Nel Dicembre 1966, Elvis mi informò riguardo la sua intenzione di sposare Priscilla e mi chiese di essere il suo testimone di nozze.
Io e Joe Esposito siamo diventati i due testimoni di nozze per l'imminente matrimonio.
Era già stato posticipato una volta, ma in Aprile il Colonnello Parker riunì Elvis, Joe e me.
I progetti erano stati fatti: Joe doveva gestire parte dei preparativi ed io dovevo occuparmi del resto.
Non volevamo, ovviamente, che i giornalisti sapessero del matrimonio, ma loro in qualche modo l'hanno saputo, anche se non avevano comunque i dettagli.
Il Colonnello Parker aveva organizzato con Milton Prell, che aveva da poco acquistato l'Aladdin Hotel a Las Vegas, per fare in modo che il matrimonio avvenisse lì.
Per portare i giornalisti su una falsa pista, Elvis, Joe, sua moglie Joanie e George Klein andarono in aereo a Palm Springs nella notte del 29 Aprile.
Il matrimonio era organizzato per il 01 Maggio 1967.
Il signor Presley e sua moglie Dee, dovevano prendere il treno da Memphis e scendere a San Bernardino per evitare qualsiasi giornalista alla stazione di Los Angeles.
Jerry e Sandy Schilling ed io li abbiamo messi in auto e li abbiamo portati fino a Palm Springs.
Il resto dei ragazzi è arrivato uno alla volta, ma nel momento in cui siamo arrivati tutti alla casa di Palm Springs, c'erano già una dozzina di giornalisti.
Quando hanno visto tutte le persone arrivare, hanno capito che qualcosa stava per succedere e che quel qualcosa era probabilmente un matrimonio.
I giornalisti hanno tentato persino di corrompere le cameriere. Ad una di loro sono stati addirittura offerti 500 dollari solo per dire cosa stava succedendo, ma non ci sono riusciti.
Tutti stavano tranquilli e la casa era circondata da una squadra speciale di poliziotti di Palm Springs, così i giornalisti non furono in grado di arrivare troppo vicino alla casa.
Nessuno parlò con i giornalisti, ci comportammo come se non ci fossero.
Salivamo in macchina e andavamo via, senza rispondere a nessuna domanda e nemmeno guardandoli, e loro ci seguivano con le loro macchine.
Una volta io e Joe andammo ad un piccolo negozio per prendere un po' di sigarette e Rona Barrett, la reporter di Hollywood, ci seguì con la sua auto. Quando abbiamo visto che ci seguiva, abbiamo deciso di divertirci un po'. Abbiamo guidato girando intorno, solo per vedere se ci veniva dietro. L'ha fatto, e quando ci siamo stufati del nostro gioco, siamo entrati nel negozio, ed il gioco è iniziato nuovamente.
Lei ovviamente non aveva capito che l'avevamo riconosciuta e stava molto vicino a noi mentre prendevamo vari articoli che avevamo deciso di non acquistare realmente.
Siamo rimasti nel negozio molto più a lungo del necessario, solo per prenderci gioco di Rona. Molti anni dopo lei si ricordò di me e di quella sera.
Disse loro che avrebbe avuto luogo nella ballroom dell'Aladdin Hotel di Las Vegas e se volevano sapere cosa stava succedendo, dovevano trovarsi là.
La maggior parte partì da Palm Springs per andare a Las Vegas e aspettare. Il Colonnello Parker lasciò intendere come se non stesse succedendo niente di speciale prima di quel momento, mentre il matrimonio era previsto per le 10 del mattino.
Quella notte abbiamo affittato un Lear Jet ed Elvis, Priscilla, Joe, Joanie e George andarono a Las Vegas come se stessero andando a passare una serata di divertimento.
Abbiamo anche noleggiato un DC-3 e alle tre del mattino ho portato tutti all'aeroporto e siamo andati a Las Vegas.
