"Stava molto male. Tutti avevano le lacrime agli occhi".
L'ex Sindaco della Contea di Shelby e Sceriffo Bill Morris riesce ancora a ricordare vividamente l'ultima volta in cui ha visto il suo amico d'infanzia, Elvis Presley.
E' stato circa 60 giorni prima che il re del rock'n'roll morisse, il 16 Agosto 1977, all'età di 42 anni per attacco di cuore, che venne probabilmente provocato dai barbiturici che gli venivano prescritti.
"Ricevo una chiamata da casa" ha ricordato Morris a Fox News. "I ragazzi che gli stavano vicino dissero: "Andiamo al cinema stasera". Io dissi: "OK".
"L'abbiamo raggiunto alle 23.00 circa mia moglie ed io, ed il film era già iniziato. E non ci potevo credere quando lo vidi venirci incontro. Era diventato così enorme. Aveva messo su
così tanto peso. E mia moglie (Ann) ha sempre avuto un atteggiamento materno nei suoi confronti, perchè si conoscevano da moltissimi anni" ha proseguito Morris. "E lei l'ha abbracciato. Ci siamo abbracciati tutti. E tutti avevamo le lacrime agli occhi perchè era ridotto male e si sentiva molto male. E mia moglie l'ha sgridato in quel momento. Lui ha detto: "Starò meglio". Detto questo, ci siamo seduti.
La volta successiva in cui l'ho visto, era morto".
L'ottantaseienne, che era Sceriffo della Contea di Shelby quando Martin Luther King Jr. venne assassinato nel 1968, ha recentemente pubblicato un libro di memorie, dal titolo "Bill Morris: A Legendary Life", nel quale racconta le molte affascinanti celebrità che ha incontrato nel Tennessee.
Ha incontrato per la prima volta un ancora sconosciuto Elvis Presley alla cerimonia di diploma scolastico di colei che sarebbe diventata sua moglie, alla Humes High School di Memphis. Tuttavia il loro legame risale ad ancora prima.
"Io ed Elvis siamo cresciuti negli stessi anni, subito dopo la Depressione nel nord del Mississippi" ha spiegato Morris.
"Circa nello stesso periodo, ci siamo trasferiti a Memphis. I miei genitori conoscevano i suoi genitori ancora prima che noi nascessimo. E poi, ovviamente, sono entrato nell'esercito dopo il suo diploma. Quando sono tornato, due o tre anni dopo, aveva già fatto grandi cose nell'industria musicale.
E poi siamo diventati amici da quel momento in poi. Da quando sono diventato Sceriffo. Lui rimaneva qui a Memphis tutto il tempo che poteva. Gli abbiamo dato la protezione del Dipartimento dello Sceriffo, la nostra funzione, e siamo diventati grandi amici. Poi abbiamo scoperto di venire dallo stesso posto. E così è diventata una cosa naturale per noi diventare buoni amici".
Morris ha raccontato che, quando ha iniziato a collaborare con Elvis quando era ventenne, il carismatico cantante preferiva trascorrere il suo tempo nella sua amata Memphis, lontano da Hollywood e dall'essere sulla strada.
"Era ancora molto giovane" ricorda Morris. "Era un ventenne ed amava fare le cose che piacciono alla maggior parte dei giovani ragazzi... Amava la sua musica, ma gli piaceva anche stare a casa sua a Memphis, lontano dai film, lontano dai tours. Gli piaceva stare con i suoi amici. Gli piaceva mangiare, andare al cinema - il tipo di cose che amano fare i ragazzi del paese. Siamo entrambi venuti dallo stesso paese. E' incredibile quanto fosse naturale".
Era il 1957, Elvis stava completando il suo secondo film ad Hollywood, "Loving You", ed il suo primo album per la colonna sonora di un film, quando versò un acconto per l'acquisto di una villa nella periferia di Memphis.
Uno dei ricordi preferiti di Morris riguardo Elvis Presley sono gli scherzi che faceva a Graceland, il rifugio che avrebbe chiamato "casa" fino alla sua morte.
"Ero un venditore. Ed un giorno avevo addosso un vestito molto modesto. Lui mi chiama e mi dice: "Ti va di passare per salutarci?".
