Nell'articolo si legge:
L'influenza che ha avuto Elvis Presley sulla musica si sente ancora oggi e la sua vita personale è stata ugualmente resa pubblica tanto quanto il suo impatto sul rock'n'roll.
La sua carriera è iniziata nel 1954 con le prime incisioni negli studi dell'etichetta Sun Records, facendogli guadagnare in breve tempo un posto nella storia della musica ed il soprannome di "The King".
Se da una parte guadagnava perché la sua popolarità cresceva, dall'altra doveva pagare il prezzo di vedere la sua vita messa sotto il microscopio come solo quella della più grande celebrità di tutti i tempi poteva esserlo.
Coloro che hanno vissuto a stretto contatto con lui hanno speso fiumi di parole nel raccontare la sua lotta contro l'abuso di droghe e la sua lunga relazione e dipendenza dai farmaci prescritti dai medici.
Per Elvis Presley, purtroppo, la morte è arrivata all'età di 42 anni, il 16 Agosto 1977.
E' stato trovato privo di conoscenza sul pavimento del suo bagno, a Graceland, prima di essere portato di corsa in ospedale, dove tutti i tentativi di salvarlo sono risultati vani.
La causa della sua morte è stata attribuita ad arresto cardiaco, ma è largamente diffusa l'idea che anche l'abuso di farmaci abbia contribuito a creare il problema cardiaco che l'ha ucciso.
In un'intervista esclusiva con Express.co.uk, Todd Slaughter, che è stato Presidente del più grande Fan Club del mondo per 50 anni ed ha incontrato Elvis Presley poco tempo prima della sua morte, ha parlato della lotta di Elvis con la fama.
Parlando del primo ed unico incontro che Elvis Presley ha avuto con i Beatles, Slaughter ha lasciato intendere che i quattro ragazzi potrebbero essere rimasti delusi nello scoprire che il loro idolo era umano.
"Forse si aspettavano che Elvis fosse alto un metro e ottanta ed avesse un'aureola sulla testa. Ovviamente Elvis non era quel tipo di persona. Alcuni personaggi dello spettacolo vivono stabilmente sul palco. Elvis no".
Quando gli è stato chiesto come fosse realmente Elvis Presley lontano dalle telecamere e dalle luci del palcoscenico, Todd Slaughter ha risposto: "Immagino abbia vissuto per il palcoscenico ed abbia avuto ben poco dalla sua vita personale. Credo che questo sia molto triste.
Vivere in una bolla ed essere impauriti dall'idea di scapparne perché si pensa che le cose andranno male... Quando si è circondati da uomini che ti dicono sempre sì, che ti dicono quanto sei bravo, si perde il contatto con la realtà. Elvis chiamava il pilota del suo aereo e faceva un viaggio di 500 miglia, con i suoi amici, solamente per mangiare un hamburger".
Poi Todd Slaughter parla anche delle persone che hanno circondato Elvis nell'ultimo periodo della sua vita, quando la sua salute peggiorava sempre di più.
"Nel corso degli anni, ho parlato con molti dei musicisti" ha detto, aggiungendo di aver chiesto loro se non si erano accorti del peggioramento delle condizioni di salute di Elvis e perché non hanno fatto qualcosa a riguardo.
"La risposta è stata: eravamo talmente sballati a quel tempo, da non sapere nemmeno dove fossimo".
Parlando del film "Elvis: That's The Way It Is", di cui si celebra il 50° anniversario quest'anno e che arriverà in molti cinema nel mondo, Slaughter ha detto: "E' un film notevole. Mostra Elvis all'apice della sua carriera, è incredibile, canta canzoni stupende ed una buona parte sono state scritte da autori inglesi.
Siamo stati tutti ispirati dal " '68 Special" e dal successo che ha avuto; eravamo tutti consapevoli del fatto che, una volta che Elvis avesse sentito il gusto dell'esibizioni dal vivo, ne avrebbe voluto ancora di più. Il Colonnello Parker fece il contratto a Las Vegas per il nuovo hotel, l'International Hotel, che successivamente è diventato Hilton, ma Elvis non fece l'inaugurazione, perché la fece Barbra Streisand, ma lui diventò lo spettacolo di punta a Las Vegas. Le esibizioni di Elvis a Las Vegas hanno, in un certo senso, riportato alla luce Las Vegas".
VIDEO: L'INCONTRO TRA ELVIS PRESLEY E TODD SLAUGHTER - 1977