il momento giusto?
Beh, sono andata avanti con la mia vita quando Elvis è morto. Ho scritto un sacco di ricordi, erano solamente cose mie a cui aggrapparmi. Non volevo dimenticare nulla riguardo quel periodo così speciale.
Ho scritto moltissime cose, affermazioni esatte, così come sono state dette. Sono andata avanti con la mia vita. Ho iniziato a lavorare; ho lavorato per 15 anni e nel corso del tempo ci sono stati un sacco di libri pubblicati; solo cose vorticose inerenti la nostra relazione e sull'ultimo anno di vita di Elvis.
Per quanto fosse difficile, mi sono sposata ed ho avuto un figlio; mio figlio ha compiuto 20 anni l'anno scorso. E' stato difficile non pubblicare un libro prima. Pensavo che volevo che si sapesse la verità sulla nostra storia, ma sapevo che sarebbe stato un viaggio nelle mie emozioni. Ci è voluto un sacco di tempo per metterle insieme e non volevo togliere quel tempo a mio figlio. Ho avuto un figlio soltanto e l'ho cresciuto. Così, quando ha compiuto 20 anni ed è andato via per andare al college, è stato il momento in cui mi sono seduta ed ho scritto il libro, che mi ha impegnata per circa due anni per mettere insieme tutti i ricordi.
Quello che mi piace del tuo libro è che mi trascina dentro quel mondo; mi sento come un lettore che tu porti lì con te.
Grazie. E' strano perchè non volevo scrivere con la prospettiva dell'età che ho adesso e guardare indietro in retrospettiva, volevo portare là il lettore e spero di averlo fatto perchè quelle sensazioni non vadano perse.
Quando sono andata indietro e ho guardato i miei appunti, alcune cose non le dimenticherò mai. Ha avuto un certo impatto su di me; avevo appena compiuto 20 anni.
Varcare la soglia di Graceland; era diverso vedere dall'interno. Era arredata con quella felpa rossa ed alcune persone la definivano festosa, ma mi ha fatto una certa impressione.
Per me e le mie sorelle, la prima sera in cui andammo a Graceland, per noi cresciute a Memphis, fu come essere invitate alla Casa Bianca ed incontrare il Presidente e qualcuno potrebbe pensare che questo sia stupido. Ma sono passata tante volte davanti a Graceland in auto per andare a fare shopping e mi chiedevo: "Chissà se Elvis è a casa adesso?". Essendo cresciuta a Memphis, ero orgogliosa del fatto che lui condividesse la mia stessa città.
In temini di età, c'era una differenza di 22 anni tra te ed Elvis. Spiegaci perchè vi siete legati così tanto.
Sono cresciuta in una famiglia amante della musica; molte persone non lo sanno. Mia madre suonava la chitarra, mandolino e piano. Suo padre è stato ministro di una piccola chiesa molti anni prima. Quando sono cresciuta, lei suonava molta musica gospel; noi ascoltavamo molta musica allo stereo nella nostra casa e ascoltavamo molto gli album gospel di Elvis. Mi piaceva cantare, e mia sorella, Terry, era una bravissima pianista.
Mi ricordo molte volte in cui stavo in piedi, seguendo mia madre, a cantare tante canzoni gospel. Così la prima sera in cui ho incontrato veramente Elvis a Novembre '76, siamo stati invitati a casa sua e lui ha suonato il pianoforte per mia sorella e per me. E' stato come: "Wow, lui è Elvis ed io sono ammirata, ma mi sento a mio agio".
C'era proprio una bella sensazione ed un interesse spirituale. Ho trovato interessanti i libri che stava leggendo. Era in una fase di ricerca spirituale nella sua vita quando l'ho incontrato.
Ad entrambi piaceva il cibo del Sud - hamburgers. Mangiavamo McDonalds. E non tutti i giorni, la sua governante, Lottie, preparava degli hamburger fatti in casa per lui, che Elvis chiamava "Lottie burgers". Lei cuoceva a vapore i panini nel burro.
Pertanto la differenza di età non era un problema?
