Sul sito del magazine "Rolling Stone" è stato pubblicato un articolo in cui ci viene spiegato che, dopo la pubblicazione del set CD "Memphis" avvenuta lo scorso Agosto, potrebbe esserci ancora molta musica di Elvis Presley da scoprire negli archivi e da potenziare anche con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.
Vediamo di cosa si tratta!
Nel sito si legge:
Pronti per una "Sun Sessions" potenziata dall'intelligenza artificiale?
Come suggerisce l'ultima pubblicazione "Memphis", ci sono ancora delle scoperte da fare negli archivi di Presley, e potrebbe esserci un futuro più radicale davanti a noi.
Alla fine degli anni '80, Ernst Jorgensen, allora dirigente di una filiale della BMG in Danimarca, sollevò una domanda impertinente in un incontro internazionale.
"Perché il catalogo di Elvis Presley viene trattato così male?".
La risposta di un capo etichetta statunitense fu immediata: "Se sei così intelligente, perché non fai qualcosa?"
Da allora Jorgensen è stato responsabile delle riedizioni di Presley, dalla rivoluzionaria raccolta del 1992 "The King of Rock N' Roll — The Complete 50s Masters" al cofanetto appena uscito "Memphis", che raccoglie registrazioni dalla città del Tennessee in cui la star ha vissuto per gran parte della sua vita.
E quando la tecnologia sarà pronta, Jorgensen spera in un'ambiziosa rielaborazione, basata sull'intelligenza artificiale, dei capolavori di Presley degli anni '50, a partire dalle sue registrazioni epocali presso gli Sun Studios tra il 1954 e il 1956.
Le sessions di Presley agli Sun Studios, con il chitarrista Scotty Moore ed il bassista Bill Black, sono state registrate dal vivo su nastro mono a traccia singola dal proprietario dell'etichetta Sam Phillips, il che significa che qualsiasi vero remix delle canzoni è sempre stato impossibile. Ma la tecnologia di demixaggio AI (Intelligenza Artificiale), che consente di separare gli strumenti da una singola traccia, continua a progredire.
Jorgensen ha recentemente chiesto a Emile de la Rey, che ha lavorato all'audio per il documentario "Get Back" di Peter Jackson, di fare un remix di prova di "Good Rockin' Tonight" utilizzando la tecnologia AI di proprietà di Jackson.
I risultati: "una perfetta separazione degli strumenti" insieme alla rimozione del fruscio del nastro, erano di gran lunga superiori a qualsiasi metodo di apprendimento automatico più ampiamente disponibile, quindi Jorgensen sta aspettando di avere accesso a quel livello di tecnologia.
Una volta che ce l'avrà, dice: "Vorrei fare tutto dagli anni Cinquanta, perché anche le registrazioni della Sun sono molto semplici. C'è un basso acustico ed elettrico e uno slap. Ma quando lo apri, è ancora come una nuova rivelazione. Non è come se diventasse leggero e ti porti a pensare, 'Oh, è tutto qui?' "
Jorgensen ha trascorso decenni a dare la caccia ed a digitalizzare i master di Presley, ma alcuni gli sono sfuggiti. Ha dovuto usare fonti di seconda generazione o peggiori per alcune delle canzoni della Sun che l'etichetta non ha mai inviato alla RCA, tra cui "Blue Moon of Kentucky", e ancora peggio, le outtakes di quelle sessions sono andate perse per sempre. "C'è un nastro chiamato "That's All Right and One Other Selection", ma non dice di quale selezione si tratti, e il nastro è stato distrutto", dice.
Ci sono anche tracce mancanti dalle registrazioni di Presley dell'era RCA in quel decennio: "Un presidente della RCA Records nel 1959 ebbe un'idea geniale per risparmiare un po' di soldi nel reparto magazzino dell'azienda. Così buttarono via circa 10.000 o 20.000 nastri, inclusi le outtakes delle sessions di Elvis".
Non è stata utilizzata alcuna IA nel box "Memphis", ma include versioni remixate di brani classici, tra cui "In the Ghetto", "Suspicious Minds" e "Kentucky Rain", con sovraincisioni eliminate dal produttore/ingegnere Matt Ross-Spang.
"Quelli sono alcuni dei più grandi musicisti di tutti i tempi, che accompagnano Elvis", dice Ross-Spang. "E si riesce a sentire tutte le piccole sfumature, potendo davvero a sentire la voce di Elvis e sapendo che è, più o meno, come suonava nella stanza mentre veniva registrata".
Ross-Spang ha utilizzato il più possibile apparecchiature analogiche nel suo Southern Grooves Studio di Memphis, inclusa una vera e propria camera di eco fisica per il trattamento vocale.
Ross-Spang ha anche remixato registrazioni dal vivo di Memphis negli anni '70, il che ha posto alcune sfide tecniche.
"Può essere problematico quando Elvis si muove, canta ed è vicino alla batteria. Quindi il microfono vocale è tutto batteria. E poi si avvicina alla folla e senti le ragazze urlare. Ma tutto questo per me è più entusiasmante".
La sezione finale del set "Memphis" include selezioni dalle cosiddette Jungle Room Sessions del 1976, le ultime registrazioni di Presley.
Sebbene siano state registrate da un Presley in declino l'anno prima della sua morte, ci sono un numero sorprendente di momenti salienti, tra cui una versione emotiva, anche se cantata troppo, di "Danny Boy".
"Mostrano un Elvis più concentrato di quanto la gente pensi", dice Ross-Spang. "Si può sentire quanto fosse impegnato e motivato durante quelle registrazioni".
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Source: Magazine Rolling Stone