E' partito dagli anni '20, è arrivato ora negli anni '50: Baz Luhrmann tiene in mano un microscopio arrivando fino all'America del XX secolo.
Il regista australiano ha condiviso un'anteprima del prossimo film biografico dedicato ad Elvis Presley, dal titolo "Elvis", durante la convention "Warner Bros. Discovery CinemaCon" che si è tenuta a Las Vegas il 26 Aprile, prima dell'imminente premiere del film a Cannes 2022.
Per l'occasione ha dichiarato:
"Questo non è davvero un film biografico. Per me è davvero l'America degli anni '50, '60 e '70. Se vuoi parlare dell'America degli anni '50 e '60 e '70, al centro della cultura, per il buono il brutto e il cattivo, c'era Elvis.
Shakespeare esplorerebbe la cultura attraverso i re. Quindi, perché non concentrarsi su "The King" in persona, Presley?
Se sembra un film di supereroi, lo è, perché in realtà Elvis è come il primo supereroe.
Elvis è una specie di supereroe originale: vola altissimo, trova la sua kryptonite, precipita e ne consegue una tragedia bellissima e potente".
Secondo lo sceneggiatore e regista Luhrmann, "ELVIS" è raccontato attraverso il punto di vista del manager di Presley, il Colonnello Tom Parker, interpretato da Tom Hanks, oppure, se volete, la "kryptonite" di Elvis.
Nonostante non sia un film biografico diretto, Luhrmann ha affermato di fare affidamento sull'accuratezza storica con un tocco di intensità in più.
"Direi che è il mio genere di film, ma più concreto ed immagino che fin dall'inizio sia più accessibile al pubblico".
Anche la star principale, Austin Butler, era presente al CinemaCon ed è entusiasta della collaborazione con Luhrmann.
"Ero al settimo cielo", ha detto Butler riguardo l'essere stato scelto per il ruolo di protagonista. "Per il fatto di esplorare la vita di Elvis e per tutto il tempo che abbiamo avuto modo di farlo; e poi per il fatto di lavorare con Baz, che credo veramente sia uno dei più grandi registi che il cinema abbia mai avuto. Una grande gioia.
Nel recitare questo ruolo ho deciso di trovare la sua umanità. È uno di quegli individui che è stato elevato a uno status così iconico da sembrare sovrumano".
Butler canta tutte le tracce di Elvis negli anni '50 nel film, mentre Luhrmann ha chiarito che le canzoni di Elvis in età più avanzata sono originali.
"Ascolterete i classici, vedrete la storia di Elvis", ha spiegato Luhrmann, "ma l'abbiamo anche adattato per una generazione più giovane".
Che cosa vuol dire? Per cominciare, il rapper Doja Cat campiona "Hound Dog" in una nuova traccia in forte espansione che è stata riprodotta su filmati mostrati ai partecipanti alla convention di Martedì scorso.
E non sorprende nessuno che abbia visto "Moulin Rouge!" di Luhrmann: il suo montaggio frenetico, i colori sgargianti e le telecamere in picchiata sono stati tutti mostrati in una scena in cui Presley, durante un concerto, viene assalito dai fans, mentre il cantante esegue la canzone "Trouble".
"In quel momento, l'uomo Elvis è stato sacrificato ed è nato Elvis il dio", dice Tom Hanks nella voce fuori campo, con un forte accento olandese, nei panni del manager di Presley, il Colonnello Tom Parker.
Che dire?
Rimaniamo tutti in attesa del 24 Giugno prossimo, quando le sale cinematografiche finalmente ci sveleranno il risultato finale.