Così andai a Graceland, indossando un completo in poliestere. Era tutto quello che mi potevo permettere a quel tempo. Tutti i ragazzi erano dietro Graceland con candele e fuochi d'artificio, coperchi di bidoni della spazzatura e giocavano a spararsi addosso.
Ho pensato: "Questa è la cosa più pazza che abbia mai fatto". Ma sono rimasto ed ho giocato. Sono arrivato a casa ed avevo il vestito che sembrava un formaggio svizzero. Era solo un ragazzo normale, che faceva cose normali. Questo mi ha sempre impressionato".
Morris ha anche raccontato che, durante la sua vita, Elvis ha sempre avuto un profondo rispetto per le forze dell'ordine ed avrebbe probabilmente seguito quella strada, se non avesse avuto una brillante carriera musicale.
"Si era davvero impegnato nelle attività delle forze dell'ordine per contrastare l'abuso di droga - in modo particolare la droga illegale" ha spiegato Morris.
"E quando ha voluto incontrare il direttore del FBI, J. Edgar Hoover, ho accettato di organizzare la cosa. E siamo andati a Washington per incontrarlo con alcuni dei ragazzi. E, nel frattempo, l'ho portato alla Sede Nazionale dell'Associazione Nazionale degli Sceriffi. La sua domanda fu: "Perchè non possiamo esserne membri?". Così lui fece in modo che tutte le sue guardie del corpo diventassero membri. Dopodiché divenne noto che ovunque andasse, sceriffi, capi della polizia, lo invitavano e gli regalavano un distintivo onorario. Lui pensava che questa fosse una grande cosa. Qui a Graceland si può vedere la grande collezione di distintivi. Era assolutamente un grande sostenitore delle forze dell'ordine" ha continuato Morris.
"L'ho nominato vice quando ero sceriffo. Ogni sceriffo da quel momento, prima che morisse, lo nominò vice. Faceva parte del gruppo dei ragazzi del Dipartimento dello Sceriffo qui a Memphis".
Morris ammette che ancora non riesce a credere che Elvis se ne sia andato - anche trovandosi davanti al viso del suo amato amico mentre stava nella bara.
"Non riuscivo ad accettare la totalità di tutto questo" ha detto Morris. "Lui era in questa bara, ma io non riuscivo a credere che fosse morto. Aveva solamente 42 anni. Non lo volevo assolutamente accettare".
Uno dei malintesi di cui Morris vuole parlare nel suo libro, riguarda gli anni tumultuosi in cui Elvis ha dovuto affrontare un declino fisico dovuto alla dipendenza dai farmaci che gli venivano prescritti.
"Credo che un sacco di persone pensi che lui fosse dipendente da droghe cattive, droghe da strada. Non lo è mai stato! Lui prendeva medicine, un sacco di medicine, che indubbiamente gli facevano male, ma non ha mai avuto a che fare con cose come oppio, marijuana - nessuno di quei tipi di droga che si comprano per strada. Questo è uno dei malintesi.
Il secondo malinteso riguarda il fatto che lui fosse una persona solitaria. Non lo era. Gli piaceva avere intorno persone. E se non aveva intorno persone, era nervoso. Era socievole. Mi piaceva questo aspetto di lui. Poteva portare 20, 40 persone per fare una piccola festa a casa sua e lui era uno dei ragazzi".
Morris ha servito la Contea in qualità di Sceriffo dal 1964 al 1970. Ha proseguito rendendo servizio per quattro mandati come Sindaco della Contea di Shelby dal 1978 al 1994.
Dopo una campagna senza successo come Governatore nel 1994, si è ritirato dalla politica. Tre anni più tardi sua moglie venne colpita da una grave malattia e lui decise di dedicarsi alla cura di sua moglie fino alla sua morte, avvenuta nel 2016.
Oggi spera di dare nuova luce al suo amico Elvis Presley, un'icona musicale che ancora regna, ma che, a suo giudizio, è ancora grandemente incompreso e frainteso.
"E' incredibile che ancora oggi, 42 anni dopo, il potere del nome di Elvis Presley sia così grande in tutto il mondo" ha detto Morris. "Questo la dice lunga sulla sua musica, la sua personalità e la persona che era".
Source: Fox News Network