Lì abbiamo preso un bus speciale, che ci ha portati fino all'hotel, e siamo arrivati alle nostre stanze passando da un'entrata posteriore.
Alle quattro circa del mattino, Elvis e Priscilla, scortati da Joe e da un uomo della sicurezza, vennero portati ad un Tribunale di Las Vegas, dove hanno ottenuto la licenza di matrimonio.
A parte gli impiegati, non c'erano altre persone, quindi nessun comunicato venne divulgato alla stampa.
Dopo essermi vestito, al mattino, sono andato nella suite di Elvis per vedere se aveva bisogno di qualcosa.
Era lì con Harry Levitch, un gioielliere di Memphis dal quale Elvis aveva comprato la maggior parte dei suoi gioielli.
Aveva consegnato le fedi nuziali. Il signor Levitch aveva con sè le sue custodie di gioielli ed Elvis scelse per me un set di gemelli ed un fermacravatta come regalo per essere il suo testimone di nozze. Volendo fare riferimento al ranch, avevano la forma di una testa di toro con diamanti al posto degli occhi. Ne regalò un set anche a Joe. Erano gioielli bellissimi e molto costosi.
Avevo disegnato lo smoking di Elvis ed un sarto l'aveva creato. Il sarto aveva tenuto il segreto e fece un lavoro eccezionale per rendere lo smoking speciale. Elvis era davvero uno sposo bellissimo.
Tutto il necessario era stato fatto, quindi dissi a Joe: "Beh, è meglio che vada dai ragazzi a dire di stare pronti".
E' stato in quel momento che Joe mi informò che nessuno dei ragazzi poteva essere presente alla cerimonia.
Ero sconvolto perchè sapevo quanto ne sarebbero rimasti feriti. Dopo tutti gli anni passati insieme, come un gruppo, sembrava incredibile che fossero stati esclusi. La motivazione data fu che non c'era posto abbastanza nella suite dove aveva luogo la cerimonia, ma, come poi si scoprì, spazio ce n'era tanto.
Non so chi prese quella decisione, ma non credo sia stato Elvis; lui non l'avrebbe fatto.
E' stata una decisione sbagliata. Tutti i ragazzi la presero malissimo e pensarono che, siccome ero parte in causa nel matrimonio, l'avessi saputo fin dall'inizio e che fossi coinvolto nella decisione. Questo ovviamente non era vero. La prima volta in cui ho sentito questa cosa fu pochi minuti prima di dirlo a loro.
Loro si arrabbiarono e riuscivano a fatica a parlare con me, e per un periodo dopo il matrimonio continuarono a pensare che avessi qualcosa a che fare con quella decisione.
Per me un po' di lucidità era stata tolta alla faccenda, ma semplicemente era impossibile non essere felici per due persone adorabili che stavano per unire le loro vite come marito e moglie.
C'erano pochi ospiti presenti: George Klein e Jo Smith, Gee Gee e Patsy Gamble, il Colonnello e la signora Parker, Harry Levitch, il signor Presley e sua moglie Dee, il Maggiore Beaulieu e sua moglie, il loro figlio Donny, la sorella di Priscilla, Michelle, come damigella d'onore e Joan Esposito come matrona d'onore.
Tanto fu semplice la cerimonia, tanto fu impegnativa la conferenza stampa che seguì.
Gli ospiti vennero scortati all'Aladdin Room, dove venne presentato il ricevimento di nozze per circa un centinaio di persone.
Elvis, Priscilla, George Klein, Joe ed io ci recammo in una stanza diversa, dove c'erano giornalisti e cameramen televisivi provenienti da tutto il Paese.
La stampa non ebbe accesso nè alla cerimonia nè al ricevimento.
Questa fu la conferenza stampa che sostituì l'incontro programmato dal Colonnello per le ore 13.
Elvis e Priscilla si sedettero ad un grande tavolo, mentre noi stavamo ai lati.
I giornalisti iniziarono a sparare domande ad Elvis.
