martedì 14 dicembre 2021

ELVIS PRESLEY NEL DOCUMENTARIO "GET BACK"

Il nuovo documentario di Peter Jackson dal titolo "Get Back", focalizzato sulla carriera dei Beatles, ha ricevuto un sacco di attenzione da parte dei media.
Suddiviso in tre parti, per un totale di oltre 7 ore di filmati, è qualcosa che i fans di Elvis Presley non hanno ancora potuto godere, purtroppo.
Ma Elvis c'è anche qui ed è evidente nei pezzi suonati dai 4 musicisti di Liverpool durante le 3 settimane di riprese, nonché nelle parole di John Lennon.
Qualcuno ha calcolato che i Beatles hanno eseguito più di 200 cover nel corso delle sessions di "Get Back / Let It Be". Alcune sono vere e proprie performance, mentre altre sono cosiddette "one-liners", ossia citazioni di qualche verso.
La gamma musicale delle cover che hanno scelto è piuttosto sbalorditiva ed include di tutto, dai grintosi vecchi successi R&B americani a successi pop contemporanei e banali, tracce strumentali, vecchie canzoni folk e persino standard antecedenti la guerra. Ed ovviamente canzoni di Elvis Presley.
La velocità con cui eseguono arrangiamenti di qualsiasi cosa è senza dubbio dovuto ai loro primi anni nel giro dei club di Amburgo e ricorda a chi li ascolta che i Beatles erano prima di tutto grandi ascoltatori di musica e collezionisti di dischi.
Le cover che decidono di suonare fanno capire chiaramente chi sono stati i personaggi che hanno influenzato le loro scelte ed il loro stile nelle sessions del 1968 e 1969.
In cima alla lista c'è Chuck Berry con ben 15 canzoni, mentre Bob Dylan, la cui influenza si può far partire dal 1965 in poi, partecipa con 13 canzoni; dopodiché c'è Elvis Presley, con 12 canzoni.
Altri artisti toccati dai Beatles sono Little Richard, Eddie Cochran, Jerry Lee Lewis, Carl Perkins, Smokey Robinson e Ray Charles.
Nello stesso periodo in cui si svolse l'ultima session, ossia a Gennaio del 1969, John Lennon disse ai suoi compagni di band che voleva andare per la sua strada.
Riguardo ad Elvis Presley, Lennon disse: "Mi è stato mostrato il nome Elvis Presley nel New Musical Express. Ho pensato che suonasse un po' fasullo "Heartbreak Hotel". I giornali musicali dicevano che Presley era fantastico ed, all'inizio, mi aspettavo qualcuno come Perry Como o Sinatra. "Heartbreak Hotel" sembrava un titolo banale ed il suo nome sembrava strano, ma quando l'ho sentito per la prima volta è stata la fine per me. Elvis si è rivelato fantastico.
Ricordo di essere corso a casa con il disco e di aver detto: "E' come Frankie Laine, Johnnie Ray e Tennessee Ernie Ford! Sono un fan di Elvis perché è stato Elvis a farmi uscire da Liverpool. Dopo averlo sentito ed essermi fatto prendere, quella era la vita, non c'era altro. Non pensavo ad altro che al rock'n'roll, a parte il sesso, il cibo ed i soldi, ma è la stessa cosa, davvero. Le persone hanno cercato di eliminare il rock'n'roll da quando è iniziato. Erano principalmente i genitori che erano contro il rock'n'roll. Le parole avevano molti doppi sensi nei primi tempi.
E' stato ripulito per il pubblico bianco, molto. Quella musica nera era molto sensuale. Hanno fatto incidere nuovamente "Tutti Frutti" a Little Richard ed hanno ripulito un sacco di parole. Elvis ha registrato "One Night With You". L'originale era "One Night Of Sin": "Una notte di peccato è ciò per cui sto pregando". Le parole erano abbastanza belle; erano parole di strada o parole nere.
Il rock'n'roll non morirà mai. E' diventato parte di tutta la musica sin dall'inizio. È uscito dalle sue radici di blues ed R&B e jazz e country. Era davvero una combinazione di musica bianca a nera. Questo è ciò che in definitiva l'ha creato.
Ci sono stati solo due grandi album che ho ascoltato fino in fondo quando avevo circa sedici anni. Uno era di Carl Perkins e l'altro era il primo album di Elvis. Questi sono gli unici in cui mi sono goduto ogni traccia.
C'era solo una persona negli Stati Uniti che avremmo voluto davvero incontrare, era il nostro idolo. L'unica persona che volevamo incontrare era Elvis Presley".