No, non ho mai fatto caso alla nostra differenza di età come ad un problema. L'unica volta in cui ho sentito Elvis più come una figura paterna è stato quando lui mi insegnava qualcosa, lui amava mostrarmi cose nuove. E questo succedeva quando stavamo leggendo e lui sottolineava dei passaggi. Mi sentivo come se fossi con un insegnante interessante. Ma non ho mai guardato alla nostra differenza di età; Elvis sapeva essere un bambino cresciuto in molti modi. Io ero estremamente timida, ma lui iniziava a sentirsi molto coinvolto con la mia famiglia.
Io e mia sorella scherzavamo sempre e mia sorella maggiore Rosemary andava d'accordo con Elvis, e loro a volte scherzavano, oppure il modo in cui scherzava con la sua band sul palco, pertanto c'era un legame anche lì.
Ero molto timida. Dovresti chiedere ad Elvis, sai: "Perchè io?". Ma so che c'era un legame e un amore forte tra di noi.
Prima di incontrarlo, hai visto Elvis esibirsi dal vivo per la prima volta a Memphis.
La prima volta che ho visto Elvis esibirsi dal vivo penso sia stato il 05 Luglio 1976, a Memphis. Mia sorella fu eletta Miss Tennessee nel 1976 e le vennero dati alcuni biglietti per il concerto di Elvis, ma lei non poteva andare; aveva altri impegni come Miss Tennessee, così regalò i biglietti a me, a mia madre ed a mia sorella Rosemary.
Non avevo mai visto Elvis dal vivo prima ed è stato fantastico. Ho scritto di questo nel libro: quando è uscito, improvvisamente stavo sentendo quella voce dal vivo che avevo solo sentito sui dischi oppure alla radio o alla televisione ed è stato molto eccitante.
Chi sapeva che quella sarebbe stata, purtroppo, la sua ultima esibizione nella sua città? Ma sì, noi c'eravamo quella sera.
Da vederlo dal vivo a Memphis ad essere in tour ad accompagnare Elvis, come ci si sentiva ad essere nell'occhio del ciclone?
Beh, è stato come correre vicino ad un treno che si muoveva velocemente e saltarci su. Non ci fu nessun rallentamento. E' stato eccitante. Non è stato necessariamente faticoso per me; improvvisamente stavo visitando luoghi in cui non ero mai stata, ma non li vedevo veramente. Sei sulla strada e sei in un'auto e sei in una stanza d'albergo. Sei in questo vortice, ma è stato un periodo fantastico. Elvis adorava esibirsi.
Sono state scritte molte cose sul modo in cui il Colonnello l'ha spinto duramente e sul fatto che lui volesse smettere, ma io non ho mai sentito questo da Elvis. Infatti, un paio di settimane prima di morire, ricordo che si voltò verso di me ad un certo punto e disse: "Sono stato fuori per troppo tempo".
Esibirsi era nel suo sangue, amava esibirsi ed amava stare sul palcoscenico.
Parlando del Colonnello, qualifica il suo rapporto con Elvis.
Penso che il loro rapporto fosse unicamente lavorativo. Non l'ho conosciuto bene. Non abbiamo mai parlato molto in privato. Ricordo di essere stata a Palm Springs con Elvis e la moglie del Colonnello, Marie, stava male ed Elvis voleva andarla a trovare per salutarla, così andò a casa sua. Il Colonnello certamente non ha mai trascorso del tempo a parlare con me; solamente un veloce saluto. Io credo che il rapporto di Elvis con il Colonnello fosse unicamente focalizzato sul lavoro.
Che tipo di musica suonava Elvis a Graceland?
A me piacevano Elton John e Led Zeppelin e mi piaceva ascoltarli, ma Elvis cambiò i miei gusti con Mario Lanza, l'opera, Brook Benton. Solitamente teneva la radio accesa nella sua camera da letto; penso che lo facesse stare bene. Mi diceva sempre: "La musica è il linguaggio universale".
Qualche volta, quando parlavamo tra di noi, se cercava di esprimere un punto di vista, annuiva con la testa se c'erano delle parole che corrispondevano a quello che voleva insegnarmi.
Ci potevano essere alcuni versi di una canzone che stavano suonando alla radio oppure su un disco e lui annuiva e diceva: "Ascolta, stanno parlando con te".
Nel libro parli del fatto che Elvis diceva che la musica è ovunque, anche nel suono dei grilli all'esterno.
Lui veramente sentiva che c'era musica in qualsiasi cosa. Ci sono state varie volte in cui mentre eravamo seduti sul portico, lui si trovava in sintonia con tantissime cose intorno a lui. Era una parte importante della sua vita. Purtroppo per noi non c'era tempo; ho scritto di un episodio buffo nel libro.
