"ELVIS STRAIGHT UP" DI JOE ESPOSITO - LA VITA CON ELVIS PRESLEY

Nel suo libro "Elvis Straight Up!", Joe Esposito ci racconta, in vari passaggi, la vita vissuta vicino ad Elvis Presley e, dopo tanti anni, tira le somme di quell'esperienza che ha segnato per sempre la sua vita e quella delle persone a lui più care.
La serie di libri venne pubblicata a partire da Maggio 2007 e, tra gli argomenti trattati, ci furono:
il libro delle guardie del corpo "Elvis: What Happened?"; il matrimonio e il divorzio da Priscilla; la questione dei "Presley Center Courts"; i motivi per cui Elvis non si mai esibito oltreoceano; il suo enigmatico manager, Col. Tom Parker; l'ultima notte di Elvis in vita....e il giorno seguente; lo strano rapporto tra Elvis e il suo medico, Dr. Nick; una lettera aperta di Joe Esposito alla Memphis Mafia e molto altro.



La pura verità è che eravamo un gruppo di giovani ragazzi, che viaggiavano sulla corsia di sorpasso della vita con la stella più brillante che il mondo avesse mai visto. Vivevamo vite capovolte, in cui la notte era il giorno ed il giorno era la notte. Abbiamo corso molti rischi assurdi e fatto molte scelte stupide.
Un bel po' di noi hanno perso loro stessi e le loro famiglie lungo la strada. Ci siamo sottratti alle nostre responsabilità, abbiamo ferito coloro a cui volevamo bene e fatto sacrifici estremi per stare con Elvis. Ma lo abbiamo fatto volentieri; eravamo presenti e volevamo esserci.
Abbiamo pagato un prezzo molto alto per quello stile di vita...ed Elvis ha pagato il suo.
Soprattutto abbiamo condiviso tutti quanti una fratellanza ed un cameratismo nei confronti l'uno dell'altro che non potrebbero mai essere replicati o vissuti da nessun altro gruppo di uomini.
Abbiamo tutti commesso degli errori, ma indipendentemente da quanto sia costato o da quanto abbia fatto male quando è finito, non scambierei mai il ricordo di quei giorni con nessun'altra cosa al mondo. Nel profondo dei nostri cuori, nonostante i dissapori tra alcuni di noi, credo che ci si voglia ancora bene come fratelli e condivideremo per sempre qualcosa di unico, che solo una manciata di persone su tutta la terra può rivendicare.
Mi sono divertito moltissimo e ringrazio sinceramente tutti loro, specialmente Elvis, per esserne stato parte.
Faccio parte nel mondo dello spettacolo da molto tempo ormai ed ho lavorato con moltissime tra le più grandi celebrità.
Posso dire, senza riserve, che Elvis Presley possiede con il suo pubblico il rapporto più intenso, leale ed appassionato. Pubblico che, come sapete, è diventato ancora più massiccio e presente in tutto il mondo da quando Elvis se n'è andato.
Il suo obiettivo principale era accontentarli. Se mai avesse lasciato il palco con la sensazione di non aver fatto un grande spettacolo, non si sarebbe dato pace e sarebbe entrato in panico se avesse pensato di aver deluso i suoi fans.
Subito dopo un'esibizione, dopo aver sbattuto le portiere della nostra limousine, le prime preoccupazioni di Elvis riguardavano lo spettacolo: "Come siamo andati?" e "Il suono era ok?". 
Se non fosse stato soddisfatto della sua esibizione, avrebbe criticato apertamente se stesso o avrebbe dato suggerimenti a qualcuno, ad esempio a Charlie Hodge o al direttore d'orchestra Joe Guercio su come si sarebbero potute migliorare le cose per il concerto successivo.
Una volta, quando si è accorto che il sistema audio aveva provocato uno spettacolo scadente, Elvis ci ha chiesto di informarci per poter rimborsare il biglietto a tutto il pubblico!
La musica per Elvis era linfa vitale. Ha vissuto per cantare ed ha cantato per vivere. Credo fosse destinato sin dalla sua nascita ad essere "Elvis Presley".
Ti dirò una cosa riguardo ad Elvis: è stato il talento naturale più  grande che abbia mai sentito o visto. Tutto ciò che faceva era naturale ed innato. Non era uno studente di musica; infatti a scuola non aveva voti alti in quella materia e non ha mai preso una lezione. Eppure il suo "sentire", la sua intonazione, il suo lato creativo, la sua espressività e la sua potenza erano tutti perfetti, fin dalla tenera età. Già a vent'anni possedeva l'esperienza vocale di qualcuno con più del doppio degli anni.
Il modo in cui cantava era quasi soprannaturale. Tutta la sua carriera sembrava guidata dall'alto. Molte persone pensano che lui fosse un dono di Dio e devo dire che sono d'accordo.
Voglio che voi sappiate che, nel profondo del suo cuore, Elvis era una persona meravigliosa ed onesta. Si preoccupava profondamente dei suoi fans ed ha sacrificato una grande parte della sua vita personale per accontentarli. Amava il suo Paese e sosteneva l'esercito.
Era un uomo dedito alla preghiera e che aveva rispetto per le persone; ha reso onore ai suoi genitori, amava sua figlia e si è preso cura dei suoi amici.
Si è sforzato di essere il pilastro di forza su cui tutti potessimo fare affidamento. Raramente si è lamentato dei suoi problemi, ma era sempre disponibile ad ascoltarci e ad aiutarci con i nostri. La sua generosità non conosceva limiti.
Elvis ha vissuto per rendere felici le persone, e lui stesso era più felice quando riusciva a dare gioia a qualcun altro. Vorrei che ci fosse un modo per misurare tutto il bene che ha fatto nel mondo con il suo talento.
Il conforto ed il divertimento che la sua musica porta, ancora oggi, a milioni di persone ogni giorno è impossibile da comprendere. La sua influenza come artista e come filantropo ha toccato innumerevoli milioni di persone. Credo che Elvis Presley rimarrà per sempre uno degli uomini più influenti e di maggior ispirazione che il mondo abbia conosciuto.

(c) Joe Esposito