Alcune sere, Elvis chiamava alle scuderie e chiedeva a Mike McGregor di sellare Rising Sun, in modo da poter andare al cancello a firmare autografi e chiacchierare.
Si sentiva più al sicuro su un cavallo.
Una notte ha chiamato al cancello. Suo zio Harold Lloyd era in servizio laggiù.
"Apri il cancello" disse Elvis. "Dì ai fans di entrare".
"Di entrare?" gli fece eco Harold.
"Ascolta un attimo" disse Elvis."Dì ai fans di entrare, poi chiudi il cancello dietro di loro e chiudilo a chiave".
"Li devo chiudere dentro?" Harold fece di nuovo eco.
"Esatto" disse Elvis.
Così Harold aprì il cancello ed i fans entrarono. Guardarono in su, verso la villa, aspettandosi di vedere Elvis uscire dalla porta principale.
Una macchina suonò il clacson dietro di loro, sulla strada; loro si voltarono. Era Elvis, che guidava lungo il viale, sorridendo e salutandoli con la mano. Corsero tutti indietro, verso il cancello, che era chiuso. Elvis se ne andò in macchina, sparendo dalla loro vista. Non sapevano cosa fare. Poi videro l'auto di Elvis svoltare nel cancello sul retro.
Elvis uscì e si incamminò lungo il vialetto tortuoso verso di loro. Erano così sbalorditi da non riuscire a muoversi. Si ripresero quando lui arrivò in mezzo a loro e sorrise.
"Ciao gente!".
DAL LIBRO "ME'N ELVIS" di CHARLIE HODGE:
Lo zio di Elvis, Vester Presley, ha lavorato a Graceland come sorvegliante ai cancelli; pertanto era normale amministrazione per lui avere a che fare con i numerosi fans che si presentavano tutti i giorni lì davanti nella speranza di vedere Elvis.
Qui di seguito è raccontato un episodio che lo riguarda, collegato proprio ai fans.
Vester ha lavorato ai cancelli per 15 anni ed ha sempre cercato di impedire ai fans di sconfinare sulla proprietà, ma a volte sono riusciti a fregarlo, soprattutto quando faceva buio. Questa cosa è successa una notte, quando era di turno da solo.
Vester ha raccontato: "C'erano sette o otto ragazze carine che mi davano più problemi del solito quella sera. All'improvviso, hanno scavalcato il muro. Io ho urlato e loro si sono sparpagliate nel buio, correndo su per la collina e urlando.
Io le ho inseguite. Mi sono scagliato dietro di loro nel buio; non riuscivo a vedere nulla.
Poi è calato il silenzio. Non riuscivo a sentire nulla. Erano ostinatamente silenziose da qualche parte. Poi ho sentito dei sussurri tra le siepi, vicino alla casa.
Sono andato là e ho urlato: "Va bene, ragazze. So che vi state nascondendo là dietro. Forza, venite fuori".
Non successe niente. Ho sentito qualche altra risatina.
"Ragazze fareste meglio a uscire, ve lo dico per il vostro bene" ho detto.
Beh, in quel momento ho sentito la voce di Elvis uscire dalle siepi.
"Lasciale stare, zio Vester" disse "sono qui dietro con loro".😄
(c) Charlie Hodge "Me 'N Elvis"