Elvis apprezzava tutti i tipi di musica, ma non gli interessava l'heavy metal. Ho scritto di uno stridulo assolo di chitarra che stavano suonando alla radio una volta, mentre si è alzato per dirigersi in bagno a Graceland ed ha detto qualcosa del tipo: "Ti spezzo quelle dannate dita!". (ride).
Non gli piaceva proprio! Non riesco a ricordare la canzone, ma era proprio una chitarra heavy metal stridula.
Essendo una fan di Led Zeppelin ed Elton John, non hai mai suonato quella musica per Elvis?
No, non l'ho fatto. Sarebbe stato interessante sapere cosa pensava di quella musica.
C'era una canzone alla radio che era la vostra canzone?
Mentre stavamo seduti sul letto una volta, lui ha voluto cantare insieme a me una canzone che si chiama "Since I Met You Baby" ed io ero estremamente timida allora, ma mi piaceva cantare, così abbiamo cantato insieme ed io mi sentivo come: "Wow, se posso cantare con Elvis, forse posso cantare davanti a chiunque!".
Ma abbiamo cantato quella canzone un po' di volte. Mi piacevano moltissime delle sue canzoni. C'era una canzone dal titolo "Trying To Get To You", alla quale, per qualche ragione, mi ero particolarmente affezionata e mi piaceva quando la cantava durante i suoi spettacoli.
Ma lui aveva così tante canzoni stupende.
Suonava mai qualcuna delle sue canzoni a Graceland?
No, non ricordo lo facesse. Ma cantava e si esibiva. C'era un organo nel suo ufficio e molte volte si sedeva e lo suonava. Ma no, non lo ricordo suonare la sua musica.
Alcune persone non informate potrebbero vedere Elvis come una persona molto semplice, ma lui era tutto il contrario; lui era intelligente, complicato e riflessivo, qualcuno che aveva una sete infinita di conoscenza e spiritualità...
Era in una fase di grande spiritualità. Abbiamo trascorso moltissime ore a leggere. Anche per strada portava un dizionario e c'era qualcuno che gli chiedeva come sillabare le parole e quale fosse il loro significato. Voleva sempre migliorare se stesso in questo senso.
Autodidatta.
Sì, autodidatta ed io pensavo che fosse una sua meravigliosa, meravigliosa qualità.
Riesci a ricordare quali libri erano più importanti per lui a quel tempo?
Da quello che so, il suo parrucchiere Larry Geller gli diede molti di questi libri negli anni '60. C'era un luogo chiamato "Self Realization Fellowship" in California ed io credo che Elvis fosse un membro. Questo è successo prima che io l'ho incontrassi, in passato negli anni '60. Questi libri erano "The Prophet" di Kahlil Gilbran, "The Impersonal Life"e "Autobiography of Yogi" di Paramahansa Yogananda.
Erano affascinanti, libri da approfondire ed io ero incuriosita da tutto questo. Li capivo? No, ma ci provavo.
Elvis ha provato a farteli capire?
Oh sì, a lui piaceva. Leggevamo con attenzione quei libri su cui io facevo domande. Ci sarebbero voluti anni per raggiungere una comprensione di quei libri e oltre; lui li studiava dagli anni '60. Era molto importante per lui, così io c'ero per lui, ma non sempre potevo capire. Ma mi sedevo vicino a lui e leggevamo.
Cercavo di assimilare tutto in quel momento.
Elvis era alla ricerca dell'illuminazione. Da quello che ho letto, si chiedeva costantemente perchè fosse stato scelto per essere "Elvis Presley". Hai mai discusso questa cosa con lui?
Penso che Elvis stesse sempre cercando di capire perchè fosse diventato così famoso. Penso che fosse stato scelto e lui tentava di raggiungere le persone attraverso la sua musica e regalare loro felicità.
Ho scritto nel libro riguardo il fatto che lui volesse fare film più seri. C'era una sceneggiatura che lui aveva intitolato "The Mission". Era un parallelo della sua vita nel portare felicità agli altri.
Un giorno disse che sperava di farlo. Sono andata in solaio con lui un giorno e abbiamo sfogliato dentro ad una scatola, l'abbiamo cercata, ma non l'abbiamo trovata e lui è tornato di sotto. Avrei voluto che mi dicesse di più riguardo quella cosa. Sarebbe stato fantastico vederlo fare un film come quello.