"Cosa ti ha fatto finalmente sposare?" "Perchè hai rinunciato al celibato?" "Quanto tempo siete stati fidanzati?" Perchè questo...e come quello...?
Elvis e Priscilla gestirono le domande molto bene. Poi il Colonnello, a modo suo, fece sapere che l'intervista era finita e ci unimmo agli altri al ricevimento.
Dentro alla Aladdin Room c'erano rappresentanti della RCA, della Hills & Range Publishing Company, degli studi cinematografici ed altre personalità che il Colonnello aveva invitato.
Tutti i ragazzi hanno partecipato, tranne due che sono rimasti nelle loro stanze.
Alla testa del tavolo c'erano Elvis e Priscilla, Vernon e Dee, il Maggiore e la signora Beaulieu, Joe e Joanie Esposito, il Colonnello e la signora Parker, George Klein ed io.
Con nostra sorpresa, la sola celebrità invitata fu Red Foxx, che si è seduto vicino al Colonnello alla testa del tavolo.
La torta nuziale era di sei piani, decorata con rose bianche e rosa.
C'erano camerieri ovunque che servivano champagne, ma il pranzo era a buffet. Comprendeva maialino arrosto, prosciutto, uova, pollo fritto, salmone candito, vongole e ostriche.
Non so se sia stato ordinato qualcosa di speciale per Elvis, ma so che c'erano poche cose nel menù a cui lui teneva particolarmente, tranne il pollo, il prosciutto e le uova.
In ogni caso, era così felice che dubito lo abbia notato.
Gli ospiti erano seduti in nove o dieci tavoli rotondi e un trio d'archi suonava ballate romantiche, inclusa "Love Me Tender".
Più tardi, quel pomeriggio, Elvis e Priscilla tornarono a Palm Springs per una breve luna di miele in una casa che aveva affittato.
Noi siamo tornati con il DC-3. Abbiamo portato a Palm Springs la torta avanzata, fiori, liquori ed altre cose che non erano state usate durante il matrimonio.
La tensione si tagliava col coltello. Nessuno dei ragazzi parlava con me ed io ho dovuto portare tutte le cose sull'aereo da solo e dentro in casa. Nessuno si è offerto di aiutarmi.
Non appena siamo arrivati a casa, la maggior parte dei ragazzi partì per Los Angeles, erano incavolati neri. Ancora oggi non gliene faccio una colpa.
Nel giro di poco tempo lasciai Palm Springs per andare a Bel Air con un paio dei ragazzi che erano alla cerimonia. Avremmo diviso la casa per un breve periodo di tempo. I problemi creati dal matrimonio vennero alla fine risolti, dimenticati o ridimensionati.
Dopo pochi giorni a Palm Springs, Elvis e Priscilla tornarono a Memphis e diedero una grande festa per i loro amici e gli impiegati di Graceland.
Gli sposi tagliarono una nuova torta ed un grande buffet venne fornito da un servizio di catering di Memphis.
C'era una grande folla a Graceland quella sera ed Elvis e Priscilla erano radiosi.
Regali e biglietti vennero recapitati dai fans di Elvis. La maggior parte dei fans erano felici per loro, ma qualcuna minacciò di uccidersi o, come minimo, di farsi suora.
Elvis e Priscilla iniziarono a parlare di andare in Europa per una luna di miele più lunga. Sono stati incoraggiati un po' da Joe, che ha sempre voluto tornare in Europa, e lui e Joanie progettarono di andare insieme a loro.
Il Colonnello si fece vivo per dire che sarebbe stata una mossa sbagliata, visto che lui aveva detto ai promoters europei che gli impegni di Elvis negli Stati Uniti non gli lasciavano tempo per andare oltreoceano.
Se Elvis fosse andato là per piacere personale, non avrebbe potuto tenerlo segreto e sarebbe stato perseguitato da promoters e fans per esibirsi.
Così l'Europa venne scartata e si optò per le Bahamas. Andarono là per pochi giorni e poi tornarono. Il posto era bello, ma ad Elvis non piaceva.