L'unico artista ad aver venduto un miliardo di dischi.
L'Americano che Leonard Bernstein proclama come "la più grande forza culturale del ventesimo secolo. Ha dato il ritmo a qualsiasi cosa - musica, linguaggio, vestiti.
E' una totale rivoluzione sociale".
Il più famoso ed influente artista del mondo: Elvis Aaron Presley.
Presley rimane - 42 anni dopo la sua morte ed 84 anni dopo la sua nascita - un'icona.
Ogni anno 600.000 fans visitano Graceland e vengono pubblicati molti nuovi CD della sua musica.
Il biografo di Elvis, Peter Guralnick, dice che la casa discografica RCA "ha scoperto che Elvis era un enorme fenomeno di vendite in morte quanto in vita".
La Elvis Presley Enterprises, nel 2017, ha guadagnato 35 milioni di dollari, diventando la quarta azienda al mondo a far capo ad un artista deceduto per mole di guadagni. (ci sono stati molti anni in cui Elvis Presley era in prima posizione, come artista deceduto che guadagnava di più).
Nel 2009 un sondaggio della CBS ha stabilito che la popolarità di Elvis non era diminuita nei 10 anni precedenti e che il 42% degli americani si definisce un suo fan.
Un sondaggio della ABC, nel 2012, riporta che il 38% degli americani definisce Elvis Presley la più grande star del rock'n'roll di sempre. Dei 128 artisti nominati, nessun altro ha raggiunto lo stesso ammontare di singoli.
Ma il significato di Elvis è più di una storia americana che parte dalla povertà e arriva alla ricchezza, molto più della sua inarrivabile e duratura influenza e popolarità.
Perché Elvis Presley è un'icona?
Grandi star dell'intrattenimento, in realtà tutte le donne e tutti gli uomini che sono icone, sono personificazioni uniche di valori e virtù.
Se John Wayne simboleggia la dura indipendenza, Errol Flynn incarna il fascino, Marilyn Monroe l'innocenza...
Elvis Presley cosa rappresenta?
Elvis Presley è il simbolo della giovinezza, o più precisamente, la moderna giovinezza americana.
Ognuno di noi è nato in un contesto storico, in un posto ed in un tempo specifici incarnati da determinati valori, virtù e credenze.
Elvis è nato in una famiglia povera nel sud degli Stati Uniti d'America nel 1935 ed è arrivato alla fama circa 20 anni dopo.
Durante gli anni in cui si è formato, Elvis ha subito l'influenza dei suoi amati genitori, che hanno insegnato al loro unico figlio ad usare buone maniere, ad essere ottimistico ed a sognare. Il giovane Elvis andava in chiesa, dove ha iniziato la sua ricerca perenne di risposte mistiche al significato della sua vita.
E' cresciuto con radio e jukeboxes, assorbendo i ritmi del blues americano, del R&B, del pop, del country e del gospel.
Ha respirato l'aria del dopoguerra in America, il periodo della avventure dei fumetti, dei grandi eroi della guerra, delle stelle del cinema che conquistavano le frontiere e, nella sua di Memphis, ha respirato l'aria di cantanti neri in vestiti sgargianti che si esibivano in Beale Street.
Nell'America degli anni '50 si respirava pace (nonostante la guerra fredda) ed una solida crescita economica.
La prosperità generale diede agli Americani più tempo libero e, più precisamente, per la prima volta, gli adolescenti divennero una forza culturale ed economica: avevano denaro, dettavano tendenze e volevano diventare star.
Una generazione di ragazzini con gli occhi spalancati era libera di raggiungere le proprie ambizioni e di esprimersi come nessun'altra generazione prima di loro.
In questo contesto storico, in questo creativo calderone di libertà, prosperità ed opportunità, è stato creato il rock'n'roll; prima (sebbene questo sia ancora oggetto di disputa) dagli artisti neri come Fats Domino ed Ike Turner per il loro pubblico di colore, e poi da artisti di tutti i colori per tutti i ragazzi. Il rock'n'roll era daltonico.
E' stato attraverso il rock'n'roll che gli adolescenti americani hanno potuto separare loro stessi dai loro genitori e forgiare una loro identità.
Il fenomeno della ribellione adolescenziale era nato, e questi ribelli cercavano qualcuno che gli rappresentasse.
Ogni ribellione ha bisogno di un eroe. Ogni movimento crea un simbolo.