C'è stata un sacco di pressione nei confronti di Elvis verso la fine della sua vita, ed una di queste pressioni riguarda "Elvis What Happened?", il libro scritto da ex componenti della Memphis Mafia - Red e Sonny West e Dave Habler - ed il giornalista di tabloid Steve Dunleavy, che venne pubblicato poche settimane prima della morte di Elvis. Secondo quanto riferito, è stato in grado di averne in anticipo una copia. Elvis ha mai parlato di questo libro e dei suoi sentimenti?
Per quanto riguarda la mia personale esperienza, non ho idea di chi fossero. Non avevo mai sentito i loro nomi prima. E' stato verso la fine dell'estate del 1977 quando Elvis me ne ha parlato una notte. Lo feriva profondamente.
Non riusciva a capire pienamente; io non avevo idea di cosa ci fosse nel libro e non l'ho mai letto, e ancora oggi non ho il desiderio di farlo perchè sapevo che lo feriva.
Ma è sembrato fosse arrivato il momento quella sera, quando me ne ha parlato.
Lui disse: "Ginger, se venisse detto qualcosa di falso su di te, lascia perdere e lasciatelo alle spalle". Sai, molte persone hanno questa visione su Elvis, seduto nella sua stanza, depresso tutto il tempo. Ma non è quello che ho visto io. Ci sono stati molti momenti di divertimento.
Era un essere umano ed aveva giornate buone e giornata storte.
Non mi disse nient'altro riguardo il libro dopo quella sola notte, ma sicuramente potevo vedere quanto l'aveva ferito. Doveva uscire ed affrontare le persone riguardo il libro, io sentivo che era pronto.
Molte delle attività riguardanti Elvis a Graceland, descritte nel libro, avvengono nella sua camera da letto, dove Elvis trascorreva la maggior parte del tempo leggendo e stando in pace.
Lui stava in giro e non eravamo a casa per lunghi periodi, e poi tornava di nuovo sulla strada. Pensa a tutti quegli anni in cui è andato in giro e tutto il tempo trascorso in stanze d'albergo. Al piano superiore di Graceland, nella sua stanza, c'era il suo rifugio.
La stanza di sua figlia era lassù; aveva tutte le sue cose lassù. Chiamava al piano di sotto e la cameriera portava da mangiare al piano di sopra.
Sua nonna viveva al piano di sotto e sua zia viveva al piano di sotto. Ma lui stava più a suo agio al piano superiore. Suonava l'organo nel suo ufficio. Guardava la televisione. Le persone venivano a fargli visita. Penso che per lui non fosse una cosa negativa sotto ogni aspetto; stava semplicemente dove si sentiva meglio. Era quasi come il suo ufficio. Era senza dubbio un rifugio per lui.
Parlando della Memphis Mafia, quale era il tuo rapporto con loro? Erano diffidenti nei tuoi confronti?
Tutti erano simpatici e non ho mai avuto problemi con nessuno. Elvis mi chiese di trasferirmi a Graceland e so che molte donne pensano che questo sia pazzesco, ma non era nelle mie intenzioni in quel momento. Certamente stavo con lui, ma non era qualcosa in cui credevo in quel momento e lui mi disse che rispettava questa mia scelta.
Ma ogni giorno andavo là. Alcune volte rimanevo a Graceland per due o tre giorni, e poi tornavo a casa e forse loro non capivano. Sono venute fuori un sacco di speculazioni dopo la morte di Elvis.
Ho dovuto raccontare, purtroppo, anche alcuni incidenti capitati nella nostra relazione a causa della dipendenza da sonniferi, che Elvis aveva e che gli causava sbalzi d'umore. Questi sbalzi d'umore erano rari e lontani tra loro, ma tendono ad essere esagerati nei tabloid e penso che questo sia ingiusto.
Ho pensato che questo non era Elvis di ogni giorno e, purtroppo, quelle cose vengono tirate fuori dai giornali.
Voglio sia chiaro per i suoi fans che il 98% delle volte Elvis era di ottimo umore. Ma sono successe delle cose.
