Domenica 22 Gennaio 2023 alle ore 9.00 del mattino (orario di Memphis) - le ore 16.00 in Italia - si è svolta a Graceland la cerimonia commemorativa in onore di Lisa Marie Presley, salita al Cielo per doppio arresto cardiaco il 12 Gennaio.
I due interventi che hanno commosso di più sono stati quelli di Priscilla Presley che, malgrado fosse devastata dal dolore per la perdita di sua figlia, ha trovato il coraggio e la forza per salire sul palco e rivolgersi ai presenti ed a tutte le migliaia di persone che stavano seguendo la diretta streaming.
Joel Weishanker, dopo l'esecuzione di "Amazing Grace" da parte di Jason Clark & the Tennessee Mass Choir, ha fatto alcune dichiarazioni, tra cui:
"Lisa ha lasciato istruzioni per la cerimonia commemorativa in suo onore ed ha precisato: "Non rendetela triste".
"Siamo riuniti qui oggi da tutto il mondo per onorare e celebrare la vita di Lisa Marie Presley. Lisa aveva dato istruzioni per questo giorno. I suoi desideri, che voglio condividere con voi, erano "Non rendetelo triste". Lisa, cercheremo di onorarti e onorare il tuo desiderio".
Jerry Schilling, che ha visto Lisa Marie nascere e crescere, l'ha salutata con queste parole:
"Salve a tutti. Prima di tutto voglio ringraziare la famiglia. La famiglia Presley. Priscilla, Riley, Harper e Finley. Voglio ringraziare Jack Soden e tutti alla Elvis Presley Enterprises. Voglio ringraziare Joel Weinshank e la ABG. Tutti coloro che stanno rendendo questo possibile.
Io e la ragazza chiamata Memphis. Ho sempre chiamato Lisa "Memphis". Aveva quel tipo di atteggiamento. E lei mi ha sempre chiamato "Jerry Schilling", sempre con quella cadenza.
Suo figlio Ben Storm faceva la stessa cosa. "Jerry Schilling".
Nel 1967 Elvis mi invitò nuovamente a Graceland per Natale e per Capodanno. Mentre stavo per partire per tornare al lavoro a Los Angeles, mi guardò e mi disse: "Non hai intenzione di restare per la nascita di nostra figlia?". Dissi che l'avrei fatto, così rimasi fino al 1° Febbraio. Ho ancora il mio lavoro. Quando siamo tornati a casa, io non avevo mai tenuto in braccio un neonato. Eravamo in cucina ed Elvis mi passò Lisa. Ero sicurissimo che non l'avrei fatta cadere per niente al mondo. Quello fu l'inizio del mio viaggio con Memphis.
Abbiamo trascorso molto tempo insieme durante la sua infanzia ed un giorno mi disse: "Ho bisogno di incontrarti". Le dissi "OK". Così siamo andati in un posto esclusivo (dove facevano hamburger) e lei disse: "Ho bisogno di un lavoro. So che le persone pensano che io non sia responsabile, ma lo sono sul serio".
E Dio la benedica, lo era veramente. Diventò la mia segretaria ed ogni volta che lo dicevo, lei mi correggeva sempre, dicendo: "Sono la tua assistente".
Abbiamo iniziato a lavorare a casa mia. Avevo un paio di altre persone e poi alla fine ci siamo trasferiti negli uffici su Sunset Strip, dove lei aveva un sacco di responsabilità, tra cui rispondere a tutte le telefonate che mi arrivavano.
Ogni due settimane arrivava con un'espressione abbastanza cupa sul viso.
"C'è qualcun altro vuole parlarti di Lisa Marie"... Non avevano idea che le stessero parlando al telefono. Ci siamo divertiti moltissimo.
In quel periodo facevo da manager ad un altro originario di Memphis, Jerry Lee Lewis e "Memphis" era l'unica persona che conoscevo che potesse intimidire Jerry Lee Lewis.
Una sera, dopo un concerto di Jerry Lee Lewis, siamo andati a cena e lei se ne uscì dicendo:
"Jerry Lee, cos'è questa storia che ho sentito sul fatto che ti sei scagliato sui cancelli di Graceland?".
Quella fu la prima volta in cui vidi Jerry Lee Lewis rimanere senza parole e diventare nervoso. Lei poteva farlo e lo faceva proprio in quel modo.
In qualità di primo manager di Lisa, ho sempre creduto in lei, sia come cantante che come cantautrice. Una delle primissime canzoni che scrisse con Danny (N.d.R.: Keough, il primo marito di Lisa, padre di Riley e Ben) si intitolava "Give Me The Strength", che ha sempre avuto un significato particolare per me, specialmente oggi, se penso alla sua giovane età.
Ha sempre avuto la consapevolezza di avere bisogno di forza per affrontare la vita.
Vorrei concludere dicendo che, recentemente, una Domenica pomeriggio, dopo che era partita da Memphis per l'88° compleanno di suo padre, mi chiese se potevo accompagnarla sul red carpet dei Golden Globes il Martedì successivo.
Alla fine, mentre ci stavamo dirigendo verso la macchina, l'ultima cosa che mi disse fu:
"Jerry Schilling, ti voglio bene".
Così come ero in ospedale con suo padre mentre Priscilla le stava dando la vita, così ero in ospedale con sua madre mentre lei ci lasciava.