I primi ribelli adolescenti degli anni '50 erano americani, ed il significato dell'America rivela la natura di questi ribelli ed il significato dell'uomo che divenne il loro eroe.
Come un individuo, un Paese ha il suo stile, la sua identità, la propria combinazione di valori, virtù e credenze dominanti, che si fondono in un archetipo.
I francesi sono chic, come espresso nel loro senso del linguaggio e della moda; gli spagnoli sono passionali, come si vede nel loro flamenco; gli inglesi hanno la grinta dei bulldog, come simboleggiato nel volto severo di Winston Churchill e nella decisa opposizione al nazismo.
Quali sono i tratti dominanti degli americani?
Essere americano significa essere innocente, ottimista, benevolo, fiducioso, indipendente, intraprendente ed in grado di fare.
Per chiarire ulteriormente nello specifico un tratto tipico americano, ad esempio la benevolenza: gli americani (in particolare nei tempi passati) credevano di poter trovare il senso e la felicità nella vita, di poter realizzare i propri sogni. L'allegra speranza, fiducia e senso di meraviglia per la vita che anima i bambini americani è famosa in tutto il mondo. Avere in sé questi valori rende i giovani americani la quintessenza della gioventù e la miglior rappresentante dello spirito dell'America.
A quale riferimento potevano guardare questi benevoli americani negli anni '50?
La domanda trovò risposta il 27 Gennaio 1956.
Pubblicato in questo giorno, il singolo "Heartbreak Hotel" è diventato una dichiarazione di indipendenza della gioventù.
In ogni periodo, rari individui integrano, esprimono ed aggiungono i valori del loro tempo e luogo in un modo unico e diventano simbolo di quel tempo.
Più di qualsiasi altra figura nazionale degli anni '50, Elvis Presley ha rappresentato la giovinezza americana ed è diventato il simbolo di una generazione.
Diamo un'occhiata più in profondità ai valori americani che sono alla base della natura e del fascino di Elvis.
Cantava a modo suo.
Si vestiva a modo suo.
Ballava a modo suo.
Ha creato musica a modo suo, come la sua rivoluzionaria interpretazione di "That's All Right".
Lui ha integrato le forze della musica americana - hillbilly, gospel, rhythm and blues - a modo suo.
Il suo essere era un drammatico paradosso: una parte di lui era il famigerato labbro alzato, le esibizioni selvagge che bruciavano di sessualità nella voce e nel corpo, in qualche modo co-esistendo nella stessa persona con un "mammone", con il fascino e la gentilezza del Sud.
Elvis era americano dalla testa ai piedi, ma in una nuova integrazione artistica; come se si fosse unito a diversi aspetti del Paese: il successo mondano ed il desiderio spirituale; le tradizioni musicali bianche e nere, tutto fuso all'interno di un uomo che era la creazione di se stesso.
AMBIZIONE: Fin dai primi anni, Presley sognava in grande e perseguiva il successo e le abilità necessarie per ottenerlo. "Leggevo i fumetti ed ero l'eroe dei fumetti, guardavo film ed ero l'eroe nel film".
Elvis è stato ispirato dall'eroe dei fumetti Captain Marvel, dalle star del cinema Tony Curtis e James Dean. Ascoltava musica incessantemente, imparando da Mario Lanza (opera), Arthur Crudup (blues), Mahalia Jackson (gospel), Hank Snow (country), Dean Martin (pop) ed altri.
Presley, senza sosta, suonava la chitarra e cantava, radunando in un angolo gli amici nel cortile della scuola o sulla riva di un fiume per suonare con loro.
Le persone erano stupite dalla quantità di canzoni che conosceva.
Una volta ha dichiarato: "L'ambizione è un sogno con un motore V8".
Ed inoltre: "Non considero importante il denaro o la posizione. Ma non posso mai dimenticare il desiderio di essere qualcuno. Immagino che se si è poveri, si pensi sempre in grande".
BENEVOLENZA: L'aura di benevolenza era vividamente chiara nei suoi molto derisi, ma rivelatori, film degli anni '60. In un film di successo dietro l'altro, Presley recita la parte di un giovane americano archetipo: bello, felice, di fascino, che si gode la vita in semplici avventure, in un mondo dove tutti i grandi problemi trovano soluzione e le tragedie sono bandite.
L'ascesa di Elvis dalle umili origini è una classica storia americana, che parla profondamente di benevolenza del sogno americano: il successo è possibile per chiunque.
