Sono trascorsi 50 anni da quando, il 14 Marzo, Elvis Presley tenne il primo di cinque concerti sold-out presso il Murphy Center della Middle Tennessee State University. I biglietti vennero messi in vendita due mesi prima e si esaurirono in un solo giorno. Il prezzo del biglietto? Dieci dollari in sala e cinque dollari per un posto in tribuna.
Gli altri quattro concerti ebbero luogo il 19 Marzo 1974 e, nel 1975, il 29 Aprile, il 6 Maggio ed il 7 Maggio.
Mentre 12.400 fans hanno visto l'artista ad ogni concerto, ci sono stati pochi fortunati che hanno incontrato Presley o sono arrivati a breve distanza. La maggior parte di loro conserva ricordi caratteristici dei loro incontri ravvicinati.
Uno dei più grandi fans di Presley a Murfreesboro è stata la defunta Pat Patterson, che aveva un jukebox pieno delle sue canzoni. Si è goduta il suo primo concerto al Murphy Center dagli spalti, ma quel giorno lei e le sue tre figlie, Vickie, 12, Rhonda, 7 e Kim, 5, lo hanno visto all'aeroporto di Smirne.
"Nostro padre era un pilota e andavamo spesso all'aeroporto. Sapevamo che Elvis sarebbe stato lì e papà ci ha portato all'aeroporto", ha ricordato Kim, che gestisce il "Veda's Flowers & Gifts" a Murfreesboro con sua sorella Rhonda.
"L’auto di Elvis non aveva la possibilità di trovarsi sul luogo e noi avevamo una Cadillac dorata. Alcune persone gli fecero sapere che ne avevamo una; papà gli offrì la sua, ed Elvis ci salì sopra. Quando salì in macchina, eravamo proprio lì davanti alla porta. Uno dei dipendenti di Elvis guidò l'auto".
Successivamente, le ragazze e la loro madre furono invitate a fare un tour privato dell'aereo di Presley, il "Lisa Marie".
"Abbiamo colto l'occasione quando ci hanno chiesto se volevamo salire sull'aereo. Abbiamo accettato ed abbiamo ricevuto un paio di mazzi di carte da gioco di Elvis ed alcune sciarpe di seta autografate da Elvis; inoltre ci hanno offerto delle bevande (analcoliche). Era la prima volta che bevevo una Cherry Coke", ha detto Kim.
La sorella di Kim, Vickie, ha condiviso i suoi ricordi con un giornale di Murfreesboro nel 2017, dicendo: "Ricordo di aver visto gli occhiali da sole di Elvis posati su un tavolo, ma la mamma ci aveva detto di non toccare nulla. Era come entrare nel più grande negozio di dolciumi che avessi mai visto. Su una parete erano impilati contenitori di ogni caramella immaginabile e ci è stato permesso di scegliere quelle che volevamo".
Il ruolo delle forze dell'ordine:
Dall'aeroporto, Presley e il suo entourage si sono diretti al Ramada Inn in S. Church Street a Murfreesboro, dove l'artista ha alloggiato nella stanza 208.
Lì, due giovani vice sceriffi della contea di Rutherford, Sam Goodwin, allora 26enne, e David Puckett, allora 24enne, furono incaricati di fornire sicurezza a Presley presso l'hotel.
Goodwin, figlio dello Sceriffo della Contea di Rutherford Robert Goodwin, notò che il manager di Elvis, il Colonnello Tom Parker, anziché servirsi della polizia cittadina, aveva voluto che lo Sceriffo della Contea fosse responsabile della gestione della sicurezza perché aveva giurisdizione sull'intera Contea.
"Houston Carlton, che era il Vice Capo della Contea, li incontrò all'aeroporto di Smirne e poi portò Elvis al Ramada Inn. David ed io sapevamo da quale porta sarebbe entrato ed eravamo proprio lì davanti alla porta. Quando è entrato, lo abbiamo accompagnato nella sua stanza", ha detto Goodwin.
David disse: "Dobbiamo fare una foto". Io non pensavo che avremmo dovuto. Lui aveva una macchina fotografica. Ero timido per chiedergli se potevamo fare una foto con lui, ma Elvis fu molto gentile. A turno ci siamo fatti una foto con lui. La seconda volta che sono stato con lui (per il concerto del 19 Marzo), gli ho chiesto se poteva autografarla per me e lui disse: "Certamente".