Elvis aveva molti problemi di salute di cui io non ero a conoscenza. Aveva problemi al colon. Venni a sapere che Elvis aveva un glaucoma e problemi di pressione alta. Non si è mai seduto dicendo: "Non mi sento davvero bene!". Nessuno mi ha mai detto che era ammalato e che non avrebbe dovuto viaggiare.
Così, quando Elvis morì, rimasi sbalordita quando lessi le interviste che venivano rilasciate da alcune persone intorno a lui, che dicevano: "Oh, sapevamo che avrebbe potuto morire in qualsiasi momento". Era come dire che giocava a football alle Hawaii.
Ho un sacco di domande e molte cose che non ho cpaito, ma quella è stata la mia esperienza con Elvis.
Ma tornando alla Memphis Mafia, non ho conosciuto la Memphis Mafia veramente bene e penso sia stata una parte importante di tutto quanto.
Elvis passava del tempo con me e con la mia famiglia e penso che questo fosse una cosa difficile per molti dei ragazzi intorno a lui. Quando eravamo a Palm Springs, Elvis stava principalmente nella sua stanza con me e con mia sorella e lui la stava presentando.
Loro conoscevano lui da anni e non conoscevano me; forse hanno pensato che fosse un allontanamento da loro.
Ho voluto scrivere il libro e spero che qualcuno di loro possa capire meglio le cose.
Ma quando Elvis morì, tutti si sono voltati uno contro l'altro, e questo mi ha scioccata; molti di loro si scagliavano contro gli altri ed io mi sono allontanata da tutto questo.
Elvis è sempre stato all'altezza di una sfida, ma sembrava che negli ultimi anni della sua vita non ci fossero più sfide. Elvis ha mai parlato dello stato della sua carriera, che in quel momento l'aveva portato ad una serie estenuante di serate?
Lui essenzialmente voleva fare più film. Stavo guardando un film con lui una volta, uno dei suoi, era o "Girl Happy" o "Double Trouble" e lui disse: "La stessa sceneggiatura, solo diversa location".
Le persone dicono che lui non ha mai guardato nessuno dei suoi film, ma lui li guardava brevemente e quasi sicuramente cambiava canale. Gli sarebbe piaciuto fare film più seri e ne sono ancora più sicura dopo quel commento che ha fatto con me.
Quali sono state le lezioni che ti ha dato Elvis durante i nove mesi passati insieme?
Beh, quello che Elvis diceva sul fatto di "lasciarsi tutto alle spalle" quando le persone dicono cose negative su di te oppure imparare come uscirne con grazia.
Ho dovuto ignorare alcune cose dette o scritte su di me ed andare avanti, e sarò sempre grata per quel consiglio. Non ho letto molti dei libri su Elvis, ma c'era questa o quella persona che diceva cose su di me e poi biografi raccoglievano, e poi le cose venivamo macinate e diventavano vere e proprie bugie e favole.
Del tipo, chi ha detto questo? Mi è capitato di sentire cose del tipo: "Ginger odiava andare in tour", ed io non ho mai pensato questo. Pertanto questa è stata la ragione principale per scrivere un racconto sui giorni passati insieme e sono stata in grado di farlo in ordine cronologico.
Purtroppo, abbiamo avuto un amore vorticoso, ma non è stato un tempo lungo per noi due.
Se potessi vedere Elvis nuovamente e potessi fargli solamente una domanda alla quale vorresti una risposta, cosa gli chiederesti e perchè?
Probabilmente parlerei di più con Elvis riguardo le anime gemelle, perchè mi aveva presentato l'idea delle anime gemelle all'inizio della nostra relazione e sono arrivata ad un punto in cui credo che si possa avere più di un'anima gemella.
Sono felicemente sposata dal 1991 ad un uomo meraviglioso ed ho un bravo figlio. Ma c'è stato un legame profondo tra me ed Elvis e probabilmente avrei voluto approfondire di più l'argomento sulle anime gemelle di cui stavamo parlando in quel momento.
Per finire, c'è un momento nella tua vita con Elvis che vorresti rivivere ancora una volta?
Wow... Vorrei fosse il momento in cui Elvis ed io ci siamo fidanzati. Lui mi prese la mano e mi ha portata nella sua stanza da bagno, mi ha fatto sedere sulla sedia, si mise in ginocchio e mi disse molte bellissime cose e mi regalò un anello di fidanzamento.
Source: dailytelegraph.com.au