domenica 20 dicembre 2020

ELVIS PRESLEY: I TABLOIDS AL SERVIZIO DELLA VERITA'

Da sempre i tabloids si occupano della vita dei personaggi pubblici, pubblicando notizie che poco hanno di vero e molto hanno di sensazionalistico.
Elvis Presley, ovviamente, non ha fatto eccezione nell'avere la loro attenzione nel corso della sua vita e, anzi, è stato probabilmente una delle celebrità maggiormente massacrate da questo tipo di riviste, specialmente dopo la sua morte, sulla quale si è speculato in tutti i modi possibili.
Ora, forse, grazie al nuovo libro "Elvis: Destined To Die Young", scritto da Sally Hoedel, le cose potrebbero cambiare ed i giornali di gossip, tanto letti dal grande pubblico che non approfondisce i fatti come noi fans, potrebbero diventare lo strumento necessario per far cambiare opinione alle persone nei confronti di Elvis Presley, della sua vita e della sua morte.
Sally A. Hoedel, infatti, non si sa se casualmente o coscientemente - proprio per raggiungere questo obiettivo - ha rilasciato un'intervista al sito Express.co.uk., uno dei giornali "scandalistici" online più quotati, il quale scrive: "Come molte rock stars, Elvis Presley è morto giovane, all'età di solamente 42 anni a seguito di un attacco cardiaco al piano superiore di Graceland. Per decenni è stato ipotizzato che la sua morte fosse stata causata dall'abuso di farmaci prescritti, come stimolanti e sonniferi. Tuttavia, un'attenta ricerca e un nuovo libro presentano nuove prove, in cui si dichiara che Elvis Presley sarebbe comunque deceduto giovane, indipendentemente dalla fama e dal successo, a causa delle patologie che aveva fin dalla sua nascita".
Come sappiamo dagli articoli pubblicati nelle ultime settimane, l'autrice Sally Hoedel ha compiuto scrupolose ricerche, supportate da dati e prove scientifiche prima di arrivare alla sua conclusione e decidere di mettere tutto nero su bianco.
Elvis Presley era nato con seri problemi di salute, che si sono aggravati con il tempo e con la vita frenetica che conduceva.
E' sicuro che il suo consumo di farmaci sia stato massiccio, ma non con l'intento di "drogarsi" con tali sostanze, ma solamente per riuscire ad andare avanti nel suo percorso di vita.
Ha detto l'autrice del libro: "Elvis stava cercando un modo per continuare ad essere Elvis Presley. Molti vedono la sua storia come quella di un uomo che si è autodistrutto; io, invece, la vedo come la storia di un uomo che ha lottato per sopravvivere" ed ha ribadito che il suo libro vuole focalizzarsi sull'umanità di Elvis e dissipare una volta per tutte le ombre che circondano la sua figura.
Elvis Presley nel 1957 aveva già le patologie di Elvis Presley nel 1977, ma non erano ancora visibili, non si erano manifestate ed aggravate.
La domanda che si è sempre posta Sally Hoedel è, probabilmente, molto simile a quella che si sono posti tutti i fans di Elvis Presley da sempre: perché ad un certo punto si è buttato sui farmaci? E come mai è morto avendo circa la stessa età di sua madre Gladys?
"Ho pensato che doveva esserci un legame tra le due cose, perché non assumevano gli stessi farmaci, eppure entrambi, essendo molto giovani, avevano patologie che si trovano negli anziani, come problemi cardiaci, diabete, artrite e cose di questo genere.
Quando ho scoperto che i nonni materni di Elvis erano cugini di primo grado, ho pensato che, forse, poteva essere la risposta alle domande.
Se è possibile dimostrare che aveva una grave patologia prima di diventare famoso, allora possiamo affermare che non è stata causata dai farmaci".
Da molti anni anche noi, come Fan Club, tramite il nostro sito www.grazielvis.it , il nostro forum negli anni passati, e tutto ciò che riusciamo a pubblicare ancora oggi, cerchiamo di combattere questa battaglia, per riuscire a dare ad Elvis Presley il giusto rispetto e la dignità che merita.
Abbiamo sempre pensato che fare finta che non avesse una vita privata e che dietro al personaggio non ci fosse un essere umano, non era la strada giusta per aiutarlo in tal senso. L'unica cosa che poteva fare giustizia era riuscire a far emergere la verità.
Ma una volta che fosse emersa, come si poteva farla conoscere a tutti, mettendo a tacere, prima di tutto, i giornali che per decenni hanno riempito le loro pagine di sensazionalismo, al solo scopo di vendere più copie possibili, sebbene questo volesse dire scrivere menzogne sulla vita e sulla morte di una persona e di un artista del calibro di Elvis Presley?
Ora, finalmente, grazie a Sally A. Hoedel ed al suo libro, forse si è arrivati ad una svolta e la verità verrà a galla! E speriamo che, come in questa occasione, vengano usati allo scopo proprio quegli stessi giornali senza scrupoli che, nel corso dei decenni hanno usato la vita di Elvis per arricchirsi il più possibile.
Vorrà dire che sarà un modo per espiare le colpe che hanno accumulato in decenni di calunnie e cattiverie. 
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