Il 01 Marzo 1960 Elvis Presley lascia la Compagnia D, 32° Battaglione dei Carri Armati, 3° Corpo Corazzieri con una conferenza stampa, presso le Ray Barracks, a Friedberg, in Germania, intitolata "Addio Elvis", organizzata dall'esercito per la radio e la televisione delle Forze Armate, alla quale prendono parte oltre un centinaio di giornalisti e fotografi. Dopo la conferenza stampa viene anche intervistato da Johnny Paris di AFN Radio.
Grazie Johnny, è bello essere qui.
Stai per congedarti dall'esercito. Quali sono le prime cose che hai in programma?
La prima cosa è, ovviamente, tornare a casa. Poi ho uno spettacolo televisivo con Frank Sinatra ad Aprile; dopodiché inizierò a lavorare al film "G.I. Blues" per la Paramount con il signor Wallis e poi ho due film per la 20th Century Fox. Dopo quello ancora non so...
Parleremo un po' di "G.I. Blues" tra un attimo. Come tornerai a casa, Elvis?
Tornerò in aereo.
Tornerai a casa con alcuni dei tuoi amici che hai incontrato in Germania o con cui, forse, sei arrivato?
Sì, credo con lo stesso gruppo con cui sono arrivato.
Lo stesso gruppo?
Sì. Infatti sono tutti i ragazzi arrivati a Memphis nello stesso periodo in cui ci sono arrivato io. Torneremo tutti insieme.
Hai registrato qualcosa mentre eri nell'esercito?
No, non ho registrato. Quando ero a casa, alla fine del periodo di addestramento, ho fatto due registrazioni, ma da quel momento non ho fatto più assolutamente nulla.
Riguardo l'Europa, dove hai trascorso la maggior parte del tempo delle tue licenze?
A Parigi. Ci sono stato due volte. Una volta per 10 giorni e la seconda volta per 6 giorni.
Cosa ricordi maggiormente di quei viaggi?
Ti dirò... E' una città allegra. Se piace la vita notturna e cose di questo tipo, sono andato a vedere alcuni spettacoli per rimanere in contatto con la vecchia vita.
Quanto tempo hai trascorso alle manovre durante il periodo nell'esercito?
Non sono in grado di dirti il numero esatto dei giorni, ma credo sia stato la metà del tempo in cui ho soggiornato qui.
Mentre ti trovavi nei campi, sei mai stato importunato dai giornalisti?
In realtà no. Si è occupato l'esercito di scattarmi alcune fotografie.
Hai avuto incontri con qualche giornalista travestito?
Forse sì, non lo so. Se erano giornalisti, io non lo sapevo.
Le conferenze stampe ti annoiano molto?
No, non mi disturbano. Sono abbastanza interessanti. Provo una certa emozione per una conferenza stampa perché ci sono tante persone diverse che fanno domande diverse e ti mettono sotto torchio come un procuratore distrettuale e tu sei messo alla prova per qualcosa. Ti chiedono: è vero che eri con loro stanotte, eccetera... E' vero che questa ragazza ha fatto questo e tu hai fatto questo? In realtà è qualcosa che mi fa balbettare perché devo ringraziare per tutte le domande e dare loro una risposta sensata. Devo ragionare e quando mi incalzano, mi ritrovo a dire "Aaaaaaah" in questo modo, capisce?
Ti hanno fatto arrabbiare?
Oh no, li capisco e ci si abitua dopo un po'.
Molti artisti americani hanno dato spettacolo dietro la Cortina di Ferro con il programma di scambio. Credi che ti piacerebbe fare qualcosa di simile?
Beh, se alcune persone pensano che dovrei, non avrei nessuna obiezione nel provare. Non credo di piacere molto; loro pensano che abbia una cattiva influenza sui loro giovani o qualcosa del genere. Per questo motivo non sono mai stato visto di buon occhio. Ma se tutti decideranno che dovrei andare, andrei.
A meno che tu non abbia venduto 45 milioni di dischi. E' corretto?
Sì, quello è più o meno il totale.
E mentre facevi il servizio militare, il mercato discografico è cambiato.
Si riferisce ai generi musicali?
Sì, certamente.
Non saprei cosa dire. Non lo saprò finché non sarò tornato. Ho letto articoli riguardo l'industria discografica, riguardo cosa sta succedendo alla musica e si dice che questo sta morendo, quest'altro sta morendo, questo è finito...ma in realtà non lo so. Leggevo le stesse cose nel 1955 e quello è stato il grande inizio.
Cosa pensi di fare per vendere altri 45 milioni di dischi, Elvis?
