ELVIS PRESLEY - 11 MAGGIO 1974 |
Tom Hulett, promoter della Concerts West, lavorava con i Led Zeppelin e fu colui che, presumibilmente, organizzò il memorabile incontro.
Elvis sapeva che il gruppo lo stava superando nelle vendite in quel periodo. Disse ad uno dei suoi fratellastri, adolescente e fan dei Led Zeppelin "Io non potrei essere Led Zeppelin, ma posso ancora impacchettarceli dentro".
Quando la band andò ad a vedere lo show, Elvis ricordò alla sua sezione ritmica, che includeva James Burton, uno degli idoli di Jimmy Page, che avrebbero fatto bene a suonare al meglio delle loro possibilità, perchè i Led Zeppelin erano tra il pubblico.
Prima che al gruppo venisse permesso di entrare nella suite di Elvis, venne avvisato di non parlare ad Elvis di musica. La richiesta venne apparentemente ignorata.
Dopo che furono presentati e vennero dati loro dei drinks, John "Bonzo" Bonham iniziò una conversazione con Elvis riguardo le automobili, che, un po' alla volta, si spostò verso l'argomento musicale.
Alla fine, una delle guardie del corpo di Elvis disse che era arrivato il momento di andare. Mentre stavano per andarsene, Robert disse improvvisamente "Elvis, sei il mio idolo. Grazie per averci fatto entrare".
Lui ed Elvis cantarono in duetto la canzone "Love Me", mentre gli altri si avviavano verso l'ascensore.
ROBERT PLANT CON NASTRO "ELVIS ON TOUR" |
Robert Plant ha dichiarato:
"E' stato assolutamente fantastico. Lui era in affari con gli stessi agenti che avevamo noi in quel periodo degli anni '70 e voleva sapere chi fosse questo gruppo di ragazzi che stava vendendo biglietti più velocemente di lui.
Così, lui suonò al Forum a L.A. ed andai a vederlo; lo ammiravo così tanto come cantante, ed amavo il modo in cui sapeva proporsi, sai.
L'abbiamo incontrato dopo uno spettacolo e siamo andati al piano attico dell'hotel e c'erano un paio di gorilla agli ascensori.
Ci hanno fatti spostare in una specie di sala d'attesa, dove c'era una di quelle lunghe suites dove una porta si apre su un'altra porta.
E poi, quando la stanza fu abbastanza piena, alla fine si aprì la porta ed entrò questo tizio ed iniziò a muoversì intorno ai divani. Stava veramente facendo il suo show. Ed abbiamo parlato per circa un'ora e mezza.
La cosa fantastica è che fu così naturale, divertente e grandioso. E, sicuramente, la musica fu l'argomento più importante.
Ci chiese quali erano le nostre radici musicali. Le nostre radici stavano nel blues di Memphis e del Mississippi.
Poi ci chiese se facevamo molte prove. I Led Zeppelin non provavano molto, ma quando le facevamo, mi piaceva cantare, in quelle grandi arena, le sue canzoni perchè, in quei luoghi, sembravano ancora più grandi.
Elvis disse: "Che canzoni vi piacciono?" ed io dissi: "Me ne piacciono tante, ma canto questa canzone "Love Me". Così abbiamo parlato ancora e ancora e poi ci siamo salutati, ci siamo stretti la mano e detti che ci saremmo incontrati ancora. Siamo usciti in corridoio e ci siamo diretti verso gli ascensori, ed improvvisamente lui gira intorno alla porta e dice: "Ehi Robert!" ed inizia a cantare "Love Me" per me, ed io inizio a cantarla per lui.
Robert Plant - "The Late Show With David Letterman"
04 Febbraio 2011