Memphis, ti amerò per sempre. Grazie".
"Quello che posso dire subito è solamente "Quante persone ci sono qui oggi?".
Jerry hai detto belle cose. Davvero. Vorrei leggervi qualcosa che mia nipote ha scritto per tutti voi e che dice tutto.
L'anima antica.
Non ho idea di come fare a descrivere mia madre con le parole. La verità è che ce ne vorrebbero troppe. Lisa Marie Presley era un'icona, un modello, un supereroe per moltissime persone in tutto il mondo. Ma la mamma era la mia icona, il mio modello, il mio supereroe sotto moltissimi punti di vista.
Anche ora non riesco a descrivere tutto ciò che c'è da capire e sapere di lei, ma come ha sempre detto lei, farò del mio meglio.
L'anima antica. Questo è un poema.
Nel 1968 è entrata nel nostro mondo stanca, fragile, ma forte.
Era delicata, ma piena di vita.
Ha sempre saputo che non sarebbe rimasta qui a lungo.
L'infanzia trascorse con una strizzata del suo occhio verde.
Ha allevato una famiglia tutta sua ed è poi arrivato il suo secondo figlio, che le ha fatto venire un sospetto: "Potrebbe essere questo l'angelo che mi riporterà a casa?".
Il tempo è volato ed è arrivato il momento della tragedia.
Lei capì allora di essere vicino alla fine.
Senso di colpa del sopravvissuto direbbero alcuni, ma un cuore a pezzi è stata la causa della sua morte.
Ora lei è a casa, nel luogo a cui è sempre appartenuta, ma al mio cuore manca il suo amore.
Sapeva che l'amavo. Mi spaventa che non la toccherò mai, ma l'anima antica sarà sempre con me.
Lei non va alla deriva.
Questo dice tutto. Grazie a tutti di essere venuti qui, alla famiglia ed a tutti voi.
Il nostro cuore è a pezzi, Lisa. Ti amiamo tutti. Grazie".
Ben Smith-Petersen, marito di Riley Keough, è salito sul palco al suo posto per leggere una lettera scritta da Riley stessa che, probabilmente, non se l'è sentita di affrontare la situazione.
Nella lettera Riley ha scritto:
"Lettera a mia madre:
Grazie di essere stata mia madre in questa vita. Sono eternamente grata di aver trascorso 33 anni insieme a te. Sono sicura di aver scelto la madre migliore per me in questo mondo e l'ho sempre saputo. Ricordo tutto. Ricordo che mi facevi il bagno quando ero piccola.
Ricordo che mi portavi in giro nel seggiolino dell'auto ascoltando Aretha Franklin. Ricordo il modo in cui mi coccolavi, quando venivo nel tuo letto la notte ed il tuo profumo.
Ricordo quando mi portavi a mangiare il gelato in Florida dopo la scuola.
Mi ricordo che cantavi la ninnananna per me e mio fratello e come ti sdraiavi con noi finché non ci addormentavamo. Ricordo come ogni volta che lasciavi la città mi portavi un nuovo servizio da te. Ricordo tutti i bigliettini che mi lasciavi nel cestino del pranzo ogni giorno.
Ricordo la sensazione che provavo quando mi venivi a prendere a scuola, il modo in cui mi passavi la mano sulla fronte. Ricordo come mi sentivo amata dalla più amorevole madre che abbia mai conosciuto. Ricordo come mi sentivo al sicuro tra le tue braccia.
Lo ricordo come la sensazione di una bambina e la ricordo due settimane fa sul tuo divano.
Grazie di avermi dimostrato che l'amore è l'unica cosa che conti in questa vita.
Spero di saper amare mia figlia nel modo in cui tu hai amato me, hai amato mio fratello e le mie sorelle. Grazie di avermi dato forza, cuore, empatia, coraggio, senso dell'umorismo, educazione, il mio temperamento, la mia impetuosità, la mia tenacia. Sono un prodotto del tuo cuore, le mie sorelle sono un prodotto del tuo cuore, mio fratello è un prodotto del tuo cuore. Noi siamo te. Tu sei noi, mio eterno amore. Spero che ora tu sappia quanto eri amata qui. Grazie per tutto quello che hai fatto per noi. Se non te l'ho detto ogni giorno, grazie".
La dichiarazione nella lettera fa capire che Lisa Marie era diventata nonna perché Riley ha avuto una bambina, della quale non si è saputo nulla praticamente fino ad oggi e di cui non si sa nulla riguardo il nome e l'età.
Axl Rose, leader dei Guns N' Roses, dopo un breve discorso, ha eseguito la canzone "November Rain" accompagnandosi con il pianoforte e dopo la benedizione del pastore Dwayne Hunt, The Blackwood Brothers Quartet hanno intonato "How Great Thou Art" e "Sweet Sweet Spirit".
Dopodiché tutti si sono diretti al Meditation Garden per rendere omaggio a Lisa Marie.
Riposa in pace, Lisa Marie.
Il messaggio della famiglia ai fans:
"Vorremmo esprimere la nostra sincera gratitudine per l'amore, la compassione e il sostegno che avete dimostrato alla nostra famiglia durante questo momento difficile", si legge in un messaggio della famiglia Presley scritto nel programma del servizio. "Saremo sempre grati".
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