Nel mezzo della disputa con la città di Memphis, i dirigenti della EPE avevano messo sul tavolo una pesantissima minaccia di cui abbiamo dato notizia pochi giorni fa: accettare la proposta arrivata dal Giappone e trasferire Graceland in Oriente.
Le offerte ricevute dalla Elvis Presley Enterprises erano state addirittura due: una era giunta anche dalla Cina.
Alla fine Weinshanker ha dovuto tirare i remi in barca, come si suol dire, e riconoscere che l'idea di spostare Graceland era del tutto improbabile ed improponibile.
"Non ha importanza quanto Elvis sia famoso, non importa quanti soldi abbia guadagnato, lui è sempre tornato a Memphis.
La verità che è non possiamo continuare ad espanderci senza degli incentivi ragionevoli".
Weinshanker ha puntato il dito contro alcuni politici, colpevoli, secondo lui, di aver provocato l'equivoco su tutta la faccenda, e colpevoli di preoccuparsi maggiormente dei loro interessi anziché di quelli della città.
Graceland, come è noto ormai da mesi, è alla ricerca di aiuti per costruire un'arena adibita ad eventi musicali dal vivo, che possa contenere circa 6.000 persone. La costruzione di questa arena è motivo di una causa legale in corso, ma non fa parte del piano di espansione per il quale si voterà nel Consiglio Comunale di Memphis.
Source: EIN