Non farò mai una dichiarazione di questo genere perché non lo so. Lavoro nel mondo dell'intrattenimento ed il futuro è molto incerto. Non si sa mai, si può solo provare, pertanto posso solo dire che cercherò di continuare ad allietare le persone quel tanto affinché possa continuare a piacere e suscitare il loro interesse. Ma per quanto riguarda sapere cosa mi riserva il futuro, non ne ho idea.
Per quanto riguarda le registrazioni, approvi tutte le canzoni prima che vengano registrate?
Sì, scelgo le canzoni per conto mio.
Davvero?
Sì.
Pensi di avere un'idea per il materiale che scegli?
Sì. Non credo ci sia qualcuno che possa decidere meglio di me quello che posso fare nel migliore dei modi e credo che sarebbe un grave errore se avessi qualcun altro che mi dicesse cosa registrare e come registrarlo, perché lavoro sostanzialmente per istinto ed impulso. Non leggo la musica. Il mio gusto potrebbe essere un po' diverso perché scelgo le canzoni con il pubblico nella mente. Cerco di visualizzarlo come se stessi comprando il disco io stesso. Mi piace cercare di fare contento il pubblico e non credo che qualcuno possa scegliere per me come posso farlo io.
Stai cercando di attrarre un pubblico più adulto?
Il genere di musica che faccio, il tipo di dischi che faccio non sembrano aver fatto presa sulle persone più adulte così come sui giovani, ma rimarresti sorpreso davanti alle persone adulte a cui piace quel genere di musica. E per quanto riguarda il fatto di far aumentare il numero di persone a cui piaccio, è quasi impossibile fare in modo di piacere a tutti. Non si può piacere a tutti. Anche se cambiassi il mio stile ed iniziassi a cantare qualcosa che, forse, facesse presa sulle persone più grandi, potrei perdere qualcos'altro. Pertanto è meglio dare tempo al tempo.
Quindi non hai intenzione di cambiare stile?
Sarei sciocco se cambiassi il mio stile, a meno che non mi venisse detto di farlo dal pubblico stesso. In altre parole, a meno che non sia una decisione presa per conto mio e dicessi: "Bene, ho intenzione di cambiare il mio stile", credo sarebbe un grave errore. Se le persone inizieranno a disinteressarsi o si stancassero di qualsiasi cosa stessi facendo, me lo faranno sapere.
All'inizio hai menzionato il film "G.I. Blues" che inizierai a girare presto. Quando inizierai?
Beh, non sono in grado di dirti una data ufficiale. Credo sarà dopo lo spettacolo con Sinatra, quindi si parla dell'inizio di Maggio.
Chi saranno i protagonisti?
Non credo abbiano ancora scelto una co-protagonista, almeno che io sappia.
Che ruolo interpreterai?
Non ho ancora visto la sceneggiatura.
Quindi non hai avuto la possibilità di contribuire con le tue idee?
No, non ancora. Lo si fa durante le riprese.
Stai progettando un tour europeo durante il 1960 o '61?
Oh sì. Non credo sarà nel 1960; forse nel 1961. Non sto dicendo in realtà né sì, né no. Non è il mio ruolo nel lavoro, ma quello del manager, ma mi piacerebbe molto perché c'è un nuovo mercato qui per me. Le persone qui hanno letto solo poche core ed hanno ascoltato solo pochi dischi, e non si può riuscire ad affermarsi finché non si incontrano le persone dal vivo e fisicamente. Mi piacerebbe venire qui e fare un tour completo dell'Europa un giorno.
Elvis Presley, credo che l'esercito abbia fatto qualcosa per te?
Sì, l'ha fatto in molti modi. E' stata una bella esperienza, mi sono fatto un sacco di amici che non avrei avuto in altro modo.
Non hai nessun rimpianto?
Non ho nessun rimpianto per tutto quanto. L'unica cosa che posso dire è alle persone che mi hanno chiesto che impatti avrà sulla mia carriera, ripeto che non posso rispondere perché non lo so. Vorrei solo dire che ho preferito sia andata così anziché con una via d'uscita facile o facendo il cosiddetto raccomandato. E' quello che dicono un sacco di persone e sarebbe stato qualcosa che avrei avuto stampato in faccia per il resto della mia vita e di cui mi sarei pentito.
Hai preferito stare fuori nei campi con i ragazzi piuttosto che intrattenere in un club dell'esercito da qualche parte.
Sì, sicuramente. Ero in una posizione strana. In realtà, non poteva essere altrimenti. Le persone si aspettavano che creassi problemi, in un modo o nell'altro. Pensavano che non ce l'avrei fatta, ma ero determinato a dare prova del contrario, non solo alle persone che si facevano domande, ma anche a me stesso.
Hai dimostrato di essere uno dei migliori soldati, Elvis Presley.
Grazie.