"Aveva circa tre o quattro guardie del corpo nella stanza e c'era una grande scatola di fazzoletti di Elvis. Ricordo di essere entrato dopo che se n'era andato e che aveva i suoi vestiti ben disposti sul letto. Un'altra cosa che ho notato è che lì aveva un libro religioso.
Non ero così emozionato come lo erano i suoi fans. Per me era solo un lavoro. Tornammo all'ingresso, in modo che nessuno potesse entrare. Aveva un'intera ala con il suo entourage sul lato sud del motel. Siamo stati presenti per tutto il tempo in cui lui è rimasto lì, circa due o tre ore. È arrivato prima dei suoi cantanti e della sua band. Ricordo che arrivò J.D. Sumner degli Stamps Quartet.
Alcune donne venivano e bussavano alla porta laterale e noi aprivamo la porta. Una donna si avvicinò con un raccoglitore a tre anelli e disse che era incaricata di scattare le foto di tutti i suoi spettacoli. Abbiamo chiesto ad alcuni dipendenti di Elvis e loro hanno detto: "No, non ne ho mai sentito parlare. È solamente una fan".
Abbiamo fatto entrare coloro che indossavano una collana a catena d’oro con il fulmine e le lettere TCB, che significano prendersi cura degli affari (motto di Elvis). E lo facevano! Non ci sono stati imbrogli, assolutamente nessuno. Il Colonnello non voleva che nessuno mettesse in imbarazzo Elvis o lo spettacolo. Notai che Elvis indossava tacchi da tre pollici quando era vestito per lo spettacolo. Quando è salito sulla limousine per andare al concerto, mi sono assicurato che la zona fosse sicura. Eravamo sul retro quando è partito, e quando la limousine si è avvicinata, una donna mi è corsa accanto ed ha cercato di afferrare Elvis ed i suoi capelli.
La sua guardia del corpo, Red West, è intervenuto immediatamente e l'ha trattenuta. Lei ha detto: "Elvis, ti amiamo".
Ed Elvis disse: "Aspetta, signora, non danneggiare la merce".
C'erano un sacco di persone, per la maggior parte donne, ovviamente".
Questa fotografia di Elvis e Sam Goodwin è stata scattata il 14 Marzo 1974. Cinque giorni dopo, quando Elvis è tornato ad esibirsi a Murfreesboro, se l'è fatta autografare.
"Da 50 anni ormai mia moglie Linda continua a ricordarmelo, dicendo: "Perché non hai detto ad Elvis che ci eravamo appena sposati, così che forse ci avrebbe regalato una Cadillac".
Gli abbiamo chiesto delle foto. Avevamo una macchina fotografica e abbiamo fatto le nostre foto e gli ho fatto autografare una busta per mia moglie. Il mio obiettivo più grande era avere le mie foto con Elvis quando venne qui. Avevo una foto con O.J. Simpson quando è venuto qui. Era abbastanza carino per essere un ragazzo di 24 anni. Sono cresciuto a Memphis e la prima casa di Elvis non era lontana da dove vivevamo prima che andasse a Graceland", ha aggiunto Puckett.
Goodwin aggiunge alcuni altri ricordi, dicendo: "Dall'hotel siamo andati alla Middle Tennessee State University dove si stava esibendo. Eravamo in una sala ad aspettare che uscisse dall'auditorium. Ricordo che era esausto e stanchissimo. Sudava e aveva un asciugamano intorno al collo. Abbiamo seguito la sua limousine fino all'aeroporto di Smirne, ma abbiamo dovuto bloccare le auto e impedire loro di seguire la limousine. Accendendo le luci le abbiamo bloccate per qualche minuto, ma poi le abbiamo lasciate andare".
Dall'arena:
Harold Smith, direttore fondatore della "MTSU Student Programming" e della sua serie di concerti, non ha mai incontrato Elvis, ma ha visto parti dei suoi concerti ed ha raccontato alla stampa: "Ogni volta prima di uno spettacolo, era proprio come se fosse il primo concerto di Elvis in assoluto, nervoso più che mai. Ma non appena l'orchestra iniziava a suonare il tema di "2001 Odissea nello Spazio", potevi vedere il nervosismo svanire da lui. E lui saliva sul palco e faceva furore".