Il "The Guardian" riporta che "alla fine degli anni '50, Elvis amava dichiarare che il Governo Americano aveva discusso una visita a Graceland da parte del premier sovietico Nikita Khrushchev per vedere come in America le persone possono partire dal nulla ed arrivare in alto".
INNOCENZA: Malgrado fosse un ribelle, Presley era il prodotto di un'America ottimista, positiva e mondana, in cui la gente vedeva la vita senza sensi di colpa, con onestà e gioiosa predisposizione.
Mentre Presley poteva aver infastidito i sacerdoti e gli editorialisti di tutta la nazione con le sue esibizioni selvagge sul palcoscenico ed il suo personaggio ribelle, per gli osservatori razionali lui rappresentava, non un dilagante satanico edonismo, ma un desiderio giovanile di divertimento.
La sua sensualità sul palco era innocente, una candida espressione di se stesso ed un salutare contrasto con la repressione sessuale dei tempi passati.
FIDUCIA: Parte della leggenda americana vede l'americano come il pioniere indipendente e sicuro di sé che crea un nuovo mondo.
L'America ha prodotto molti uomini di questo tipo: Jefferson, Rockefeller, Edison, De Mille, Disney.
Alla base del loro rimodellamento del panorama politico, imprenditoriale ed artistico c'era la fiducia, il talento e l'efficacia del Monte Rushmore.
Come artista moderno, Elvis Presley è la forma più pura di talento ed abilità americana.
In studio di registrazione, ha arrangiato canzoni in interpretazioni che hanno fatto tendenza fino ai giorni nostri.
Ha perfezionato il rock'n'roll.
Quando alla stella dell'opera Kiri Te Kanawa è stato chiesto chi aveva la voce più bella che avesse mai sentito, lei ha risposto: "Il giovane Elvis Presley, senza alcun dubbio".
Un'altra stella dell'opera, Placido Domingo, ha dichiarato: "La sua è l'unica voce che vorrei aver avuto tra tutte quelle dei cantanti del campo della musica popolare".
Jerry Leiber ha dichiarato: "Aveva un incredibile ed attraente strumento che funzionava in molti registri. Poteva avere il falsetto di Little Richard, la sua attrezzatura era eccezionale, il suo orecchio inquietante ed il suo senso del tempo secondo a nessuno".
Le virtù americane di Elvis si manifestavano al meglio sul palcoscenico.
Il suo "Comeback Special" del 1968, che ha salvato la sua carriera, ha mostrato Presley come il più giovane maschio moderno americano.
Il regista dello spettacolo, Steve Binder, lo ha descritto così:
"Che tu fossi uomo o donna, ti fermavi a guardarlo. Era così bello. Se non avessi mai saputo che era una star, non avrebbe fatto alcuna differenza. Se entrava in una stanza, capivi che eri alla presenza di qualcuno di speciale".
Durante le parti live dello special, su un piccolo palcoscenico, vestito in pelle nera e circondato da donne urlanti e che lo fissavano, Presley ha fatto l'esibizione della sua vita. Girando per il palco come una pantera, flessuoso e virile, Presley brillava di fiducia e risolutezza.
C'era il volto, il corpo e la voce di una generazione, il suo spirito come sicuramente doveva essere: bello, libero, appassionato e fantastico.
E' stata questa affinità tra l'artista ed il pubblico che ha reso Presley il più famoso entertainer dei tempi moderni.
Sul palcoscenico, più che in qualsiasi altro posto, Elvis Presley ha rivelato se stesso ed il suo significato. Cantava come se fosse vivo nella forma più pura. Nessuna paura, nessun dubbio, nessuna repressione, nessun compromesso.
Questo era l'artista - che ride, che sorride, che si mette in ginocchio, che allarga le braccia, la testa gettata all'indietro - che ha incarnato una vita cruda e appassionata.
Questo era l'uomo che, sopra tutti gli altri artisti moderni, ha rappresentato la bellezza e la grandezza dell'America.
Quello che sarebbe accaduto a questo ideale americano dopo il 1969 è un'altra storia, con un significato diverso, ma non dovremmo dimenticare i primi anni della sua vita, che sono stati fonte di ispirazione, ed i molti doni che ci ha fatto, che esigono un nostro apprezzamento e che chiedono da parte nostra una comprensione ed un omaggio ai valori ed alle virtù del giovane Elvis Aaron Presley. Sono i migliori dentro di noi.
Source: Scott A. McConnell - quadrant.org.au.