Vester Presley era fratello di Vernon e marito di Clettes Smith, sorella di Gladys Presley. Sua figlia è Patsy Presley., ossia colei che viene definita "doppia prima cugina di Elvis" per il legame di parentela che lega i suoi genitori a quelli di Elvis. (Due fratelli - Vernon e Vester - hanno sposato due sorelle: Gladys e Clettes).
E' stato per anni uno degli addetti ai cancelli. La sua condizione gli ha dato modo di trascorrere molto tempo con i fans, con i quali ha spesso stretto amicizia.
Vester, come tanti della famiglia Presley, era una persona gentile, educata e divertente e in questo capitolo del suo libro "A Presley Speaks" racconta una storia che forse non tutti sanno: ossia le visite a Graceland da parte dei fans ai tempi in cui Elvis era ancora vivo, prima che Graceland venisse aperta al pubblico nel 1982.
Ringraziamo Laura Costanzi, preziosa fan e membro del nostro Fan Club, per la traduzione e la concessione d'uso.
Nel libro Vester Presley scrive:
Nel 1957 ho iniziato a fare i tour di Graceland con le persone, ma non molto.
I gruppi erano piuttosto piccoli e non ce ne erano troppi, considerando il fatto che Elvis aveva appena comprato la casa.
Quando Gladys è morta nel 1958, non ci sono state visite per un po'. Inoltre all'epoca Elvis era nell'esercito, quindi non succedeva molto.
Nel 1959 facevo fare di nuovo le visite alla gente e la folla divenne sempre più grande.
Elvis è tornato dalla Germania nel 1960 e sembrava che il numero di persone aumentasse ogni giorno. Portavo la gente davanti a casa e lasciavo che scattassero delle fotografie.
Siamo arrivati al punto in cui non riuscivo più a gestire tutte le persone nella piccola Jeep rosa che usavamo per portarle in giro.
Così, una mattina Elvis mi dice: "Zio Vester, finché non dormo o cerco di riposare, lascia che la gente salga con la macchina e faccia il giro davanti casa, mentre tu puoi semplicemente sederti nella Jeep e tenere d'occhio tutto".
Abbiamo fatto dei cartelli con su scritto "Solo davanti", "Non andare in piscina", cose del genere. Ci abbiamo provato per un po'. Per circa cinque o sei anni, la gente andava in giro così. Alla fine, questo è diventato troppo. Il vialetto rimaneva bloccato un sacco di volte. Avevamo auto che entravano ed uscivano.
Era semplicemente troppo frenetico e stava diventando anche un po' pericoloso.
I Presley non volevano che la gente si facesse male o che le auto venissero danneggiate, quindi abbiamo dovuto smetterla di far fare i tour in questo modo.
Poi Elvis ha deciso di farmi accompagnare la gente a piedi fin sù, così, lo abbiamo fatto per diversi anni. Io salivo con un gruppo di fans e poi tornavo indietro. Poi prendevo un altro gruppo. Questo andava avanti sette giorni su sette, finché Elvis era fuori città. Quando era a casa, non lasciavamo che la gente si avvicinasse.
Per un po' andò tutto bene. Poi la situazione è sfuggita di mano. C'erano così tanti fans in un gruppo che non riuscivo a tenerli lontani dalla piscina, o dal prato o dal retro.
I gruppi erano solitamente piuttosto numerosi. C'erano gruppi di autobus che arrivavano con 100-200 persone a bordo. A volte ce ne erano otto o nove al giorno.
Questi, più tutte le persone che venivano in auto, ammontavano a un sacco di persone. Si andava avanti così tutto il giorno, tutti i giorni. Di solito smettevo di fare i tour verso le 5 di sera. In questo modo si dava la possibilità a molte più persone di salire; ne portavo con me il maggior numero possibile in un gruppo, così ogni volta c'era un gruppo di buone dimensioni.
Il metodo delle visite ha dovuto essere cambiato di nuovo. Elvis ha comprato un'altra Jeep, un po' più grande di quella usata in precedenza. Potevo caricare le persone nella Jeep, chiudere i cancelli e guidare fino alla casa, far loro scattare qualche foto e riportarli giù ai cancelli; poi prendevo un altro carico e tornavo indietro. Questo continuava all'infinito. Ogni giorno c'erano sempre più persone. Non si fermava mai, tranne quando Elvis era a casa e poi era solo il tour vero e proprio che si fermava. Io non mi fermavo.
Portavo con me le macchine fotografiche, letteralmente centinaia di loro ogni giorno, e scattavo foto per i fans, visto che loro non potevano salire da soli.
Elvis non organizzava molte feste finché Gladys era in vita; ma c'era sempre un sacco di gente in giro. C'erano più fans che passavano per casa prima che Gladys morisse che dopo. Lasciavano che tutti i Fan Club salissero e girassero per tutta la casa.
Ovviamente, tutti gli amici e i "regolari", come venivano chiamati, erano sempre a casa, tranne quando Elvis era in servizio. Oh, venivano a trovare le guardie e parlavano per un po', ma non entravano in casa.
Dopo la morte di Gladys, non lasciavamo più che i fanclub attraversassero la casa come facevano prima. Quando ho parlato di "regolari", erano quelli che venivano in casa da così tanto tempo, che erano come una famiglia per tutti quelli di Graceland.
(c) Vester Presley "A Presley Speaks"