Qualche settimana fa, Smith ha condiviso con Main Street Media: "Elvis è venuto qui cinque volte ed ogni volta ha registrato il tutto esaurito. Ero coinvolto nella prenotazione di quegli spettacoli, nella produzione dei concerti ed il mio ufficio era coinvolto in tutto ciò che aveva a che fare con la sua esibizione qui.
Ho avuto a che fare con il Colonnello Parker e lui si occupava essenzialmente degli affari. L'accordo contrattuale era un po' più semplice rispetto a quello di molti altri artisti. Elvis Presley voleva sei Coca-Cola nel suo camerino. Tutto qui.
Quando è arrivato nella nostra sede, oltre all'autista della limousine, aveva con sé tre persone: i fratelli West (Red e Sonny West, guardie del corpo di Elvis) e Joe Esposito (braccio destro di Elvis, amico stretto e road manager). Non sono riuscito a vedere gran parte dello spettacolo", ha dichiarato Smith.
N.d.R.: Sonny e Red West erano cugini, non fratelli.
Per quanto riguarda l'ultima parola sull'esibizione inaugurale di Presley al MTSU, la lasciamo a Mike West, che, come giornalista di 21 anni di un giornale di Murfreesboro, ha recensito il concerto. Il titolo diceva: "Elvis si esibisce, il pubblico è soddisfatto".
Ecco alcuni paragrafi della recensione: "Il pubblico, il più numeroso nella breve storia del Murphy Center, era teso ma non chiassoso. Dopotutto, i fans di Elvis sono una cosa diversa da qualsiasi altro gruppo di fans. Sono incredibilmente leali, ma sono anche difficili da accontentare; ma, a conti fatti, Elvis li ha più che accontentati.
Personalmente, il punto più alto è stata una versione commovente e ben orchestrata di "Why Me Lord" di Kris Kristofferson, con il super basso di J.D. Sumner.
"Un altro punto culminante è stato "Suspicious Minds".
Anche "American Trilogy" - di Mickey Newbury - è stata sufficiente per far sentire patriottici, il che è sorprendente se si considera l'attuale disincanto della nazione. Forse questa sensazione indica la ragione del successo di Elvis. Offre ai suoi fans un mondo musicale che rappresenta un netto miglioramento rispetto alla loro routine quotidiana, spesso disincantante".
In una recente intervista con Main Street Media, West ha detto: "Ciò che mi ha colpito del concerto è stato ciò che ha fatto a Murfreesboro. Tutti impazzivano cercando di procurarsi i biglietti. Dovevi chiamare un numero e fornire loro i dati della tua carta di credito.
L’allestimento è stato incredibile. Avevano un suono quadrifonico. È stata l'unica volta che ho visto gli altoparlanti davanti e dietro al Murphy Center. È stato professionale dall'inizio alla fine. È iniziato con il tema di "2001"; la batteria suonava e tutti impazzivano. C'erano molte donne sulla trentina che urlavano come adolescenti" ha raccontato West, che ha ricordato che aveva un posto nel livello inferiore, ma abbastanza vicino al palco.
Elvis si toglieva le sciarpe e le gettava in mezzo alla folla. Una cosa che ricordo è che una donna lanciò la sua stola di visone sul palco, loro la presero e lei si preoccupò moltissimo. Hanno contattato il personale ed alla fine le è stata restituita. Penso che tutti ai miei tempi lo amassero o lo odiassero. Sono cresciuto con tutti i suoi film e con la sua musica".
Per quanto riguarda le ultime parole di Elvis a quel primo pubblico di Murfreesboro, li ha ringraziati dicendo: "Siete davvero un pubblico fantastico e, fino al prossimo ritorno a Murfreesboro, vi salutiamo affettuosamente".
All'epoca, chi avrebbe mai creduto che il re sarebbe morto tre anni e cinque mesi dopo, all'età di 42 anni.
Source: mainstreetmediatn.com